I saggi raccolti in questo volume hanno un’ispirazione comune: cercano di ricostruire le mentalità sociali e religiose dell’Ottocento. Gli scritti raccolti nella prima parte ruotano attorno al tema centrale della questione romana, che ha assunto nel XIX secolo un’importanza centrale e permette di mettere in luce il modo di credere, gli atteggiamenti mentali, la psicologia religiosa, la sensibilità di prelati e fedeli negli anni del pontificato di Pio IX. La costante proposta della meditazione della morte, ad ammonimento dei peccatori e dei nemici della Chiesa, l’annuncio o la costatazione dei castighi riservati da Dio agli usurpatori del potere temporale, già in questo mondo e soprattutto nell’aldilà, la lettura provvidenzialistica di avvenimenti politici e di eventi naturali alla ricerca del prossimo trionfo del papa perseguitato sono motivi che si presentano costantemente nei discorsi e negli scritti di Pio IX, sulla «Civiltà Cattolica», nella predicazione, negli almanacchi popolari. Nella seconda parte si delineano i modelli femminili dell’Ottocento, con una incursione nel Seicento, analizzati con lo sguardo e il giudizio di Alessandro Manzoni. Si sottolineano stereotipi e modelli antichi, che si ripropongono in chiave religiosa e civile e che senza alcuna incrinatura sottolineano la necessaria sottomissione della donna. L’atteg­gia­mento evidenzia un’altra reazione di fronte a un aspetto centrale della società moderna, considerato demoniaco. C’è un forte parallelismo infatti tra il richiamo all’obbedienza e alla sottomissione rivolto alla donna e l’atteggiamento, assai simile, richiesto ai fedeli dalla gerarchia ecclesiastica. Quando alla fine dell’Ottocento e nel primo Novecento si può riscontrare un’evoluzione, questa riguarda sia la Chiesa che la società e, quindi, anche il modello femminile.
Tanto inquietante quanto sfuggente, dalle origini del cristianesimo al rock satanico, l'Anticristo è una figura ricorrente nella cultura occidentale. Il libro ne ricostruisce la storia assumendo direttamente il punto di vista degli autori che lungo i secoli si sono occupati di definire l'incarnazione della malvagità e dell'abominio. Ne emerge un testo originale, in cui dai padri della chiesa ai teologi del Medioevo, fino alla modernità vengono proposte al lettore riflessioni, curiosità e preoccupazioni che nell'Europa secolarizzata di oggi possono sembrare farneticanti, ma che per lungo tempo hanno costituito paure e speranze vive e pulsanti.
Legato alla paura del mondo ignoto che si apre oltre le soglie della morte, l'inferno è il più antico incubo dell'umanità. Diffuso in tutte le civiltà, nato ben prima del cristianesimo che gli ha dato la forma più compiuta, l'inferno riflette i valori delle società che lo hanno immaginato cercando un risposta al problema del male. In questo piccolo "viaggio all'inferno" Minois racconta le metamorfosi subite nel corso dei millenni e nelle diverse civiltà da questo rovescio infernale del mondo.