I fatti, le donne e gli uomini che hanno plasmato il Medio Oriente, come lo conosciamo oggi Fino alla Prima guerra mondiale, l'Impero ottomano aveva dominato il Medio Oriente per quattro secoli. La sua caduta, unita al successivo scontro delle politiche imperiali europee, ha scatenato un'ondata di disordini e conflitti. Perché? In questo libro T.G. Fraser mette insieme le tessere della complicata storia del Medio Oriente non turco nell'ultimo secolo. L'obiettivo è offrire a chi legge una visione d'insieme, una sintesi di linee di frattura, eredità dell'imperialismo, competizione tra governi secolari e autocratici, nonché l'ascesa e il declino del nazionalismo arabo. In questo contesto si inserisce il XXI secolo, segnato prima dall'11 settembre, poi dalla Primavera araba, dalla guerra civile in Siria e dal conflitto a Gaza.
In un momento in cui il dibattito sull'influenza dei social media sulla salute mentale dei giovani raggiunge livelli di allarme senza precedenti, questo volume propone una tesi innovativa basata sui più recenti studi di neuroscienze sociali e cognitive: non sono i social media di per sé a essere negativi per i giovani, ma piuttosto lo è il loro impatto sulla nostra capacità di creare e mantenere un «senso del Noi». Per l'autore, infatti, l'intelligenza artificiale e le strategie di engagement delle piattaforme online stanno progressivamente erodendo la capacità degli individui di partecipare a comunità non digitali, con ripercussioni significative sulle relazioni sociali, sull'amicizia e sulle relazioni di coppia. Un libro accessibile che propone uno sguardo equilibrato su come la tecnologia sta influenzando le nostre relazioni interpersonali, evitando sia l'allarmismo ingiustificato sia l'ottimismo acritico.
Questo volume offre una disamina completa delle psicopatologie proprie del periodo evolutivo dell'adolescenza e dei relativi modelli teorici interpretativi di riferimento, con particolare attenzione all'approccio psicodinamico. Dopo una prima definizione di adolescenza nell'ottica dei compiti di sviluppo e delle traiettorie evolutive, vengono affrontati i diversi disturbi suddivisi in quattro principali aree: area dello sviluppo a espressione somatica, area dello sviluppo relazionale, area dello sviluppo affettivo, area dello sviluppo del comportamento reattivo. In ogni capitolo vengono presentati casi clinici utili per l'analisi e l'intervento. Il volume si chiude inoltre con un capitolo dedicato all'assessment clinico di cui vengono descritti i percorsi diagnostici e vengono proposte esercitazioni pratiche.
La trama culturale intessuta dal Grand Tour ha collegato per oltre due secoli i paesi del continente dando vita a un'idea germinale di Europa, a una condivisione di valori che è sopravvissuta ai nazionalismi più esasperati e a due conflitti mondiali. Il viaggio di cultura, ma anche di piacere e di svago attraverso il continente, è stata una pratica assai diffusa presso le classi aristocratiche e alto borghesi europee, un vero e proprio rito iniziatico di formazione e accrescimento culturale. Mettersi sulle tracce dei protagonisti del Grand tour, calcando le loro strade in Europa, significa anche ricostruire le vie attraverso le quali si è irradiata la cultura fra Seicento e primo Ottocento. Le molteplici esperienze nei paesi transalpini o mediterranei, oscurate dal rilievo solitamente riservato all'Italia come meta esclusiva, vengono ricostruite qui ripercorrendone le tratte, sostando nelle città, frequentandone i salotti e visitando università, collegi e accademie. Dalle vie di terra alle rotte marittime, passando per i valichi alpini, un ritratto inedito di un fenomeno tanto celebrato, ma poco conosciuto nella sua completa dimensione continentale.
Tradizionalmente si ritiene che ciò che siamo giustificati a credere dipenda solo da criteri di tipo conoscitivo, ovvero debba riguardare soltanto la qualità della nostra evidenza. Ma cosa succede quando le nostre credenze, pur sostenute da buone prove, rischiano di ledere gli altri, discriminandoli o facendo loro un torto? Alcuni filosofi e alcune filosofe hanno iniziato a chiedersi se sia giusto che anche le considerazioni morali influenzino i nostri doveri epistemici. In altre parole: quando le nostre credenze rischiano di fare male a qualcuno, l'etica ha il diritto di invadere il campo della filosofia della conoscenza e modificarne gli standard normativi? L'intersezione tra questioni morali e questioni epistemologiche è diventata così un ampio terreno da esplorare. Attraverso esempi di bruciante attualità, questo volume offre la prima indagine in lingua italiana sull'etica degli sconfinamenti normativi, fornendo una solida base teorica per chiunque sia interessato a comprendere meglio le intersezioni tra norme etiche e norme epistemiche. Dopo aver ricostruito le fondamenta dell'etica della credenza e la disputa tra evidenzialisti e pragmatisti, il volume discute criticamente le principali caratterizzazioni delle credenze che fanno male presenti sul mercato e propone una chiave di lettura originale e innovativa del conflitto tra norme morali e norme epistemiche.
