Da alcuni anni si assiste all'emergere di nuove forme di disturbi psichici e a differenti presentazioni di patologie già note, le cui conseguenze negative minano profondamente la struttura coniugale e familiare. Tra le dipendenze comportamentali si è aggiunta la dipendenza sessuale da internet. A motivo della sua diffusione è legittimo chiedersi: nonostante il diritto naturale al matrimonio, i giovani d'oggi saranno realmente capaci di contrarre il matrimonio cristiano? Da tale riflessione si è ritenuto di poter offrire un contributo dal punto di vista canonico-giurisprudenziale.
L'impegno dell'autore è quello di argomentare come alla necessaria organizzazione sociale, in ottica dialogico-relazionale che ponga al proprio centro la persona, debba essere costantemente abbinato un proficuo impegno per la verità, autentica anima della giustizia.
Uno studio sull'affido condiviso, che offre ipotesi di soluzione anche alla luce della normativa di tutela internazionale e comunitaria.
La presente introduzione al diritto africano affronta, sinteticamente, le questioni salienti delle istituzioni giuridiche del grande continente ponendone l’accento sulle evoluzioni socio-culturali e giuridiche. Nel volume è sottolineato anche il contributo, positivo o negativo, dell’influenza del diritto e della democrazia occidentale in Africa. Il libro si articola in tre parti: periodo precoloniale, coloniale e postcoloniale, ossia le posizioni delle autorità tradizionali, il rapporto tra le amministrazioni giuridiche tradizionali e quelle coloniali, il processo della decolonizzazione, le indipendenze e le influenze giuridiche nei vari paesi africani dopo le indipendenze, in particolare nelle costituzioni dei vari paesi del grande continente. Si esamina anche la creazione della prima Organizzazione Internazionale Regionale Africana, quale l’Organizzazione per l’Unità Africana (OUA), sostituita poi dall’Unione Africana (UA). Il volume non trascura il ruolo delle religioni sia tradizionali africane che Islamica, che Cristiana. Ampio spazio, infatti, è dedicato al contributo della Chiesa Cattolica in Africa a favore delle legislazioni che potrebbero garantire gli aspetti morali per il rispetto dei diritti dei cittadini africani.
Marcellus Okenwa Udugbor
ha conseguito il dottorato in Diritto Civile alla Pontificia Università Lateranense (Città del Vaticano), dove è docente di Storia ed Istituzioni dei Paesi Africani e di Diritto Musulmano nei Paesi Islamici presso la Facoltà di Diritto Civile; di Istituzioni di Diritto Africano, presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana. È membro della African Law Association (Bonn, Germania); Consultore al Governing Council for the Assessment of Publications for Professorial Promotion, presso il Catholic Institute of West Africa (CIWA) (Port Harcourt, Nigeria). Tra le sue pubblicazioni: The Influence of the International Conventions and Recommendations in the Labour Legislation of African States; Roma, 1990; Il Diritto Musulmano, Lateran University Press, Città del Vaticano, 2010, e numerosi articoli sui diritti umani nei paesi africani e sul diritto Islamico pubblicati su varie riviste.
La collana raccoglie opere monografiche e ricerche, rigorosamente di carattere scientifico, riguardanti il diritto civile e il diritto canonico ed è espressione dell'attività accademica dell'Istituto Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense, e accoglie anche gli atti dei Colloqui Giuridici Internazionali, che rappresentano una tradizione consolidata dell'Istituto, condivisa ogni due anni con studiosi provenienti dalle diverse parti del Mondo.
Il volume raccoglie gli Atti della 5° Giornata Canonistica Interdisciplinare.
Le Relazioni Internazionali si destreggiano tra fattori culturali, economici, politici, religiosi, etnici, giuridici e si innervano nel tessuto sociale, di quella che oggi possiamo chiamare società globalizzata. Ed è questo il motivo principale, per cui le Relazioni Internazionali, suscitano l'interesse e lo studio da parte di una disciplina come la Sociologia, in una sua specializzazione specifica che è la Sociologia delle Relazioni Internazionali, da cui prende il titolo il presente lavoro. Le Relazioni Internazionali, eccedono dal dato giuridico e si legano a tutti questi fattori succitati formando una disciplina originale, obbligata ad intercettare vari segmenti delle realtà internazionali che richiede una vasta indagine su una pluralità di fattori. La prima parte del testo si occupa delle Relazioni Internazionali in quanto scienza autonoma, del nuovo assetto geopolitico e delle mutazioni delle Relazioni stesse, spaziando dall'Europa all'America, dal continente asiatico a quello africano, fino al Medio Oriente. La seconda parte tratta del fenomeno della globalizzazione, del concetto di multiculturalismo e pluralismo, di problematiche quali il fondamentalismo e il relativismo. La terza ed ultima parte affronta il dibattito, ormai almeno teoricamente inarrestabile, su una global governance democratica. L'ultimo capitolo è dedicato alle posizioni e alle riflessioni della Dottrina Sociale della Chiesa in merito alle tematiche affrontate.
