Questo manuale introduce alla comprensione dei sacramenti come avvenimenti di grazia che continuano oggettivamente nella storia i gesti redentori di Gesù Cristo, eventi in cui Egli ora comunica Sé stesso nello Spirito Santo. Il sacramento cristiano è l'evento singolare e straordinario che rende presente la nuova ed eterna alleanza e comunica la vita divina del Capo alle membra; esso concede una grazia divina per mezzo del compimento di un'azione materiale e sensibile. I sacramenti realizzano un incontro unico che tocca realmente e sensibilmente l'uomo rispondendo alla sua domanda di verità e di felicità. Lo scopo del libro consiste non solo nel formare dottrinalmente, ma anche spiritualmente alla vita ecclesiale oggettiva, offrendo una visione essenziale e stimolante a partire sia dalla prassi sacramentale sia dal magistero e dalla riflessione teologica maturati nel corso dei secoli, tenendo presente così la fede professata e celebrata. Inoltre espone sistematicamente tutti gli aspetti e i fattori dell'evento sacramentale non dimenticando il significato e le peculiarità dei singoli sacramenti.
«Il titolo di questa sezione dell’Opera Omnia indica chiaramente l’oggetto delle opere presentate e subito si può intuire come siamo condotti al cuore dell’esistenza della Chiesa, che vive della Parola e del Pane, nutrendosi alla Tavola dei due alimenti necessari all’esistenza. I volumi di questa sezione hanno una data lontana nel tempo (prime edizioni francesi: 1949, 1950, 1959-1993), e tuttavia corrispondono a questioni che oggi sono più che mai importanti e difficili per la teologia e per l’esistenza cristiana; soprattutto, come si vedrà, la questione della lettura e interpretazione della Scrittura. Le opere di de Lubac contenute in Scrittura ed Eucarestia trattano due grandi temi, che coincidono con i fondamenti della fede e della teologia cristiana. La Chiesa, infatti, vive della Parola testimoniata e portata dal Libro, e della Eucarestia, nella memoria di Gesù, celebrazione ma anche sintesi di tutta la storia e del mistero della salvezza. Sono opere che hanno fecondato la riflessione teologica del periodo immediatamente precedente il Vaticano II, e, anche se non citate, hanno nutrito alcuni documenti conciliari tra i più importanti (sulla rivelazione, sulla Chiesa, sulla liturgia). È questo il significato delle opere di de Lubac, che rimangono dei classici della teologia del ventesimo secolo, e proprio perché classici si presentano sempre attuali. Non si può capire la Chiesa senza pensare all’Eucarestia, e viceversa (è il grande insegnamento di Corpus Mysticum. L’esegesi, ricerca attenta, rigorosa, di tutta la dimensione storica e filologica della Scrittura, ha assoluto bisogno della lettura sempre attenta al senso spirituale: solo così la Parola vivifica. Altrimenti rimane lettera morta, addirittura portatrice di morte».
Dall’Introduzione di Azzolino Chiappini alla Sezione quinta dell’Opera Omnia
Chi ha ancora voglia di confessarsi nella nostra società ultrasofisticata? Quelli che ancora lo fanno sono considerati dei cristiani retrogradi, di second'ordine. È molto più alla moda farsi psicanalizzare. Ma la psicanalisi non può sostituire la confessione, sostiene l'ex medico Adrienne von Speyr. Infatti, mentre l'approccio clinico è sostanzialmente chiamato a confermare o ripensare alcune convinzioni dell'individuo, la confessione presuppone un'apertura totale davanti a Dio, rappresentato dal confessore, di fronte al quale non si può barare con sé stessi; è possibile solo porsi in atteggiamento di totale disposizione nel riconoscimento del peccato, che diventa così rivelatore di grazia. È il medesimo atteggiamento del Cristo incarnato e crocifisso che, fattosi peccato, rivela la sovrabbondanza della grazia e dell'amore divino. Da tale impostazione cristologica e trinitaria deriva - sostiene il grande teologo svizzero Hans Urs von Balthasar nella sua presentazione - una fecondità ermeneutica grazie alla quale l'autrice «più che dare un sistema chiuso, offre una profusione di spunti: il loro approfondimento darà gioia e soddisfazione tanto all'esperto teologo quanto al semplice cristiano».
