Sapientiam dedit illi è il titolo di uno dei più noti canti dedicati a don Bosco e l’incipit dell’antifona d’ingresso della Messa in onore del santo: “Il Signore gli ha donato sapienza e prudenza e un cuore grande come la sabbia che è sulla spiaggia del mare”. Don Bosco non si è “procurato” da solo la sapienza della vita, anche se si è industriato in ogni modo per mettere a frutto i suoi talenti. La sapienza che ha irradiato intorno a sé, di cui il Sistema Preventivo è l’espressione più eloquente, gli è stata donata da Dio. Essa porta dunque in sé una qualità teologale, che è importante accogliere come un dono e approfondire come originale espressione del Logos cristiano. In occasione del Bicentenario della nascita i docenti della Sezione di Torino della Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana, familiarmente nota come “la Crocetta”, hanno voluto onorare il Padre e Fondatore con una serie di saggi che, attraverso gli strumenti della teologia, contribuisse a onorare tale compito. Ora li presentano ai confratelli, alle sorelle Figlie di Maria Ausiliatrice, ai membri della Famiglia Salesiana e a tutti coloro che guardano a don Bosco, desiderosi di lasciarsi guidare nella vita dalla sua saggezza di padre e di educatore.
Risaputa è la massima che afferma: non si può non valutare. “Valutare” è una realtà che chiunque avrà potuto sperimentare nella propria esperienza quotidiana, ma di fatto è la scuola a rappresentare il luogo della valutazione per eccellenza. La valutazione, infatti, ricopre un ruolo decisivo nell’ambito della formazione e nei suoi processi di insegnamento-apprendimento, poiché riesce ad incidere sul processo stesso di trasmissione e acquisizione delle conoscenze.
Nel presente testo, dunque, vengono esposte considerazioni ed argomentazioni che cercheranno di focalizzare alcuni snodi importanti del “fare valutazione” nell’ottica secondo cui la valutazione stessa diventa un’opportunità di apprendimento e non soltanto l’attribuzione di un giudizio. Si tratta, pertanto, di voler fornire uno strumento di informazione, approfondimento ed analisi rispetto a tale disciplina; un manuale che, affrontando i contenuti ed i dibattiti ritenuti più rilevanti sotto il profilo epistemologico, strutturale, professionale e logistico-esecutivo della ricerca valutativa, possa essere ad appannaggio di insegnanti, educatori, pedagogisti, studenti e tutti coloro che operano nell’ambito dell’istruzione e della didattica.
Emad Samir è docente della Facoltà di Scienze dell’Educazione presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, dove insegna nei corsi di Psicologia dell’Istruzione, Gestione della classe, Motivazione scolastica, Valutazione dell’apprendimento, Pedagogia della scuola. È autore di varie pubblicazioni tra monografie, collaborazioni in monografie, articoli e altri contributi, fra cui: L’interazione educativa e il clima positivo nel gruppo classe. Modalità relazionali insegnante-allievo secondo il modello dell’Analisi Transazionale Socio-Cognitiva (LAS, 2014); Introduzione alla sapienza egizia: dal fascino esoterico alle profonde intuizioni pre-filosofiche. E-Book, (LAS, 2014). Da diversi anni svolge corsi di formazione per gli insegnanti e collabora con le riviste internazionali Orientamenti Pedagogici e Salesianum.
Il presente volume raccoglie la riflessione maturata tra le docenti dell’Istituto di Metodologia pedagogica della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» in occasione del Bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco (1815-2015).
Ponendosi nella vision della Facoltà, che si radica nell’umanesimo pedagogico cristiano di san Giovanni Bosco, le docenti hanno riletto il Sistema preventivo di don Bosco mettendosi in dialogo con alcune sfide socioculturali e pedagogiche contemporanee. L’efficacia dell’esperienza educativa salesiana, infatti, è direttamente proporzionale alla capacità degli educatori e delle educatrici di integrarla nella riflessione e nella sperimentazione.
Le parti in cui è suddiviso il volume rispondono alla necessità di rileggere, reinterpretare e attualizzare il Sistema preventivo di don Bosco così da o rire ai lettori l’opportunità di attuare in modo riflessivo il Sistema preventivo nei contesti di vita in cui operano quotidianamente.
Il volume contribuisce al dibattito sull’aggiornamento del progetto educativo-pastorale che è stato uno dei temi centrali del ripensamento postconciliare dell’educazione dei Salesiani di don Bosco. Dopo un periodo di entusiasmo sull’efficacia della progettazione si è arrivati all’attuale momento di disincanto. Tra i sintomi di questo scenario si nota l’arduo passaggio dalla carta alla vita, la moltiplicazione esagerata dei progetti interconnessi, la formalizzazione dell’educazione intesa come esecuzione del progetto, la percezione prevalentemente tecnica della progettazione, i tempi di attuazione troppo brevi e la mancata mentalità progettuale degli educatori. Vari indizi mostrano che le difficoltà nei riguardi della progettazione derivano dal modello antropologico e dal paradigma progettuale sottostante alle teorie che ispiravano la metodologia nel periodo postconciliare.
