Tutto dovrà risolversi in cinque round. Su un ring improvvisato all'interno di un hangar fatiscente si sta svolgendo un combattimento clandestino. Nessun colpo è escluso, nessuna regola può fermare i due avversari che puntano solo all'annientamento reciproco. Uno scontro definitivo tra due uomini costretti dalla vita e dalle circostanze a salire su quel quadrato e a combattersi senza pietà. Perché solo chi vincerà potrà tornare a casa. Contemporaneamente, un'altra battaglia, quella per il controllo dei traffici illeciti delle zone più ricche di Roma (il nord e il centro), sveglia la Capitale con un «Capodanno di sangue». I titoli dei giornali lanciano la notizia che in città, in una sola notte, sono stati messi in fila undici cadaveri. Undici ammazzati. La risposta dello Stato, con una raffica di arresti e l'annuncio della decapitazione del cartello criminale che controlla una grossa fetta della città, non convince però il commissario Avitabile: la faccenda non è chiusa. Sa che quella carneficina rappresenta solo il primo tempo di una guerra che ben presto insanguinerà l'intera Roma, trasformandola in terra di nessuno. Scandito dai ritmi del combattimento, evento in cui convergeranno i destini di tutti i protagonisti, «Quinto round» è il racconto di una guerra quotidiana, quella che viviamo ogni giorno nelle nostre città, combattuta in silenzio da personaggi non sempre limpidi, costretti a muoversi in bilico, lungo il confine ambiguo del legale e dell'illegale, del giusto e dello sbagliato e, in definitiva, del bene e del male.
Al di là delle versioni ufficiali, al di là delle sentenze dei tribunali, al di là delle inchieste giornalistiche, è questo il punto di vista da cui Maurizio Torrealta vuole spiegarci cosa è successo tra il 1990 e il 1994, quando l'Italia è stata scossa profondamente dalle stragi di mafia, dall'implosione della Prima Repubblica e il passaggio alla Seconda, dallo scioglimento del Partito comunista italiano, "introducendo qua e là qualche elemento di realistica finzione".
Questo romanzo è liberamente ispirato alla storia di Tammam Youseff, il cardiochirurgo siriano che, insieme al professor Alessandro Frigiola, luminare della cardiochirurgia pediatrica, è riuscito a trovare i fondi per la costruzione dell'Ospedale di Damasco. È il racconto di un uomo speciale, un uomo retto, che vive quotidianamente la guerra e rischia la propria vita per salvare quella di migliaia di bambini, nella profonda convinzione che, per superare le barriere ideologiche che provocano conflitti e morti, sia necessario non guardare le differenze tra le persone, ma riconoscerne le somiglianze, per trovare quel filo conduttore che ci lega tutti: la sacralità e l'inviolabilità della vita. Il destino lo porrà di fronte a una scelta importante: operare il figlio di uno dei componenti del gruppo terroristico che uccise suo fratello. Tammam terrà fede al giuramento di Ippocrate?
Tra le pagine di Tinì affiorano avvenimenti personali, fatti storici e di costume, moda, arte, mondanità. Il suo racconto si snoda attraverso molteplici viaggi, in Italia e all'estero, ma al centro c'è sempre Milano, con gli artisti, la "bella gente", i salotti e le conversazioni; i paesaggi, i vecchi negozi, le strade silenziose dimenticate tra i grattacieli. Dalla charlestonmania al concerto di Toscanini che riaprì la Scala dopo la guerra, al "ballo del secolo" offerto dal miliardario Charles de Beistegui in un palazzo veneziano, questa personale "ricerca del tempo perduto" costituisce un documento per quanti ricordano con nostalgia quegli anni e per quanti, non conoscendoli, avranno l'emozione di scoprirli come in un film d'epoca.
Caterina ha sedici anni e vive in un povero borgo del Sud Italia, dove la maggior parte dei giovani è priva di lavoro e dove il muro dell'omertà è molto resistente. La sua è una famiglia disastrata. Il padre è alcolizzato e violento, la madre è una giovane donna i cui sogni sono stati infranti troppo presto. In un mondo crudele e oscuro, Caterina cercherà uno spiraglio di luce, ma dovrà scontrarsi con le bugie degli adulti, la prostituzione e la malattia. Tutto sembra precipitare: lei perderà ogni certezza e scivolerà in un baratro sempre più profondo, da cui riuscirà a uscire grazie a un evento inaspettato. Alla fine la vita la ripagherà di ogni sofferenza subita.