"Gli incontri... segnano e rivelano la nostra esistenza, ma essi si richiamano l'un l'altro, e un incontro ne esige sempre uno ancora più profondo e più vero. Questa è, in fondo, la traccia di sé che Dio ha lasciato nella creazione. Una delle più grandi scoperte della vita è quella che una mistica medievale olandese (Hadewych) esprimeva così: "L'amore divino si mostra sempre nascondendosi, l'uomo lo segue ed esso resta invisibile, ciò dunque fa vegliare continuamente il cuore". È con questa certezza che iniziamo un cammino di educazione all'amore, che è dedicato soprattutto alle giovani coppie che si preparano a celebrare il sacramento del loro matrimonio. Ma è un cammino educativo che può essere utilmente percorso da tutti coloro che vogliono imparare a meglio comprendere l'uomo: se stessi e gli altri". Prefazione di Luigi Giussani.
Il saggio raccoglie un gruppo di articoli, apparsi in vari tempi e in diverse contingenze. La loro lettura rivela l'evoluzione avvenuta nell'autore nell'arco di una quindicina d'anni. Egli aveva la convinzione che la questione liturgica si sarebbe risolta felicemente con l'avvento di nuovi riti, teologicamente più ricchi e liturgicamente più "veri". Pur permanendo la convinzione dell'importanza del rapporto tra liturgia e scienze umane, o, come si dice, tra riti liturgici e antropologia (linguaggio, segni, ecc.), l'autore è venuto maturando soprattutto la persuasione che la liturgia acquista in attualità e autentica assumibilità, quando, e nella misura in cui, si riprendano il contatto e la fedeltà nei confronti dell'"Originale", cioè con Gesù Cristo, Figlio di Dio, col mistero della sua morte e risurrezione in atto nell'azione sacra, e quindi con la tradizione liturgica specificamente cristiana della Chiesa, com'era e com'è del resto l'intenzione e la sostanza dei documenti conciliari e postconciliati. Del resto non manca la controprova: i giovani e persino i bambini stanno rivelando una intelligenza e una nuova prassi della liturgia, non per facili accomodamenti concessi loro, ma perché si ritrae dinanzi al loro sguardo ammirato e alla loro mente il mistero di santità e di bellezza che la liturgia e le feste che la compongono vanno esponendo e celebrando. Una santità, una bellezza antica ma sempre nuova.
L'ampio volume percorre tutto l'insieme del mistero cristiano. A partire dalla Rivelazione che manifesta il disegno divino, tutto centrato in Cristo, dal quale l'uomo riceve la sua identità e il fondamento della sua azione. Da qui svariati saggi sulla teologia come cristologia e come antropologia eristica, e quindi come comprensione dell"'intero" piano salvifico, alla cui luce sono condotte in particolare le indagini sull'amore, sulla relazione uomo-donna. Un ampio contributo è riservato al tema della confermazione, con il dibattito teologico-pastorale sull'età del suo conferimento, mentre la prospettiva della storicità della teologia detta una serie di considerazioni sulla presenza della dimensione della storia nell'intelligenza teologica. Altre riflessioni riguardano l'esegesi cristiana e i suoi sensi, quindi la relazione lettera-spirito. Non mancano poi accurate analisi di opere di teologia e di figure della teologia non riconducibili al semplice intellectus. Segue una parte dedicata a temi di morale, di particolare attualità. Le pagine conclusive prendono in esame alcune "situazioni di vita cristiana". Ci sembra che la lettura, o meglio, lo studio di quest'opera sia un'eccellente introduzione al mondo meraviglioso della teologia in tutto il suo arco o il suo periplo, che prende il via dalla grazia dell'autocomunicazione di Dio in Cristo, per far ritorno con Cristo in Dio.
Il Dono supremo, ossia l'Eucaristia, che Cristo istituisce nell'ultima cena, donando il suo Corpo come cibo e il suo Sangue come bevanda, e affidandola alla Chiesa, perché la celebri come memoriale della Pasqua del Signore, in attesa della venuta gloriosa. Il volume presenta il tema eucaristico anzitutto in generale, dal profilo sia della riflessione storica, sia della trattazione sistematica. Segue poi una serie di capitoli, con innumerevoli "frammenti", intesi a mettere in luce l'ampio spettro e la singolare suggestione di questo Dono, nella varietà dei suoi aspetti - dottrinali, liturgici e pastorali -, da cui appare la collocazione del "mistero della fede" al cuore stesso della Chiesa, che vi attinge la sua comunione alla Croce e quindi la sua vita e la sua speranza. L'autore non manca poi di offrire una lettura critica su teorie e iniziative diffuse, che, fraintendendo la riforma liturgica e in nome di un aggiornamento mal compreso, rischiano di alterare la concezione "cattolica" dell'Eucaristia e di non "edificare", ma di confondere, la comunità cristiana. Le pagine di Inos Biffi - che all'argomento eucaristico ha dedicato la maggior parte del suo insegnamento - rappresentano un'introduzione chiara, perspicua e rigorosa al "principale" tra tutti i sacramenti, dov'è perennemente presente e operante l'inesausto sacrificio di salvezza.