Valorizzando modelli progettuali più integrali e più consoni con l’educazione salesiana, il presente studio affronta la questione in tre momenti che costituiscono le tre parti del volume: 1. Descrivere l’evoluzione della progettazione educativo-pastorale salesiana dal Concilio Vaticano II ad oggi. 2. Analizzare le fonti teoriche d’ispirazione metodologica e studiare gli ultimi sviluppi nell’ambito delle scienze organizzativo-pedagogiche. 3. Proporre un quadro teorico e una metodologia più integrale della progettazione educativo-pastorale.
Michal Vojtas è un Salesiano di don Bosco, docente di Pedagogia Salesiana e del Sistema Preventivo all’Università Pontificia Salesiana di Roma. È il direttore del Centro Studi don Bosco della stessa Università, fa parte del gruppo di coordinamento del Forum Salesiano e collabora con le riviste Orientamenti Pedagogici e Salesianum. La sua area di ricerca si concentra attorno alla storia, all’attualizzazione, e agli aspetti organizzativo-formativi dell’educazione salesiana.
Come il primo volume, anche questo secondo volume di “Storia della pedagogia” intende proporre una panoramica dei principali orientamenti teorici e realizzazioni pratiche nella storia della pedagogia e dell’educazione, dall’epoca moderna a quella contemporanea, per contribuire alla formazione di una cultura storico-pedagogica innanzi tutto degli studenti che frequentano i Corsi di scienze dell’educazione o della formazione e anche di quanti operano nel campo dell’educazione. Il volume presenta le seguenti caratteristiche generali. Per ogni epoca storica sono delineate sinteticamente le linee portanti del contesto storico-culturale ed è stato sviluppato in modo più esteso il pensiero di alcuni autori particolarmente significativi per il contributo che hanno offerto alla soluzione delle problematiche educative e pedagogiche. Inoltre, le tematiche omogenee sono state trattate in capitoli unitari, mentre è stato dato un certo spazio alla storia della scuola. Nella bibliografia del lavoro, infine, vengono indicate le fonti utilizzate e alcuni suggerimenti bibliografici, per proporre una lettura con approcci differenziati dell’argomento sviluppato.
I contenuti di questo secondo volume, sono distribuiti in due grandi periodi storici: l’epoca moderna, dalla rivoluzione scientifica all’Illuminismo e alla Rivoluzione francese, e l’epoca contemporanea, dall’Idealismo e Romanticismo al Novecento e ai primi anni del Duemila.
Francesco Casella è docente Ordinario di Storia dell’educazione e della pedagogia, di Storia della scuola, di Storia contemporanea e di Metodologia del lavoro scientifico all’Università Pontificia Salesiana. Collabora con varie Riviste. Per i tipi della LAS ha pubblicato: Il Mezzogiorno d’Italia e le istituzioni educative salesiane. Richieste e fondazioni (1879-1922). Fonti per lo studio (2000); I Salesiani e la “Pia Casa Arcivescovile” per i sordomuti di Napoli (1909-1975) (2002); Per conoscere l’Occidente. Un percorso storico culturale dall’antichità greco-romana ad oggi (2002); L’esperienza educativa preventiva di don Bosco. Studi sull’educazione salesiana fra tradizione e modernità (2007); Storia contemporanea. Antologia di documenti (2008); Storia della pedagogia, vol. I: Dall’antichità classica all’Umanesimo-Rinascimento (2009, ristampa 2013); Il clero e lo Stato unitario nella provincia di Caserta 1860-1878 (2011).
Il presente libro si propone i seguenti obiettivi: analizzare i valori che sono alla base della formulazione delle politiche e della legislazione sull’istruzione in Cina; introdurre la struttura di base delle politiche e della legislazione sull’istruzione in Cina; presentare le politiche educative che sono le pietre miliari dello sviluppo dell’istruzione cinese; sottolineare quattro aspetti di rilievo, ovvero le politiche dell’internazionalizzazione dell’istruzione, dell’istruzione privata, dell’apprendimento per la vita e della formazione degli insegnanti.