Ma quanto è fascista la Roma fascista? Come società di massa e cultura moderna si affermarono e si confusero nella realtà contraddittoria del regime mussoliniano. Roma fu il luogo dove l'atmosfera novecentesca abbigliata in veste fascista ebbe le sue maggiori manifestazioni pubbliche, dove il regime impregnò di sé opere e sogni, vie e piazze, campi sportivi e studi cinematografici, periferie e istituti culturali, testate giornalistiche e aule universitarie. Rimessa prepotentemente al centro della vita nazionale, la scena urbana della capitale fu per antonomasia la scena del fascismo. Adesso che il ventennio è una vicenda ideologicamente e politicamente conclusa, anche la Roma del duce può essere finalmente vista non solo come un panorama di crimini archeologici e urbanistici, ma nel suo rapporto con le grandi correnti culturali e artistiche del Novecento e come il luogo di nascita di una nuova società borghese destinata a stabilire una sorta di «egemonia romana» sulla futura Italia democratica.
Qual è il rapporto tra religioni e città nell'Italia contemporanea? Quale i ruolo della politica e delle istituzioni locali? I luoghi di culto sono un riferimento fondamentale per vecchie e nuove comunità, tuttavia diversi fattori ne ostacolano l'esistenza: condizioni economiche, vincoli legali e urbanistici, opposizione politica. Nell'assenza di una legge organica sulla libertà religiosa, le organizzazioni non riconosciute dallo stato sono tra le più penalizzate, soprattutto se nate dalle migrazioni. Attraverso l'analisi di un contesto locale - la città di Torino - e la comparazione di quattro casi, ebraismo, islam, ortodossia e scientologia, il volume mette a fuoco le diverse strategie di insediamento materiale e posizionamento simbolico delle confessioni nel tessuto urbano. Analizzandone l'interazione con le politiche locali degli ultimi trent'anni, l'autore evidenzia il ruolo preminente della governance urbana sulle concrete possibilità di espressione religiosa nello spazio pubblico. Un invito a ripensare il pluralismo come elemento chiave di società più inclusive.
«Il 1300 era già un anno speciale, che chiudeva il secolo; papa Bonifacio VIII lo rese specialissimo facendolo diventare l'Anno Santo. Accordò l'indulgenza plenaria, cioè il perdono di tutte le pene ancora da scontare per i peccati commessi a coloro che, assolte le colpe mediante la confessione, avessero visitato lungo tutto quell'anno le basiliche degli apostoli Pietro e Paolo...» Che cosa spinse una moltitudine di pellegrini a mettersi in cammino, sfidando pericoli e dure prove fisiche, per riversarsi in San Pietro nel 1300? A quella data, profondi mutamenti della società sia economici sia politici (l'emergere dei Comuni, la nuova figura del cittadino) avevano ormai investito anche la sfera religiosa. Se nei secoli precedenti il giudizio universale era sentito come un grande evento collettivo della fine dei tempi, ora la geografia dell'aldilà doveva rispondere alle esigenze degli individui, preoccupati più per la propria salvezza che per quella di tutti. Ecco allora la nascita del purgatorio, per il peccatore una consolante alternativa fra i tormenti eterni dell'inferno e il miraggio irraggiungibile del paradiso; ecco l'evolvere delle pratiche penitenziali, e il pellegrinaggio come strategia per «lucrare» indulgenze, ovvero sconti di pena. Interrogando testi e immagini, Chiara Frugoni racconta le origini e il contesto politico del primo Giubileo vero e proprio, dalla complessa vicenda dell'eremita Pietro da Morrone, quel Celestino V, oscillante tra ambizione e ascetismo, che pochi mesi dopo l'elezione al soglio pontificio abdicò, alla Roma turbolenta del successore Bonifacio VIII, tra famiglie rivali, cardinali e re. Una narrazione vivacissima, un prezioso viatico per comprendere il Giubileo del 2025.
