Il CV, curriculum vitae, è una sintesi della propria formazione e delle proprie esperienze. Un testo breve e ricco di informazioni, destinato a offrire un’immagine complessiva della propria persona e delle proprie opere. Ed è in forma di CV che Pier Cesare Bori, giunto a un momento critico della sua vita, ha voluto narrare la propria storia, inanellando date, luoghi, eventi, regalandoci un autoritratto sobrio e scarno, ma capace di insegnare molto a chi avrà voglia di leggerlo. L’autore si rivolge innanzitutto a una cerchia di giovani ricercatori e amici, cui raccomanda di non perdere di vista gli insegnamenti ricevuti in seno alle comunità che hanno contribuito alla loro formazione, nonostante i limiti che possono aver rivelato nel corso del tempo. Sono pagine piene di serenità e gratitudine, colorate dall’autoironia di chi vivendo ha compreso che la vita è un percorso pieno di passi falsi. Sono pagine dettate dalla certezza che la vita delle persone che lo hanno accompagnato in questo tragitto è più importante e interessante di una fredda elencazione di fatti, anche se istituzionalmente rilevanti.
Pier Cesare Bori, studioso di giurisprudenza, teologia e scienze bibliche, dal 1970 ha insegnato Storia del Cristianesimo e delle Chiese, Filosofia morale e Diritti umani nell’Università di Bologna. Fra le sue molte pubblicazioni ricordiamo: «Il vitello d’oro: le radici della controversia antigiudaica» (Bollati Boringhieri, 1983), «L’interpretazione infinita» (Il Mulino, 1987), «L’altro Tolstoj» (Il Mulino, 1995), «Per un percorso etico tra culture» (La Nuova Italia, 1996) e «Pluralità delle vie: alle origini del Discorso sulla dignità umana di Pico della Mirandola» (Feltrinelli, 2000). Ha recentemente curato le traduzioni cinese e araba dell’«Oratio de hominis dignitate» di Pico della Mirandola.
Scritto da tre noti sociologi italiani, accomunati da una particolare sensibilità per i problemi della didattica, questo manuale continua a dare un contributo significativo alla diffusione della cultura sociologica nel nostro paese. Nella nuova edizione qui presentata il volume si arricchisce di numerosi aggiornamenti, soprattutto in relazione alle trasformazioni intervenute negli ultimi anni nelle società contemporanee.
Questo Rapporto sulla lotta alla povertà, realizzato dalla Fondazione "Emanuela Zancan", intende analizzare gli interventi e le politiche di contrasto alla povertà, per definire meglio utilità, effetti, costi, benefici e sprechi di un'attività essenziale in uno Stato sociale di diritto. La crisi, con le sue pesanti ricadute sociali, obbliga a un ripensamento e a un salto di qualità della lotta alla povertà in un sistema di welfare che deve diventare capace di generare le proprie risorse, sia economiche che di di personale. Un welfare generativo, quindi, che che deve responsabilizzare e responsabilizzarsi, sulla base di un diverso incontro tra diritti e doveri, rispetto ad azioni ed esiti, passando dalla logica del costo a quella dell'investimento e privilegiando l'efficacia.
Il diritto regionale è materia molto tecnica, che attinge sia al diritto costituzionale sia al diritto amministrativo: ma attorno ai temi dell'autonomia e del federalismo si anima anche un inteso dibattito politico e culturale. Questo manuale contiene una descrizione articolata ed esaustiva della materia, collocandola in un adeguato quadro di riferimento teorico, comparatistico e storico. In particolare, temi e concetti dell'autonomia, del regionalismo e del federalismo sono illustrati con un costante sforzo di chiarezza, alla luce delle norme, della giurisprudenza e della prassi.
Questo volume presenta alcune ricerche esemplari che hanno scandito il percorso della psicologia sociale moderna, ponendosi come pietre miliari della disciplina e inaugurando filoni di studio tuttora aperti. Si tratta di contributi concettuali e di ricerca che hanno permesso di affrontare e di interpretare, in una prospettiva genuinamente socio-psicologica, alcuni dei problemi più sentiti della società contemporanea.