Il libro è articolato in otto capitoli. Il primo affronta la base teorica delle politiche dell’istruzione in Cina, dal punto di vista del ruolo, della qualità e dell’equità dell’istruzione. Il secondo presenta la storia e la struttura del sistema legislativo dell’istruzione cinese, nonché tre leggi e legislazioni importanti. Il terzo capitolo offre un’introduzione dettagliata del profilo e della pianificazione dello sviluppo dell’istruzione in Cina, che hanno una profonda influenza sulla riforma e sullo sviluppo dell’istruzione cinese. Il quarto capitolo è incentrato sulle politiche dello studio all’estero e sull’internazionalizzazione dell’istruzione superiore in Cina. Il quinto offre un’analisi dettagliata della storia, dello sviluppo attuale, e della legislazione e delle politiche dell’istruzione privata in Cina, considerando sia le difficoltà sia le opportunità che ci attendono in futuro. Il sesto capitolo passa alle politiche dell’apprendimento per tutta la vita. Il capitolo sette presta particolare attenzione al sistema della formazione degli insegnanti e alla legge sugli insegnanti in Cina. Nell’ultimo capitolo sono presentate le caratteristiche della politica e della legislazione sull’istruzione in Cina dal punto di vista dei contenuti, del processo e dei valori.
Il volume si presenta come un testo di notevole impegno, in quanto integra apporti di natura differente (filosofici, pedagogici, psicologici) al fine di impostare in maniera solida e fondata pratiche educative dirette allo sviluppo del carattere. Quest’ultimo deve essere inteso non solo come qualità morale della persona, ma anche come maturità personale sul piano delle competenze sociali, culturali e professionali. L’impianto si basa su un approccio antropologico ben strutturato, attento agli sviluppi più recenti sia teorici, sia operativi di impostazione aristotelico-tomista.
La sua possibile valorizzazione si prospetta assai aperta: dai percorsi formativi universitari nei vari ambiti di natura filosofica, pedagogica e psicologica; alla formazione continua degli educatori, degli insegnanti, degli psicologi; alla preparazione iniziale di quanti intendono avviarsi a professioni di natura educativa. Il lavoro colma una lacuna assai vistosa dell’ambiente culturale italiano e più in generale delle culture non anglosassoni.
(M. Pellerey, Prefazione).
Interazione Educativa ClimaAttraverso l’esperienza fatta sul campo, si è voluto mettere in evidenza la centralità pedagogica della relazione educativa nella formazione della personalità degli studenti. Il tentativo è quello di non rinchiudere il concetto di relazione nella logica strumentale di una tecnica, ma fornire strumenti pratici per arrivare alla costruzione di relazioni efficaci e significative per le persone coinvolte.
Si parte dal presupposto, infatti, che il modo di educare, aiutare e prendersi cura dell’altro riflette il modo di essere di ogni persona, e le relazioni che si instaurano con l’altro vanno a costituire la personalità dell’altro.
Partendo da questi concetti ci mettiamo nell’ottica di voler promuovere, attraverso degli interventi formativi, il benessere della persona e della relazione tra insegnante e studente.
Il presupposto di base dal quale si parte è che come il disagio di molte persone ha origine da processi interpersonali “disfunzionali”, così il benessere può essere recuperato e conservato attraverso processi interpersonali “sani”.
Un altro presupposto è che le relazioni interpersonali con le persone significative influenzano, attraverso processi di apprendimento, sia la percezione interpersonale che il comportamento interpersonale, e sono inoltre fondamentali per lo sviluppo della mente.
Questo libro presenta al lettore il sistema di istruzione superiore in Cina. Dopo un breve excursus sulle origini e l’evoluzione storica, affronta approfonditamente aspetti quali la struttura, la gestione, i regimi di ammissione, lo stato occupazionale degli studenti laureati, l’istruzione universitaria di I ciclo e l’istruzione post-laurea, l’istruzione superiore non universitaria specialistica, il personale docente e di ricerca in istituzioni di istruzione superiore.
Il libro intende offrire ai lettori della comunità internazionale una descrizione esaustiva dell’apparato incredibilmente vasto e complesso dell’istruzione superiore in Cina, nella speranza che possa aiutarli a comprenderne meglio il funzionamento. Gli autori si sono impegnati a fondo nell’illustrare minuziosamente tutti gli aspetti di maggiore rilievo (storia e sviluppo, dimensioni e struttura, sistema operativo e di gestione, procedure di ammissione degli studenti e sistema di collocamento dei laureati), fornendo inoltre una panoramica dei diversi livelli di istruzione superiore in Cina, ovvero istruzione superiore non universitaria specialistica, istruzione universitaria di I ciclo e post-laurea, ricerca e personale docente. In sostanza, questo libro spiega che cos’è e come funziona l’istruzione superiore in Cina.
Questo volume offre una visione completa del sistema educativo cinese a tutti i livelli, dalle scuole primarie e secondarie all’istruzione superiore e alle università, e copre tutti gli argomenti importanti, come l’amministrazione dell’educazione, la gestione interna ed esterna, l’offerta educativa, l’ammissione alle scuole e l’occupazione futura dello studente, il sistema di finanziamento, la valutazione educativa e il processo di garanzia della qualità dell’istruzione offerta negli istituti scolastici cinesi nell’arco di sessant’anni (1949-2009).