Invecchiamento della popolazione, crescita delle patologie croniche e aumento dei costi sanitari sono tra le principali cause delle difficoltà che il SSN si trova ad affrontare. A esse si aggiungono un processo di sottofinanziamento presente da oltre un decennio, inefficienze organizzative croniche e la progressiva riduzione del personale sanitario. Problemi urgenti, che richiedono una rinnovata collaborazione tra gli attori pubblici e privati che oggi fanno funzionare l'assistenza sanitaria. Tra questi, un ruolo rilevante è svolto dalle organizzazioni di Terzo settore, che sono tuttavia trascurate dal dibattito pubblico e dai processi di policy making. Sviluppando una riflessione sulle disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari, sui soggetti in povertà sanitaria, sul contributo del Terzo settore sanitario nell'area del disagio sociale, il volume si concentra proprio su queste realtà, valorizzando anche le informazioni raccolte da oltre un decennio dall'Osservatorio sulla Povertà Sanitaria di Fondazione Banco Farmaceutico ETS.
"Nessuno potrebbe mai negare che i partiti politici continuino ad avere un ruolo importante nelle democrazie contemporanee. Non è neanche il caso di discuterne. Il punto è che hanno perso il ruolo di veicolo della partecipazione dei cittadini all'elaborazione delle politiche che nelle istituzioni troveranno sbocchi e forme. Esiste dunque ancora, magari per altri canali, la partecipazione politica? Riesce, in questi altri modi, a mantenere vivi i tessuti coesivi di cui una democrazia ha bisogno? E se non ci riesce, cosa fare per ricostituirli? C'è un ruolo, in tutto questo, per le comunità intermedie, alcune delle quali, in primis il Terzo settore, sono ben più vive dei partiti? Se c'è, in quale rapporto con gli stessi partiti?" (dall'Introduzione di Giuliano Amato).
Betlemme è un luogo del cuore che non ammette indifferenza. Lo è per gli ebrei, che la identificano con la città di David; lo è per cristiani e musulmani, che vi collocano il parto verginale di Maria. Raggiunta ogni anno da migliaia di pellegrini, la cittadina della Cisgiordania, situata a una decina di chilometri da Gerusalemme, è un luogo fisico e di emozioni. La sua storia, tuttavia, è generalmente sconosciuta. Che cosa sappiamo di Betlemme nel lungo millennio medievale? In che modo le tradizioni che oggi conosciamo sono andate formandosi? In questo libro, Antonio Musarra indaga il mito di Betlemme, ancorandolo alla vicenda storica d'una città apparentemente insignificante ma costantemente al centro delle attenzioni di re, principi e imperatori non meno che di semplici pellegrini, desiderosi d'incontrare il Mistero tra le pietre vive delle sue vie.
Simile a un dio mi sembra quell'uomo che siede davanti a te, e da vicino ti ascolta mentre tu parli con dolcezza e con incanto sorridi. E questo fa sobbalzare il mio cuore nel petto. Se appena ti vedo, subito non posso più parlare, la lingua si spezza, un fuoco leggero sotto la pelle mi corre, nulla vedo con gli occhi e le orecchie mi rombano, un sudore freddo mi pervade, un tremore tutta mi scuote: sono più verde dell'erba; e poco lontana mi sento dall'essere morta. Ma tutto si può sopportare... Saffo (fr. 31 V.) Arrivano da un passato remotissimo e sono giunti fino a noi sopravvivendo a catastrofi storiche immani, quali la fine della civiltà antica e i secoli bui del medioevo. Sono i classici della tradizione greca e latina, autentiche pietre miliari della cultura occidentale come la conosciamo oggi, opere che hanno plasmato la nostra immaginazione per millenni. Con l'usata maestria, Piero Boitani si affida al piacere del proprio gusto personale e sceglie fior da fiore per indurci a godere del fascino intatto e della radiosa forza di suggestione dei capolavori antichi. Un viaggio da vertigine, accompagnato da un ricco corredo di immagini, che muove dalla Grecia dell'epica omerica di Achille e Ulisse, della tragedia e dell'invenzione della storia, per approdare poi a Roma, al suo prezioso lascito letterario reso eterno da opere come l'Eneide di Virgilio e le Metamorfosi di Ovidio. Marco Aurelio esortava a «vivere con gli dèi», adattando sé stessi alla sorte assegnata. Sulle orme dell'imperatore filosofo, si potrebbe dire «vivi con i classici!» e la vita ti parrà lieve.