Già deputato popolare, perseguitato e incarcerato dal regime fascista, senza un impiego stabile, nel 1929 De Gasperi fu assunto come bibliotecario nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Lì, in una sorta di esilio interno, trascorse gli anni della dittatura, durante i quali tenne in un suo quaderno segreto il diario che vede oggi la luce. Non un diario intimo ma, dall'osservatorio privilegiato del Vaticano, riflessioni e note sulle relazioni fra la Chiesa e lo Stato fascista, la situazione dei cattolici in Italia e nella Germania nazista, più tardi sugli albori della Democrazia cristiana. Si tratta di pagine assai rilevanti per il loro valore storico e documentale, che gettano luce sul percorso intellettuale di De Gasperi ma anche sull'evoluzione della politica cattolica durante il pontificato di Pio XI e Pio XII.
La «vecchia» globalizzazione, avvenuta nell'800, è stata il prodotto dell'energia del vapore e della pace internazionale: abbassandosi i costi del trasporto dei beni si è innescato un ciclo di agglomerazione industriale e di crescita che ha portato le nazioni ricche al dominio assoluto. È stata la «grande divergenza». La «nuova» globalizzazione della fine del '900, guidata dalla tecnologia dell'informazione, ha reso conveniente per le imprese multinazionali trasferire nelle nazioni in via di sviluppo non solo il lavoro ad alta intensità di manodopera, ma anche le idee, il know-how di marketing, manageriale e tecnico. Alta tecnologia e bassi salari stanno così favorendo la rapida industrializzazione di una manciata di nazioni rimaste finora ai margini dell'economia, mentre si assiste alla simultanea deindustrializzazione delle nazioni sviluppate. È la «grande convergenza».
Esistono due tipi di elezioni: quelle «ordinarie», che registrano il presente, e quelle «straordinarie», che segnano una frattura tra il mondo di ieri e il mondo di domani. Il voto del 4 marzo si inserisce pienamente nella seconda categoria. Per cogliere la portata «radicale» del cambiamento innescato da questo voto non giovano però interpretazioni affrettate né reazioni «a caldo». Mettendo a frutto una pluridecennale esperienza maturata nel campo degli studi politico-elettorali, l’Istituto Carlo Cattaneo offre con questo volume un’analisi del voto ancora una volta rigorosa e articolata. Sono così approfonditi temi quali l’offerta politica, le risposte degli elettori e il ruolo del sistema elettorale. Ad arricchire la disamina, sono proposte alcune riflessioni che si interrogano sulle cause che hanno condotto la politica italiana nel «vicolo cieco» in cui è precipitata e sulle possibili vie d’uscita.
"Ciao". Una delle nostre parole più famose nel mondo origina dal veneziano sciavo, nel senso di schiavo, usato per salutare qualcuno ponendosi al suo servizio, come a dire Servo vostro! Si è affermata come saluto confidenziale tra Otto e Novecento, per poi diventare di uso generalizzato in tempi più recenti. È una parola-azione: ciao «si dice» e «si fa». La sua fortuna internazionale passa attraverso il made in ltaly, ma è debitrice anche di episodi particolari connessi a canzoni o film di successo. Infine ciao può assumere nuove forme nel tempo, come dimostrano ciaone o la sequenza cià cià cià usata oggi per chiudere una telefonata.
Anche in economia proliferano false verità e negazionismo, soprattutto in rete, dove conoscenze e polemiche hanno la stessa legittimità. In questo libro, alcuni qualificati autori discutono i temi più rilevanti dell'agenda della XVIII legislatura, valutando punti di forza e di debolezza dell'Italia e suggerendo riforme concrete e d'impatto. Si parla di crescita, demografia, pensioni, lavoro, tasse, scuola, sanità, competitività, ambiente, infrastrutture, Mezzogiorno: sfide per il Paese e per il nuovo governo, da affrontare senza cedere al populismo.
Legge, morale, religione: il mito e noi. Antigone, ovvero il conflitto tra coscienza individuale e ragion di stato, tra legge morale e legge positiva. Edipo, ovvero la tensione tra verità storica e oggettiva e verità soggettiva, tra domanda di giustizia e intransigenza nell’amministrarla, tra colpa, errore e responsabilità. Creonte, ovvero il contrasto tra la legge e la sua opposizione. Altrettanti dilemmi del diritto che riaffiorano continuamente nelle nostre società. Per quanto emancipata dal suo primitivo nucleo vendicativo, e oggi amministrata con molte garanzie, sancite soprattutto dalle costituzioni contemporanee, la giustizia infatti non risana mai del tutto i conti, né per le vittime né per i carnefici.
La Corte Suprema degli Stati Uniti e la Corte europea dei diritti dell’uomo rivestono un ruolo centrale nella protezione dei diritti fondamentali negli Stati Uniti e in Europa. Lo svolgimento di tale delicata funzione espone talvolta a critiche entrambe le Corti e le pone al centro di un vivo dibattito relativo alla natura e ai limiti del ruolo contro-maggioritario del potere giudiziario. Il volume approfondisce l’impatto delle due Corti nello sviluppo della giurisprudenza sulla libertà religiosa e sui conflitti di valori, oltre ad esaminare casi «sensibili» riguardanti l’aborto, il matrimonio di coppie dello stesso sesso, il fine vita.
