Giorgio La Pira, uomo di ardente fede, profeta di pace, politico, è stato un mistico prestato alla politica e di cui il 9 gennaio 2024 ricorrono i 120 anni dalla nascita a Pozzallo, nel sud della Sicilia. Nel luglio 1918 papa Francesco ha concesso l'autorizzazione alla Congregazione delle cause dei santi per promulgare il decreto sulle sue virtù eroiche di servo di Dio. I testi pubblicati in queste pagine tracciano idealmente il percorso umano, religioso e politico di Giorgio La Pira, uomo di eccezionale cultura e di profonda vita spirituale, che fu membro dell'Assemblea costituente, deputato nella prima Legislatura, sottosegretario al ministero del Lavoro e sindaco di Firenze. In un XXI secolo dominato dalle guerre - anche in Europa - i suoi interrogativi e le sue prospettive assumono un interesse nuovo. La freschezza e la forza della sua testimonianza sono un'utile bussola per tutti noi che abbiamo bisogno di orientamento per la nostra vita personale e di cittadini. Con testi di La Pira e contributi di: Patrizia Giunti (presidente Fondazione Giorgio La Pira), Giovanni Spinoso e Claudio Turrini, Padre Gianni Festa, Piero Meucci e Mario Primicerio, Andrea Riccardi, Agostino Giovagnoli.
Il volume raccoglie alcuni degli interventi che l'Arcivescovo di Milano ha tenuto negli anni del suo magistero alla guida della diocesi ambrosiana, sul tema scottante dei mali della politica e della sua necessaria "conversione" perché sia al servizio dell'uomo e della società del futuro. Un'analisi attenta e lucida, sempre attuale, e uno sguardo che cerca di cogliere le criticità aperte senza mezze misure, di indagarne gli oscuri percorsi, sforzandosi al contempo di intravedere possibili vie d'uscita e motivi di speranza per l'intera comunità civile. «La prima sensazione, istintiva, leggendo le riflessioni e gli scritti del cardinale Martini è quella della mancanza. Mancanza di una figura straordinaria, capace di capire il suo tempo così in profondità a tal punto da riconoscere le sfide che sarebbero venute.» Enrico Letta «Senza una educazione all'onestà intellettuale l'uomo non può sperare di affrontare una minaccia in una società complessa come la nostra. Di qui l'importanza della scuola ma anche l'importanza di ogni linguaggio di comunicazione, del linguaggio giornalistico, del linguaggio televisivo, di tutto ciò che nell'informazione è rispetto alla verità e quindi modestia, spirito critico, capacità di moderazione e di uso delle parole e degli aggettivi e degli avverbi, capacità di considerazione oggettiva delle situazioni: sono tutte virtù fondamentalissime per l'uomo d'oggi» (Carlo Maria Martini).
Il volume della Fondazione Lazzati è frutto di un lavoro di incontri di studio, approfondimento e confronto realizzati con un gruppo di giovani, per rileggere l'insegnamento di Giuseppe Lazzati e riflettere su come il messaggio del professore fosse ancora attuale. In particolare, ci si è interrogati sul senso dell'impegno socio-politico, per non lasciare che tale ricchezza andasse perduta, provando a ragionare in modo comunitario su come potrebbe essere una formazione socio-politica. Pensare insieme comporta la fatica dell'ascolto, l'umiltà di confrontarsi e perfezionare il proprio ragionamento, la pazienza per i tempi che si allungano. Ma questa modalità produce contributi ben radicati nel terreno, non costruiti sulla sabbia dell'emozione del momento, in grado di affrontare la temperie della discussione e di concorrere stabilmente all'edificazione della città dell'uomo. «La formazione all'impegno socio-politico non è nella top ten del gradimento dei giovani o tra le priorità del mondo cattolico. Ma se si riveste della capacità profetica richiamata da papa Francesco in Laudato si' e Fratelli Tutti essa appare un modo per abitare il mondo. Impegnarsi è mettersi in gioco perché le scelte quotidiane si trasformino in responsabilità per i fratelli e per le creature dono di Dio creatore. Un giovane ha bisogno di scoprire non solo chi è, ma "per chi è". Nello spendersi trova risposte agli interrogativi profondi della sua vita. Allora si capisce che la sfida da giocare è a livello intergenerazionale. Un investimento sui giovani è un segno che il vento dello Spirito sta soffiando sulla Chiesa e sul mondo».
