Alberto Melloni, uno dei maggiori conoscitori di papa Giovanni, ci fa entrare con una presentazione nel testo posto a fondamento di azioni e decisioni che hanno cambiato il corso della storia della Chiesa. Vera autobiografia spirituale del "Papa buono", "il Giornale dell'Anima" si colloca all'origine delle meditazioni fatte nel corso dei suoi ritiri. Un soliloquio, come lo chiama egli stesso utilizzando un termine caro a Sant'Agostino. Di fatto l'itinerario dai quattordici agli ottantadue anni di una vita cristiana serenamente radicata nella Bibbia e in una spiritualità sacerdotale dove il Vangelo vissuto prevale su ogni preoccupazione di ruolo o d'immagine. Come ci ricorda nella prefazione il cardinale Loris F. Capovilla, il Giornale "si legge, si rilegge, ci si sente afferrati, tirati fuori dal rumore, dalla confusione, dal pressapochismo del nostro tempo".
L'autore dei "ritratti di santi", Antonio Maria Sicari, traccia i profili di due Papi entrambi santificati ad aprile 2014. Il riconoscimento popolare nei confronti di queste due figure è stato ampio e duraturo. Con Giovanni XXIII la percezione fu immediata e il Papa inaspettatamente indisse un Concilio che ebbe enormi conseguenze dentro e fuori della Chiesa; Giovanni Paolo II portò la presenza del ministero di Pietro nel mondo. Sicari traccia un ritratto intimo e penetrante di due protagonisti della storia contemporanea, portatori di un perentorio messaggio di pace.
Una straordinaria testimonianza dell'apertura di Giovanni XXIII alle culture diverse, nel 50° anniversario della scomparsa del Papa del Concilio. Monsignor Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII, è nunzio in Turchia, a Istanbul, dal 1935 al 1945, fine della II guerra mondiale. Vi arriva dopo essere stato nunzio in Bulgaria e prima di essere nominato a Parigi. Con Roncalli la nunziatura diviene il centro della comunità cattolica di Istanbul, in una ritrovata vitalità della minoranza cristiana. Al tempo stesso Roncalli diviene "amico" delle autorità turche, e mette così le basi per l'apertura ufficiale delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Turchia. Ad esse lavorerà anche in seguito, come nunzio a Parigi e poi come Papa. Oltre al dialogo amicale col mondo turco e islamico, Roncalli avrà modo di salvare moltissimi ebrei dalla deportazione nazista, favorendo anche la convivenza della comunità ebraica locale con i Turchi. Oggi nella Turchia islamica Giovanni XXIII è chiamato il "Papa turco". Prefazione di Paolo Branca, postfazione di Loris Francesco Capovilla.