L'interesse di Karol Wojtyla per la poesia risale alla sua prima giovinezza e mai lo abbandonerà. Egli ha lasciato un'opera letteraria composta da varie raccolte poetiche e cinque drammi. Il presente volume rivela la ricchezza dell'espressione poetica wojtyliana, che comprende ballate epiche, intuizioni liriche, prose poetiche; appassionati canti alla patria polacca, assorte meditazioni religiose, sguardi fulminei e affilati sulla creazione, il lavoro, l'animo umano. Il centro pulsante di questa produzione è la "devozione alla parola" intesa come "elemento di natura morale".
Il libro, edizione completamente rinnovata rispetto alla precedente, presenta alcune linee guida dell'insegnamento di Giovanni Paolo II. Viene innanzi tutto messa in primo piano la visione antropologica: centrale per Giovanni Paolo II è la questione dell'uomo e del suo destino, e l'importanza della cultura come mezzo di crescita "umana". Alla visione antropologica corrisponde la proposta cristiana del mistero di Cristo come unica risposta in grado di dare un senso, un significato all'uomo contemporaneo. La centralità dell'uomo nel pensiero di Giovanni Paolo II si coniuga poi con la necessità della missione e con l'importanza della dottrina sociale. Il libro è chiuso da una breve antologia di testi.
Il volume presenta contributi di Elio Guerriero, Joseph Ratzinger, Rino Fisichella, Massimo Camisasca, Paola Ruccu Sindoni, Adriano Dell'Asta, Roger Etchegaray, José Saraiva Martins, Stanislaw Rylko, Walther Ruspi, Aldino Cazzago, Alberto Quattrucci, Leo Scheffczyk, Alessandro Ghisalberti.