L'Annunciazione a Maria non è l'unica annunciazione riportata dalla Bibbia, ma è senza dubbio quella che ha conosciuto una fortuna eccezionale nella storia dell'arte cristiana, al punto da essere fonte d'ispirazione per un patrimonio di immagini di ineguagliabile ricchezza. Un patrimonio accumulato dalle origini dell'arte cristiana ai giorni nostri e sviluppatosi su tutti i supporti e in tutti i formati, in Oriente come in Occidente, e in tutte le regioni del mondo unite dall'annuncio della Buona Novella, di cui l'Annunciazione è, per così dire, la "porta d'accesso". Per far scoprire e apprezzare questo tesoro di immagini, gli autori hanno selezionato un campione rappresentativo di opere d'arte tra quelle che hanno ritenuto più belle, più rappresentative, più finemente concepite e più degne di attenzione e contemplazione. Ciascuna di esse è riprodotta a piena pagina e dettagliatamente descritta da un testo di commento, attraverso il ricorso alle fonti storiche che ricostruiscono i loro committenti e destinatari, la loro produzione e la loro funzione. L'analisi delle opere fornisce gli elementi interpretativi per la loro lettura e la loro piena fruizione, traendoli dalla teologia, dalla storia della liturgia e della spiritualità, così come dalla storia comparata delle religioni, capace di offrire paralleli illuminanti. Alcune delle opere prese in esame, molto recenti, hanno il merito di suggerire al lettore come la lunga storia della traduzione e della trasmissione del Vangelo in immagini, allo stesso fedeli e creativamente innovatrici, continui nel tempo, ben lungi dall'essere compiuta.
Con questo saggio sulla Vergine Maria grunge a significativo traguardo la serie dei <<Percorsi>, comprendenti: Il dono trinitario,Il Dio che attrae l'uomo, In principio era il bene. Non sorprende che questi "Percorsi" siano orientati a Maia: è, infatti, da Lei che germina e sboccia il mistero di Cristo, come il frutto che matura sullo Stelo. Leggendo, anzi "percorrendo",le pagine di questo volume, siamo introdotti e accompagnati - quasi iniziati - alla conoscenza di questo Mistero, ma non senza svariate digressioni, che alla fine concludono e tomano a unificarsi nel Principio, vincendo quella che poteva apparire una fuorvianza o uno smarrimento.
Questo piccolo libro, che riscosse grande successo in Germania, è il risultato di tre conferenze tenute da Ratzinger poco prima della sua nomina a cardinale di Monaco. Dopo la lunga crisi della devozione a Maria nella Chiesa, egli ci mostra il suo fondamento e spazio nella teologia come nella vita spirituale dei cristiani. Siamo così portati a scoprire una teologia della donna nel Vecchio Testamento; proprio attraverso le grandi figure di donne - Eva, Sara, Rachele, Anna, Ester e Giuditta - prende concretezza la promessa del Messia. Ovviamente il Vecchio Testamento trova il compimento nel Nuovo, ma questo non vuol dire la dissoluzione della Scrittura, e se Cristo è il nuovo Adamo, Maria è la nuova Eva. La mariologia, conclude Ratzinger, ha un proprio spazio nella teologia e non deve essere considerata un'imitazione, quasi un sottoprodotto della cristologia. Vengono infine presi in esame i principali dogmi mariani, in cui è visibile l'unità del vecchio e del nuovo popolo di Dio e, più profondamente, il mistero di creazione e alleanza.