Il 1° gennaio 2009 è entrata in vigore la nuova legge sulle fonti del diritto dello SCV, n. LXXI, promulgata il 1° ottobre 2008 da Benedetto XVI: una riforma nel segno della continuità che sostituisce la precedente legge del 1929 e definisce l'architettura istituzionale del sistema giuridico vaticano in cui, accanto alle norme emanate dalle autorità dello Stato, trova applicazione diretta il diritto canonico, che è anzi il primo criterio interpretativo dell'intero ordinamento. La presente ricerca prende in considerazione il complessivo sistema delle fonti del diritto oggettivo applicabile, alla luce della riforma operata da Benedetto XVI con la promulgazione della legge n. LXXI del 2008, nell'ambito di un processo di adeguamento sistematico dell'ordinamento giuridico vaticano, cominciato qualche anno prima con l'emanazione della nuova legge fondamentale dello SCV del 26 novembre 2000. Il libro ha quindi l'utilità pratica di presentare in termini aggiornati la definizione di un sistema giuridico assolutamente peculiare, in cui concorrono fonti emanate direttamente dal legislatore vaticano e fonti eteronome che, per volontà sovrana, trovano applicazione nello SCV pur provenendo da altri ordinamenti giuridici.
La storia bizantina è una storia che appartiene anche al mondo occidentale, intessuta, com’è, di vicende comuni. Essa si srotola in un crogiuolo di complesse forze motrici, che costituiscono i fondamenti delle moderne civiltà: Costantinopoli raccoglie, infatti, il retaggio dell’impero romano, di cui si sente erede, ma si confronta con una realtà diversissima, molto meno coesa, più conflittuale; protegge il cristianesimo, quando i centri di evangelizzazione si trovano ormai in territori di fede mussulmana (come Siria, Egitto, Etiopia); diffonde le culture greca, araba e romana, traghettandole nel Medioevo e poi nel Rinascimento; tutela il pensiero filosofico greco, innestandolo nella predicazione cristiana; sovrintende, in un certo qual modo, alla nascita degli stati europei, riuscendo ad arginare l’avanzata dell’Islam fino al quindicesimo secolo, ponendosi così in una posizione unica fra passato e presente, fra impero romano e Europa moderna. Oggetto di queste Dodici lezioni è un particolare aspetto di tale storia: l’esperienza giuridica bizantina, nata dalle ceneri di quella romana, per poi vivere autonomamente in ámbiti diversissimi e in contesti politici e culturali molto lontani. Troppo a lungo esaminata solo come frutto della rielaborazione in epoca postromana della testualità normativa definita da Giustiniano (non è un caso che non ci sia, per il diritto bizantino, una tradizione manualistica del peso di quella romanistica), essa ha invece una sua assoluta peculiarità, pur affondando le radici nel diritto romano, che è base imprescindibile di lavoro, non solo come materiale costitutivo delle principali fonti di cognizione del diritto bizantino, ma anche come risultantedelle forze di influenza esercitata o recepita dai Romani nelle relazioni con popoli stranieri, e soprattutto con la Grecia e con l’Oriente mediterraneo, ben prima del consolidarsi del regime imperiale.
Francesca Galgano
insegna Diritto grecoromano(bizantino) a Roma presso la Pontificia Universitas Lateranensis. Membro del consilium redactionis della rivista Studia et Documenta Historiae et Iuris, ha già pubblicato nel 2007, per la Lateran University Press, la monografia dal titolo Transmissio delationis. Vicende di una pratica successoria.
In modo innovativo, attraverso la comparazione fra la Chiesa Latina e quella Orientale Cattolica, obiettivo di questo studio è quello di analizzare da un punto di vista giuridico e pastorale l'iter di preparazione al Matrimonio nella sua interezza.
Lo scopo del presente volume è quello di proporre uno strumento didattico per approfondire i risvolti e le implicazioni giuridiche su alcuni temi che interessano la famiglia e i minori, privilegiando la prospettiva della comparazione tra l'ordinamento civile e quello canonico.