La fede cristiana si nutre da sempre dell'ascolto della Parola di Dio. La pratica antichissima della lectio divina, sempre più diffusa oggi tra le comunità cristiane, mostra come la vitalità della Parola, incarnata nelle Scritture, possa interpellare l'uomo sulle questioni che si affacciano alla sua esistenza quotidiana. Leggere le Scritture in maniera ermeneutica, rifuggendo da approcci devozionistici o fondamentalistici, non soltanto consente all'uomo del nostro tempo, nella sua dimensione spirituale, di tenere insieme fede e ragione, preghiera e intelligenza, ma permette alle comunità cristiane che si radunano attorno alla Parola di interfacciarsi con gli uomini del nostro tempo in modo non difensivo ma disponibile ad una compagnia autentica e non viziata da pretese di indottrinamento. Leggere, meditare, pregare e contemplare la Parola si configurano pertanto come tappe, intimamente connesse, di un umanissimo percorso della fede che non insegue visioni e miracoli ma si pone con intelligenza e umiltà alla sequela del Verbo che incessantemente parla ad ogni uomo.
Con la sua sensibilità femminile, l'autrice ha indagato esegeticamente la figura profetica della 'partoriente' in un percorso affascinante che, partendo dal libro della Genesi, giunge alle ultime pagine della Bibbia rivelando la ricchezza di questa figura simbolica, per mezzo della quale la donna viene inserita a pieno titolo nella Storia della Salvezza. Una ricerca interessante che permette di intravedere già nell'Antico Testamento le radici profonde di quella che nel Nuovo Testamento costituisce la comunità credente che vive nell'attesa escatologica.