Personalità di rilievo della Democrazia cristiana e uomo delle istituzioni (al governo ininterrottamente dal 1966 al 1981), Adolfo Sarti ha prodotto più di trenta annate di diari - una preziosa e ricchissima fonte d'archivio rimasta sinora inedita che racconta in modo dettagliato e interno le vicende del partito di maggioranza e la storia dell'Italia repubblicana. Questo volume - focalizzato sugli anni che vanno dal secondo dopoguerra alla strage di Piazza Fontana e all'esplosione del cosiddetto «autunno caldo» - costituisce la prima parte di un lavoro storiografico dedicato a Sarti e analizza gli snodi fondamentali della storia nazionale ricostruendoli a partire dal peculiare punto di vista del politico cuneese, caratterizzato da un insistente richiamo alla categoria della crisi. Per lunghi tratti della sua carriera politica, la democrazia repubblicana gli appare, infatti, fragile e costantemente orientata verso ipotesi di trapassi di regime - declinati variamente nei termini di una seconda Repubblica, una Repubblica presidenziale, un colpo di Stato. Una visione non di rado drammatica che appare in diverse circostanze largamente condivisa da una parte significativa della classe dirigente nazionale.
Esperienza unica nella storia religiosa del Novecento europeo, la comunità monastica di Taizé è stata il punto d’intersezione fra la ricerca di unità da parte dei cristiani divisi e la storia di tante chiese del continente fra il secondo conflitto mondiale e la fine della cortina di ferro. Nata in terra riformata, divenne il punto d’incontro di una sorta di chiesa ecumenica in gestazione, rivolgendosi a cristiani e chiese dalla comune identità battesimale spesso sacrificata o tradita da identità confessionali divenute prioritarie. Nonostante sia stata oggetto di una diffusa attenzione, la parabola di Taizé richiedeva da tempo un tentativo di storicizzazione. Esigenza alla quale cerca di rispondere questo volume, che, avvalendosi di una ricca documentazione inedita, ricostruisce trent’anni di storia di questa singolare esperienza: dai primi progetti comunitari fino all’annuncio, nella primavera del 1970, di un inedito “stato conciliare” per uscire dall’impasse in cui – secondo il priore di Taizé – si trovava l’ecumenismo dopo le promesse d’inizio anni Sessanta. Le origini, l’evoluzione, l’accoglienza e le resistenze incontrate dalla comunità sono qui ricostruite e documentate, così come l’”itineranza” di Taizé fra le diverse realtà ecclesiali e il dinamismo ecumenico da essa dispiegato.
Prima o poi, per ragioni diverse, tutti siamo chiamati a confrontarci con la comunicazione scritta. Questo vademecum ci fornisce gli elementi essenziali per acquisire abilità preziose, come la capacità di scrivere correttamente e quella di produrre testi chiari ed efficaci, adatti all'interlocutore e alla situazione. Dalla progettazione del testo alla rilettura finale, una utile introduzione alla difficile arte della scrittura. Perché scrivere bene è un ottimo biglietto da visita.
È stata la stagione dei giovani: in tutto il mondo i figli del baby boom postbellico, affluiti in massa all'università, rivendicano diritti, affermano istanze di libertà nella sfera personale come in quella sociale, inaugurano nuovi costumi e consumi. Ma il 1968 vede anche l'invasione della Cecoslovacchia, con l'avvio di una fase di irrigidimento sovietico, che sta alla base della crisi del mondo comunista; e poi l'inizio della globalizzazione finanziaria, la rinascita islamica, il primo sgretolarsi dell'identità della classe operaia, l'instabilità crescente in Africa, il diffondersi del terrorismo in molti paesi, mentre emergono nuove forme di impegno, con il costituirsi delle Ong, e nuovi movimenti politici e sociali come il femminismo e l'ambientalismo.
Il libro tratteggia sedici ritratti biografici di donne che hanno partecipato, anche senza essere militanti, a quel grande passaggio d'epoca che va sotto il nome di Sessantotto. Così Franca Viola che si ribellò agli arcaici costumi siciliani e rifiutò il matrimonio riparatore, così Mara Cagol che pagò con la vita la scelta del terrorismo brigatista. Due ribellioni diverse, una pacifica e una violenta, emblematiche di quegli anni. E in mezzo ci sono le altre, Amelia Rosselli, Carla Accordi, Patty Pravo, Giovanna Marini, Perla Peragallo, Krizia, Emma Bonino, Rossana Rossanda, Carla Lonzi, Letizia Battaglia, Annabella Miscuglio, Mira Furlani, Elena Gianini Belotti, Tina Lagostena Bassi: ogni «scatto» disegna un percorso, politico, artistico, culturale, civile, ora luminoso ora tormentato, sullo sfondo di quella rivoluzione femminile, che - come ha scritto Eric Hobsbawm - è stata l'unica rivoluzione riuscita del Novecento.