"Il volume 'Sponsa Verbi', che raccoglie quindici saggi teologici (scritti da Hans Urs von Balthasar tra il 1939 e il 1961), fu pubblicato da Johannes Verlag proprio mentre fervevano i preparativi per la celebrazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, che papa Giovanni XXIII aveva annunciato nel gennaio del 1959. La chiave di lettura autorevole e autorizzata per individuare il cuore di questi saggi (raggruppati in tre parti) sta nell'intenzione dichiarata dall'autore di voler offrire soltanto delle 'pietre di costruzione per una futura ecclesiologia sistematica'. Tuttavia, affinché esse non restassero disperse e slegate tra loro, l'autore si preoccupava subito che venisse prestata un'attenzione sistematica, senza distrazioni, al 'mistero del centro'. Per Hans Urs von Balthasar ogni questione era soltanto una finestra (e sapeva bene che 'si aprono molte finestre'), da cui 'gettare uno sguardo sul centro, che tuttavia resta celato nel recesso più segreto. Nella fede ne abbiamo notizia e siamo indirizzati a interpretare quanto nella Chiesa è manifesto con la luce che proviene da là. Ciò, sotto molti rispetti, dà il risultato di un'immagine della Chiesa diversa da quella che oggi è moderna e in uso'." (Dalla prefazione di Antonio Maria Sicari)
Cristo, Maria madre di Dio, la Chiesa: sono i tre temi che Inos Biffi prende in esame e illustra in questo volume dell'Opera Omnia. Non si tratta di una riflessione articolata e sistematica, ma di saggi brevi e precisi, che composti e unificati alla fine delineano con penetrante lucidità le tre figure teologiche. Quella di Cristo, anzitutto, che l'autore ama presentare particolarmente come il Crocifisso risorto, o il Signore glorioso, centro e fine dell'uomo e della storia, assolutamente unico Salvatore di tutti. Con puntualità critica Biffi rileva i diffusi annebbiamenti sulla storicità della risurrezione, sul divario tra Gesù di Nazaret e il Cristo della fede, o sull'ecumenismo, che alterano l'identità di Gesù Cristo e il significato dell'incarnazione. L'immagine di Maria risalta nella sua stretta unione con il Figlio e la sua opera di salvezza. Della Chiesa è sottolineato soprattutto il carattere misterico, la sua missione di grazia, il rapporto col mondo, la sua dimensione universale e la sua forma particolare, il senso del primato, e tanti altri aspetti della sua vita e della sua attività, ancora una volta con le delucidazioni necessarie per dissipare errori e fraintendimenti. Verrebbe da paragonare le figure dottrinali che risultano da questi scritti di Biffi a quelle che ci hanno lasciato i pittori divisionisti, per cui non sembrerebbe fuori luogo parlare quasi di un divisionismo teologico.
Due brevi saggi, dall'immensa letteratura medievale sulla Madre di Dio. Nel primo la Vergine, tutta dedita a custodire e meditare gli eventi della salvezza nel silenzio del cuore, risalta come il modello dell'anima contemplativa e monastica. Nel secondo saggio appare totalmente immersa nel mistero di Cristo, in un'adesione dal profondo del cuore alla scelta di Dio che, per pura grazia, l'ha eletta alla divina maternità e l'ha particolarmente unita alla Passione, che nell'annunzio a Nazaret già stende la sua ombra: la Madre del Signore è la "Crocifissa", che "concepisce il Crocifisso".
A partire da Giovanni che sottolinea l'atteggiamento di accoglienza di Maria di fronte al mistero di Dio che si fa conoscere e viene verso il suo popolo, Feuillet istituisce un collegamento profondo con i cosidetti racconti dell'infanzia. Per Matteo Maria è madre di Gesù, il quale è l'inizio di una nuova umanità; per Luca Maria è anche madre della Chiesa per opera dello Spirito Santo.
Una raccolta delle meditazioni sui misteri più profondi della vita di Maria, alla luce della pienezza del suo sì, quell'origine immacolata che la rende degna Madre del salvatore e quella sponsalità feconda che la fa Madre degli uomini nell'ordine dello Spirito, sono ordinati e pubblicati postumi da Hans Urs von Balthasar. L'autrice (1902-1967) medico nel 1940 si convertì al cristianesimo, dopo un periodo di crisi e di ricerca. L'incontro con von Balthasar fu decisivo per la sua formazione mistico-teologica.
Con il suo sì Maria rinuncia per sempre a progettare la vita sua e quella del Figlio, la sua esistenza è interamente per Dio e dispone di sé soltanto nell'atto della donazione completa. Su questa intuizione si fonda l'opera di Adrienne von Speyr, che percorre le diverse tappe della vita di Maria, mostrando ogni volta l'adeguamento della serva alla volontà del signore, la sua obbedienza senza riserve.