Presentazione di Ángel Fernández Artime, introduzione di Marco Bay.
In una società digitale e multiculturale ha ancora senso parlare di umanesimo ad ispirazione cristiana? A questa fondamentale domanda intende rispondere questo nuovo testo di insegnamento o dottrina sociale della Chiesa (= DSC). In esso si offre, in particolare, una sintesi aggiornata della DSC. Infatti, dopo la sua pubblicazione, il Compendio di dottrina sociale della Chiesa, promulgato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (2004), non è ancora stato integrato, includendo gli importanti apporti della Caritas in veritate di papa Benedetto XVI e dei documenti sociali di papa Francesco quali, ad esempio, le esortazioni apostoliche Evangelii Gaudium, Amoris laetitia, Querida Amazonia, e le encicliche Laudato sì’ e Fratelli tutti.
Questo testo di DSC si colloca al punto di sintesi di precedenti studi. Tra i suoi capitoli include pure un’ampia riflessione sui temi dell’ecologia integrale, dei nuovi mass media e delle migrazioni. Esprime l’esigenza imprescindibile di dare corpo, nella costruzione della società, alla dimensione sociale della fede, mediante il coinvolgimento di tutte le componenti ecclesiali. I christifideles laici, in particolare, se sono chiamati a partecipare, mediante l’assunzione di diversi ministeri, alla costruzione della Chiesa, sono pure mandati da Cristo ad annunciare il Vangelo nel mondo e a partecipare alla realizzazione della «nuova creazione».
S. Ecc. Mons. MARIO TOSO è vescovo di Faenza-Modigliana. Già Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana e Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha al suo attivo numerosi saggi e scritti. Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano: Welfare Society. La riforma del welfare: l’apporto dei pontefici, LAS, Roma 2003; Democrazia e libertà. Laicità oltre il neoilluminismo postmoderno, LAS, Roma 2006; Per un’economia che fa vivere tutti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2015; Per una nuova democrazia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2016; La non violenza, stile di una nuova politica per la pace, Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa Legatoria Corti di Fabrizio, Roma 2017; Cattolici e politica, Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa Legatoria Corti di Fabrizio, Roma 20193; Ecologia integrale dopo il coronavirus, Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa Legatoria Corti di Fabrizio, Roma 2020.
Confucio (551-479 a.C.) non è soltanto uno dei più influenti pensatori nella storia dell’umanità.
È anche una piacevole lettura. Non è noioso. Fa riflettere, istruisce, è ironico. È bello ascoltarlo, leggere i testi che si ispirano al suo insegnamento. Ha una visione del mondo molto “cinese” ma anche molto umana, cioè universale. Lo stile è particolare, potremmo definirlo “asiatico”, non come stereotipo ma come caratteristica di una cultura. Nessun sillogismo, molte cose suggerite indirettamente, riferimenti a persone particolari per presentare un insegnamento universale, umilianti critiche ai nemici. Una profonda attenzione alle relazioni sociali, una mancanza assoluta di quella che in Occidente fu chiamata “metafisica”.
Appena arrivati in Cina, alla fine del ’500, i Gesuiti capirono che Confucio è troppo importante per permettersi di non conoscerlo. Lo studiarono per capire meglio la cultura cinese. Poco dopo decisero di presentare Confucio al mondo occidentale usando il latino. Questo è stato il primo incontro tra l’insegnamento di Confucio e l’Europa. Accadde attraverso il linguaggio di Cicerone e della Vulgata, e fu un momento storicamente significativo. Il latino è la lingua dell’antica saggezza occidentale. Il primo incontro tra saggezza cinese e storia europea è stato mediato dal latino, il linguaggio della saggezza per eccellenza.
Ora il testo latino e la traduzione italiana gettano luce su questo testo importantissimo; per il suo contesto, perché oggi la Cina e il mondo scoprono che forse pensavano di conoscersi, mentre il cammino iniziato secoli fa è ancora lungo; per la lingua, perché il latino è forse più importante nell’era di Google di quanto lo fosse 50 anni fa; per i contenuti, perché c’è nel mondo una disperata ricerca di sapienza. La nostra traduzione del testo latino di Ruggieri comprende i primi tre libri, i più importanti: I Dialoghi; Il Grande Studio; La Dottrina del Giusto Mezzo.
Il manoscritto qui trascritto e tradotto è rimasto per quattro secoli in una biblioteca. Ora è accessibile, non solo a studiosi ma anche a studenti e in generale a un pubblico più vasto che ama il latino e allo stesso tempo vuole avvicinarsi alla cultura cinese. Cultura classica occidentale e millenaria tradizione orientale si incontrano in queste deliziose pagine di saggezza.
Il test del Disegno della Famiglia, per il suo alto valore proiettivo, permette di andare al di là dell’immagine cosciente che l’individuo ha di sé e del nucleo familiare entro cui è nato e si è sviluppato, dal momento che evidenzia gli affetti, i sentimenti, le fantasie, i meccanismi di difesa e gli eventuali disturbi psichici propri del suo mondo interno e inconscio, strutturatosi soprattutto in seguito alle prime vicende relazionali. In pratica, il test mette a fuoco il volto della famiglia interna a cui inconsciamente l’individuo si riferisce e, più o meno rigidamente, si adegua e su cui si fondano le successive relazioni interpersonali.