Il libro esamina come ogni sistema educativo si è adattato ai grandi cambiamenti dell’ambiente, sia interno che esterno, nei vari periodi della storia. Si occupa dei problemi generali di ogni sistema educativo e presenta le varie linee di soluzione in modo che tali sistemi educativi contribuiscano alla qualità della vita in futuro.
Destinatari prioritari sono i docenti e gli studenti di scienze dell’educazione delle Facoltà universitarie e delle Scuole superiori. Ma il libro si rivolge anche ai docenti, agli educatori, ai genitori e, in generale, alle persone interessate ai problemi educativi e scolastici – giornalisti, politici, sindacalisti – a diversi livelli e nei differenti contesti di vita e di azione.
Il volume di Ferdinand Ulrich è allo stesso tempo un’indagine pedagogica e un’argomentazione filosofica. Il testo non è un’appendice di storia dell’educazione, ma fa di un’appassionata ricerca sulla condizione umana un’articolata dottrina. Risale al 1970, ed è tuttavia di notevole attualità proprio perché coglie il fondamento del discorso sull’uomo e sul suo destino, rompe quel silenzio sull’essenziale che oggi spesso accompagna la superficialità di tanta letteratura sull’argomento. Si tratta di un saggio di ontologia esistenziale dell’educazione famigliare di ispirazione cristiana che illumina problemi di oggi inserendoli in un quadro speculativo non privo di connessioni con la prospettiva teologico-filosofica di Hans Urs von Balthasar.
Il volume si pone fin dall’inizio la domanda se l’infanzia sia un periodo transitorio nello sviluppo dell’uomo o sia piuttosto una condizione che, per certi suoi elementi costitutivi, si riveli come symbolos della condizione umana in se stessa. Ulrich sostiene, con puntuali e persuasive argomentazioni, la seconda posizione. […]
La pedagogia oggi ha, in buona parte, divorziato dalla filosofia acquisendo un linguaggio iniziatico e metodologie d’avanguardia che tuttavia non riescono a nascondere il vuoto educativo sotteso alle formule e alle analisi. In tale contesto il libro di Ferdinand Ulrich costituisce un richiamo all’essenziale su problemi di scottante attualità. Il nucleo speculativo da cui discende tutto il discorso si riassume nell’enunciato «diventare se stesso tramite il ricevere se stesso», il che significa diventare se stessi, crescere nella propria identità prendendo coscienza che non ci siamo dati da noi, ma abbiamo ricevuto in dono la possibilità di essere quello che dovremmo essere. Gratitudine quindi, testimonianza, responsabilità. L’educazione ha come sua finalità realizzare quello che dobbiamo essere. La paideia si fonda sull’ontologia, l’ontologia a sua volta si rivela come il luogo del dono e della gratitudine. […]
Il volume offre quell’impianto speculativo, quell’organicità che non si accontenta di comprendere ma intende disciplinare secondo chiari principi ed alla luce di una spiritualità cristiana. Raggiunge il centro ontologico, e in ultima istanza metafisico, che ha il suo significato più proprio nell’essere come dono, come creatività. L’apriori del bambino, come di tutta la realtà sta in una divina, gratuita donazione. L’essere è «diffusivum sui».
Il testo di Ferdinand Ulrich può considerarsi un invito a vedere nel fanciullo una chiave di lettura della autentica realtà dell’uomo (Armando Rigobello).
La problematica fondamentale da cui prende spunto questo studio è il rilievo che gli esseri umani, in molte parti del mondo – in modo particolare nei Paesi più industrializzati –, nascano in maniera “violenta” e non vivano questa esperienza “iniziatica” in una maniera pienamente umana e degna di una creatura di Dio. Il nascere costituisce un evento portante nella vita di ogni uomo. E oggi, una serie di fenomeni – tra cui tecnicismo assunto come idolo, crescente medicalizzazione, secolarizzazione – rischiano di impoverirne la qualità umana. Si potrebbe perdere, così, quella dimensione sapienziale che l’umanità ha acquisito nel corso dei millenni e che considera l’esperienza del nascere una “esperienza forte”.
All’interno del volume ci chiederemo – in una ottica interdisciplinare – su quali prospettive far leva per attivare un’adeguata valorizzazione dell’evento nascita, avendo di mira diversi obiettivi, primo tra i quali, attivare una riflessione educativa in ottica di fede sulle questioni considerate. Rilevare, poi, l’inadeguatezza di certe pratiche di ostetricia oggi ancora largamente diffuse, e dimostrare che si può far nascere un bambino in una maniera diversa: più dignitosa della sua natura umana e spirituale. Delineare e proporre, infine, delle indicazioni pedagogico-pastorali, di tipo fondamentale, a livello familiare.