Il volume presenta contributi di: Armogathe, Bernardi, Bux, Cassingena, Crncevic, Icard, Girardi, Giustiniani, Söding.
I brevi saggi qui pubblicati non intendono dire cose nuove sulla liturgia, i sacramenti e la Chiesa. Al contrario: mirano a dire cose antiche, quelle che la fede cristiana ha sempre predicato e insegnato. Esse appartengono al mistero, alla verità della fede, e la natura della verità è di risplendere e di essere affascinante.
C’è sempre la tentazione di rendere tali cose totalmente "normali", civilmente accettabili e politicamente corrette. È così che la liturgia diventa una rispettabile attività religiosa dell’uomo, l’Eucarestia una cena a cui partecipa il più degno dei commensali, Gesù Cristo, e la Chiesa, un’associazione dei cristiani.
Tale tentazione presente nella storia è oggi una frequente deviazione.
L’Autore intende riproporre la liturgia non come lodevole attività umana, ma come opera di Cristo crocifisso e resuscitato che prende con sé l’uomo per metterlo in comunione col cielo. Egualmente l’Eucarestia è vista come mistero centrale del cristianesimo, dove Cristo non benedice semplicemente una cena, ma ci offre il suo corpo di Salvatore. Infine la Chiesa è il "corpo di Cristo", l’umanità animata dal suo Spirito, alla cui costruzione ogni cristiano è chiamato a partecipare. E non solo ogni cristiano, ma ogni uomo mosso dal sincero desiderio della verità e dell’amore.
Troppe volte anche gli uomini di Chiesa sembrano più preoccupati del plauso a destra o a sinistra che non della loro peculiare missione di partecipare a tutti il mistero di Cristo, dell’Eucarestia e della Chiesa.
Il mistero cioè che ci permette di sentirci cristiani e di non cessare di stupirci personalmente perché ci è stato reso visibile l’"altro mondo".
Una piccola "somma" sui sacramenti cristiani, che altro non sono se non i gesti mirabili del Crocifisso glorioso. E, infatti, i sacramenti trovano la loro genesi in Gesù Cristo, che ne è l'autore, non solo perché li ha istituiti, ma perché, insieme con il suo Spirito, è sempre presente a dare sostanza e valore ai gesti sacramentali della Chiesa, che nasce dai sacramenti e offre a essi lo spazio della sua fede e del suo ministero. Fuori dai misteri di Cristo, e specialmente dalla sua Passione, e fuori dalla storia della salvezza, che in Cristo si è compiuta, i sacramenti non potrebbero avere né consistenza né possibilità di essere compresi. A cominciare dal sacramento principale che è l'Eucaristia. Anzi, essi si collocano nel disegno divino cristocentrico, dove si trovano eternamente progettati. Essi, poi, riescono se ne viene ottenuta la "realtà" o il fine: quello di introdurre esistenzialmente nella comunione con Gesù Cristo mediante la carità. D'altra parte, a motivo della signoria di Cristo, che non è vincolato al modo sacramentale, questo fine può anche essere raggiunto col "desiderio", quello che anima ogni sincero atto di culto, il cui valore non può andare perduto proprio in virtù della grazia di Gesù, Salvatore universale, che segretamente ed efficacemente opera in ogni tempo e in ogni cuore e gesto sincero. Questi alcuni dei contenuti dell'opuscolo, che si distingue per la sua densità e forse per qualche novità di prospettiva.
Pur con brevi pagine, questo volumetto riesce a illustrare nel suo contenuto essenziale "il mistero della fede" cioè l'Eucaristia: memoria conviviale del sacrificio della Croce, istituita dal Signore nell'Ultima Cena per generare e alimentare la Chiesa. La Chiesa nasce dalla comunione con la carità del Crocifisso. Tutta la ragione della liturgia eucaristica è questa carità. Tutta la sua novità è il "Corpo dato" e suo "Sangue sparso", realmente presenti, grazie alle parole e allo Spirito di Gesù, e a ogni celebrazione da lui personalmente elargiti.