L'opera di Wittgenstein ha individuato le regole di un linguaggio rigorosamente esatto, perché gran parte delle domande della filosofia sono state generate proprio da un suo uso inadeguato. Ma quanto più precisamente si definisce il dicibile, tanto più si comprende che ciò che è decisivo per l'uomo non è neppure sfiorato. È il silenzio ad esprimere la coscienza della creatura di fronte al Creatore. Wittgenstein ridimensiona le pretese dell'epistemologia scientifica delimitandone rigorosamente i confini ma indicando, al contempo, dall'interno, l'indicibile fondamento che è il Mistico.
Pareyson ha incontrato le diverse correnti dell'esistenzialismo negli anni della sua formazione torinese e ne ha sviluppato criticamente i fermenti all'interno del dibattito sul significato del cristianesimo. Dal pensiero di Kierkegaard ha assunto la duplice dimensione dell'uomo come auto ed etero relazione, in quanto rapporto ontologico fondamentale, che, stimolato anche dall'incontro con Lavelle, ha acuito il suo personalismo in un partecipazionismo della libertà. La prospettiva di Pareyson pone la dimensione ontologica come partecipazione del tempo all'eternità, dunque come dimensione sorgiva dell'esistenza nel rapporto tra auto ed etero relazione, all'interno del quale è approfondito il dualismo metafisico personalistico di situazione e libertà.
Le pagine che seguono non sono la Metafisica. Non oserebbero presentarsi in quel modo. Ciò sarebbe profanare la sua dignità. Come indicato dal titolo, esse sono semplicemente degli appunti: note orientative per uno studente che inizia, per ruscelli e piccoli canali, ad immergersi nel mare senza sponde della più elevata e nel contempo più profonda delle umane scienze.
Descrizione
«L’avventura […] riguarda ciò che deve ancora venire, perciò concerne l’atteggiamento di chi si proietta nella dimensione del futuro e opera in vista di qualcosa che vuole conquistare» (dalla Prefazione). Il cammino educativo è esso stesso un’avventura con molti imprevisti che va affrontato con mezzi adeguati. La complessità della persona, la relazione, l’approccio empatico, il ruolo dell’educatore e della sfera affettiva sono conoscenze necessarie, così come lo sono il rapporto tra apprendimento e strutture nervose, le ricadute psicologiche e sociologiche delle istanze educative, nonché le modalità per il recupero umano, sociale e culturale. I contributi qui presentati si sono mossi proprio nelle prospettiva di essere strumento per la comprensione dell’agire educativo.
Biografia
A. Ales Bello
Professore Emerito di Storia della Filosofia Contemporanea presso la PUL, è Presidente
del Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche e dell’Associazione Italiana Edith Stein.
È co-curatrice dell’edizione italiana delle opere di Edith Stein. Molteplici le pubblicazioni
sia nazionali sia internazionali.
G. Basti
Decano della Facoltà di Filosofia presso la PUL, è Professore Ordinario di Filosofia della
Natura e delle Scienze. Numerose le pubblicazioni di argomento scientifico-filosofico.
S’interessa di sistemi cognitivi oltre che dei fondamenti della logica e della matematica.
A.M. Pezzella
è Docente di Filosofia dell’Educazione e di Istituzioni di Pedagogia presso la PUL.
Studiosa di Edith Stein di cui ha tradotto numerose opere, s’interessa anche di educazione
e del pensiero femminile del ‘900.
Il volume è composto da tre parti strutturalmente ben differenziate che riguardano, rispettivamente, il biografico-intellettuale, le principali opere e il pensiero di fabbro. La seconda parte, quella più lunga, prospetta una presentazione lineare delle opere che può servire da segnavia tematico per uno studio delle medesime; la terza, invece, più sintetica, presenta in maniera più articolata i punti più rilevanti e caratteristici del pensiero fabriano, sulla base della panoramica fornita dalla parte precedente.
Chiude il libro l'articolo "Libertà e persona in S. Tommaso", nel quale Fabro si confronta con Fichte e soprattutto con Heidegger per il recupero dell'Io come primo principio esistenziale.
Per costruire una giusta integrazione nella società intra-religiosa e intra-culturale occorre rinnovare il rapporto tra religione e politica, dunque il concetto di laicità.
L'autore
Vittorio V. Alberti, docente di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, giornalista, officiale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, collabora con il Cortile dei Gentili, con l'Istituto L. Sturzo e con La Civiltà Cattolica, è direttore della rivista on-line Sintesi Dialettica.
Il volume si sofferma sulle diverse componenti del pensiero di Armando Carlini, avendo cura di evidenziarne l’attenzione per la dimensione interiore dell’uomo e per quella religiosa. L’esame accurato del multiforme impegno intellettuale di Carlini è seguito da un’analisi minuziosa delle sue opere e da un’articolata esposizione dei temi fondamentali della sua filosofia. Egli si è confrontato con l’idealismo dei suoi maestri (Croce e Gentile), con la metafisica degli scolastici del suo tempo (Olgiati e Bontadini) e con le posizioni più affini degli altri spiritualisti cristiani (Guzzo e Sciacca). Emerge, così, uno spaccato oltremodo interessante del pensiero filosofico italiano nella prima metà del Novecento
Leonardo Messinese
è ordinario di Storia della filosofia moderna alla Pontificia Università Lateranense. È direttore della rivista internazionale di filosofia «Aquinas» e dell’Area di ricerca “Ritorno della metafisica e pensiero post-metafisico” della P.U.L. Tra le sue ultime pubblicazioni segnaliamo: Il cielo della metafisica. Filosofia e storia della filosofia in Gustavo Bontadini, Rubbettino, Soveria Mannelli 2006; L’apparire del mondo. Dialogo con Emanuele Severino sulla “struttura originaria” del sapere, Mimesis, Milano 2008; Il paradiso della verità. Incontro con il pensiero di Emanuele Severino, ETS, Pisa 2010; Heidegger e la filosofia dell’epoca moderna. L’“inizio” della soggettività: Descartes, Lateran University Press, Roma 2010 (ristampa della seconda edizione); Metafisica, ETS, Pisa 2012.
Quasi una pièce teatrale divisa in tre parti in cui l'autore (co-protagonista) si confida al suo pubblico con il cuore in mano. Tre sono gli atti: la sua morte (ambientata all'interno della sua camera), i suoi funerali (a Les Invalides di Parigi), il suo Giudizio (in cielo, di fronte al Tribunale di Cristo). Guitton si trova a tu per tu con vari personaggi (dal Diavolo all'Angelo custode, da Pascal a Bergson, da de Gaulle a Mittérrand) venuti a tentarlo e a porgli domande sulla sua esistenza e sulla sua fede. In tal modo l'autore si troverà a disquisire dei perché della fede, del legame tra fede e ragione, del senso del male, dell'amore e della vita, rivivendo in una sola notte tutta la sua esperienza, dai suoi maestri, ai suoi peccati, ai suoi amori. Ne esce una "Commedia" che sfiora tutti i registri dell'umano.
Rivista n. 1-2/2011 della Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Lateranense.
Testo in lingua inglese di ontologia.
Rivista Internazionale di Filosofia, n. 1-2/2009.