La somministrazione del test, nella sua triplice versione (Famiglia Immaginaria, Famiglia Cinetica, Famiglia Animale), offre allo psicologo clinico la possibilità di valutare se l’individuo ha raggiunto un’autentica autonomia o se invece è ancora invischiato in relazioni simbiotiche, se ha superato o meno il complesso edipico, se vive positivamente la presenza dei fratelli, se ha sviluppato una chiara identità o se è travolto da uno stato di confusione, se i meccanismi di difesa usati sono al servizio dell’Io o sono fondamentalmente patologici. In sintesi, permette di vagliare se, per il soggetto in esame, il nucleo familiare è stato ed è tuttora un fattore di crescita oppure di ostacolo per il suo equilibrio psichico.
Il manuale, giunto alla settima edizione, è strutturato in tre parti: la prima è di carattere teorico. La seconda è relativa all’individuazione e interpretazione dei vari indici. La terza riporta, a titolo esemplificativo, N. 105 Casi clinici in cui viene messa in evidenza la convergenza tra gli indici propri del test del Disegno della Famiglia nella sua triplice versione e quelli derivanti, oltre che dall’Anamnesi, dai test di Rorschach, del T.A.T., del Disegno della Figura Umana, del Disegno della Persona sotto la Pioggia, del Disegno della Maternità Ideale, delle Frasi da Completare di Sacks, del Defense Mechanisms Inventory, dell’M.M.P.I.
Ai fini di un’ampia e articolata interpretazione dei disegni elaborati dal soggetto in esame, vengono segnalati ben N. 402 indici, di cui N. 192 per il Disegno della Famiglia Immaginaria (D.F.I), N. 80 per il Disegno della Famiglia Cinetica (D.F.C.) e N. 117 per il Disegno della Famiglia sotto forma di Animali (D.F.A.), a cui è allegato un elenco di N. 13 Criteri generali.
Il volume è destinato a tutti coloro che operano nel campo della psicodiagnosi e della psicoterapia. Per la sua peculiarità, è utilizzato anche nell’ambito della ricerca clinica.
Il manuale, intitolato Evagrius Magister, propone un approccio che segue, in gran parte, il metodo naturale per l'apprendimento delle lingue antiche. Esso permetterà al discente di imparare le particolarità del latino ecclesiastico, sia quelle lessicali sia quelle morfosintattiche, che si differenziano, in parte, da quello che di solito chiamiamo "latino classico". Il manuale, infatti, si caratterizza per l'inserimento di numerosi testi della Latinitas Christiana che appartengono alla tradizione indelebile della Chiesa cattolica, come, per esempio, antifone mariane, alcune parti dell'ordo Missae, brani della Vulgata, dei Padri della Chiesa, e degli scrittori medievali, alcuni canoni del Codice di diritto canonico, ecc. Il manuale, dunque, è indirizzato innanzitutto agli studenti dei seminari minori e maggiori, delle facoltà di teologia, ai candidati alla vita consacrata, in definitiva a tutti quelli che si avviano allo studio serio delle diverse discipline teologiche, della dogmatica, della liturgia, della patristica, del diritto canonico, perché la maggior parte delle fonti di queste materie è in lingua latina.
Atti del Congresso Internazionale di Storia Salesiana
Roma, 19-23 novembre 2014
Il volume contiene il testo delle relazioni, ossia i contributi presentati e discussi nelle sessioni generali del Congresso, strutturate in tre sezioni: 1. Storia dell'opera salesiana; 2. Storia della pedagogia e dell'educazione salesiana; 3. Storia della spiritualità salesiana.
A diciotto mesi di distanza dal volume sesto dell'epistolario di don Bosco, viene ora pubblicato il volume successivo, il settimo, contenente 441 lettere scritte nel biennio 1880-1881, di cui 151 totalmente sconosciute sia alle Memorie Biografiche, sia all'Epistolario di Eugenio Ceria.
Le lettere in francese sono ventinove, otto quelle in latino. Alle 441 lettere elencate in ordine cronologico vanno poi aggiunte le 26 attestate, ma di cui si conosce solo sommariamente il contenuto (Appendice I) e quella scritta da don Bosco, ma firmata da altra persona (Appendice II).
Il volume mette a tema lo sviluppo storico e la configurazione attuale del secondo ciclo del sistema italiano di istruzione e formazione, dei suoi attori e delle pratiche che in esso si realizzano.
Il punto di sta didattico è quello più adatto a illuminare il secondo ciclo dal di dentro, cioè dal vivo dell'azione che vi si svolge. Al termine del percorso, l?autore indica quei punti che possono essere considerati acquisizioni mature e quelli che, in base all'analisi svolta, appaiono essere i nodi problematici e le prospettive di azione che possono favorire un continuo rinnovamento del sistema.