Gianni Borsa ripercorre la genesi dell’integrazione europea, per riscoprire ciò che sta all’origine della costruzione di una “casa comune” capace di garantire ai suoi cittadini una vita dignitosa, libera, solidale e in pace. Una riflessione che giunge sino ai nodi problematici e alle sfide dell’oggi, prendendo spunto dall’icona biblica delle “due case”.
Luigi Sturzo (1871-1959) fu un formidabile animatore della terra siciliana e poi dell’Italia intera, appassionato della libertà e sempre dalla parte dei deboli. Prete e politico scomodo, fu odiato da Benito Mussolini per il suo rigore nello spiegare l’inconciliabilità tra cristianesimo e fascismo. L’immensità del suo pensiero oggi brilla per la Chiesa e per la nostra confusa e avvilita società.
Dai suoi inizi a Caltagirone all’appello «a tutti gli uomini liberi e forti», fino all’esilio all’estero e al rientro nella vita politica postfascista, produsse una monumentale opera di intuizioni ancora feconde e animate da un profondo spirito di amore e servizio al prossimo, che ha portato la Chiesa ad avviare il processo per la sua beatificazione.
Nel 50ESIMO anniversario dell’uccisione di Robert F. Kennedy, il volume rende omaggio a un grande protagonista del secolo scorso, facendo riecheggiare parole che suonano oggi di un’impensabile potenza “profetica”. I testi, selezionati dai giornalisti Mauro Colombo e Alberto Mattioli, e riuniti in tre aree tematiche (L’uomo, diritti e doveri, Un mondo da cambiare e Per una nuova politica), sono commentati da autorevoli interpreti del nostro tempo: studiosi, uomini e donne di legge, esponenti del mondo accademico e culturale.
Le pagine di Bob Kennedy, scrivono i curatori, «sono ancora capaci di rivoluzionare i cuori e accendere passioni, esattamente come accadde nei giorni esaltanti della sua campagna elettorale e in quelli tragici della sua morte. Il suo pensiero è una porta aperta alle novità, al cambiamento possibile: “Molti uomini vedono le cose come sono e dicono: perché? Io sogno cose che non sono mai state e dico: perché no?” Robert Kennedy metteva in guardia i suoi contemporanei dai pericoli dell’inerzia rassegnata, del realismo di basso profilo, della pavidità e dell’agiatezza, spronando ogni persona a essere una scintilla per il cambiamento: “Pochi avranno la grandezza necessaria a piegare la storia, ma ciascuno di noi può operare per modificare una minuscola parte degli eventi e tutte queste azioni formeranno la storia di questa generazione”.» Un monito e prospettive che ancora interpellano la vita dei nostri contemporanei, che mettono bene in luce i commenti raccolti nel volume.
Con un contributo di Kerry Kennedy, figlia di Robert, e l’introduzione di Marco Tarquinio, direttore del quotidiano «Avvenire».
Un'analisi attenta e lucida di un tema sempre attuale e incandescente, quello dei mali della politica e della sua necessaria "conversione" perché sia sempre più al servizio dell'uomo e della società del futuro. Corruzione, malaffare, immoralità: Carlo Maria Martini si accosta a ciascuna problematica con i criteri di giudizio che si convengono alla spada affilata della Parola di Dio: chiarezza, fermezza e verità. Uno sguardo, il suo, che cerca di cogliere le criticità aperte senza mezze misure, di indagarne gli oscuri percorsi, sforzandosi al contempo di intravedere possibili vie d'uscita e motivi di speranza per la sua città ma anche per l'intera comunità civile. Il volume raccoglie sette interventi che l'Arcivescovo emerito di Milano ha tenuto negli anni centrali del suo magistero alla guida della diocesi ambrosiana e che dimostrano come, ancora una volta, Carlo Maria Martini continui a essere un imprescindibile punto di riferimento spirituale e culturale per la Chiesa post conciliare e per la società civile.