Nella percezione e concezione odierna il Diritto appare a molti come uno strumento utile a porre limiti e separazioni, prima di tutto tra le persone: uno strumento per difendere posizioni ed interessi individuali. Non è questa, però, la vera natura e funzione del Diritto; esso infatti nasce per unire, per creare relazioni, proprio laddove ciò non appare immediatamente possibile per assenza o carenza di rapporti. La natura del Diritto è l'accoglienza e questa è anche la sua funzione primaria: il Diritto non è rivendicazione ma riconoscimento, soprattutto quando i motivi spontanei per accogliere l'altro sono insufficienti o non convincono più. Non solo la Filosofia e la Teologia lo riconoscono, ma anche il Diritto amministrativo, quello penale, quello internazionale. Il Diritto canonico, per parte propria, si autocomprende come norma communionis affinché ogni persona possa sedere a mensa nel Regno dei cieli.
Il pensiero cristiano si confronta con una realtà planetaria plurale, all’interno della quale differenti culture e mondi religiosi diversi si incontrano. Alla teologia è richiesto un contributo che sappia dire una parola chiarificatrice, dal punto di vista della fede della Chiesa, sul valore del fenomeno religioso nelle sue varie espressioni, sulla domanda di sacro, sulla ricerca di senso della vita.
Biografia
Paolo Selvadagi, vescovo ausiliare della diocesi di Roma, è stato docente di Teologia delle religioni e del dialogo interreligioso, di Introduzione alla filosofia presso la Pontificia Università Lateranense. È Consultore del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Ha già pubblicato sullo stesso argomento: Cristianesimo e religioni. Saggi teologici (Roma 1998), Teologia, religioni, dialogo (Roma 2009).
La vita di Giobbe, uomo giusto e dedito a Dio, viene scossa e turbata da diverse sciagure che si succedono rapidamente. Questi eventi mettono in crisi le sue certezze e la sua identità portandolo, dopo grandi sofferenze, a guardare la sua esistenza con occhi nuovi. In questo libro cerchiamo di riflettere sull’esperienza del dolore umano e sulla possibilità di conferirgli un significato, lasciandoci guidare dalla vita di Giobbe, dai momenti più bui e da quelli cruciali per la sua rinascita.
Biografia
Giuliano Franzan Teologo, Psicologo e Sessuologo. Lavora con coppie in difficoltà e segue diversi gruppi in un cammino di Fede, leggendo la Bibbia anche sotto l’aspetto psicologico. Segue diversi corsi per fidanzati sia in campo teologico che psicologico in Veneto e in Trentino. Ha pubblicato diversi articoli e due libri con la casa editrice Messaggero di Padova. È specializzato in problematiche di coppia e lavora come psicologo e sessuologo presso il suo studio privato a Bussolengo (VR).
Giulia Ciclamini. Psicologa. Lavora con bambini e adolescenti in difficoltà e con le loro famiglie. Sta portando avanti la formazione in sessuologia presso l’associazione A.I.S.P.A. di Milano. Segue diversi percorsi sul tema dell’educazione e dell’affettività rivolti a genitori ed educatori.Attualmente svolge l’attività di psicologa presso i suoi studi privati di Bussolengo (VR) e Lendinara (RO).
Nella Bibbia la fraternità non è un dato acquisito, ma un cammino difficile e impegnativo. I racconti biblici esprimono con disarmante realismo tutta la fatica di essere fratelli e sorelle. Giacobbe ed Esaù nel loro percorso travagliato scopriranno come il volto di Dio possa rivelarsi in quello del fratello.
Vincenzo Anselmo (1979), gesuita. Laurea in Psicologia presso l’Università di Roma “La Sapienza”; dottorato in Teologia biblica presso l’Università Gregoriana di Roma con una tesi dal titolo Fece ciò che è male agli occhi di Yhwh. La figura narrativa di Acab in 1 Re, Analecta Biblica 220, GBPress, Roma 2018. Professore incaricato di Ebraico e Antico Testamento a Napoli presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale - Sezione San Luigi, Formatore nel Pontificio Seminario Campano.
I genitori godono del diritto di libertà religiosa nell’educare i figli? E allo stesso tempo, i figli hanno il diritto di ricevere un’educazione religiosa? Questa disamina propone delle risposte pratiche alla luce dell’approfondimento e dello studio del diritto canonico, italiano ed internazionale, sempre tenendo a mente il concetto di “Best interest of the Child”. La funzione educativa dei genitori non può prescindere dalla dimensione religiosa della vita, se veramente vuole essere orientata a promuovere il completo ed effettivo sviluppo della persona.
Biografia
Francesco De Angelis (1987). Dopo l’ottenimento della Laurea Magistrale in Giurisprudenza, prosegue gli studi con il conseguimento del Dottorato in Utroque Iure presso la Pontificia Università Lateranense. Lavora attualmente come Assistant Professor presso la Facoltà di Scienze Umane, Canoniche e Religiose dell’Universidad Católica San Antonio, a Murcia (Spagna).
Las funciones jerárquico-pastorales que ejercita el Párroco y las facultades a él atribuidas por las normas canónicas — especialmente en el ámbito administrativo — ¿son suficientes para identificarlo como sujeto de potestas regiminis? El presente estudio propone un análisis del “estatuto de función” del Párroco que permita ir más allá de las cuestiones doctrinales acerca de la “potestad” (sacra, de jurisdicción o de Orden) o de su mera “legitimación” y consienta — indicando su lugar específico — individuar su actividad jurídica en la Iglesia.
Biografia
DANIEL JUAN TORTOSA (Canals, 1970) Presbítero de la Diócesis de Valencia (España), obtuvo la licencia en Teología en 2012 y, posteriormente, cursó estudios en la Universidad Pontificia Lateranense (Roma) obteniendo la licencia (2015) y el doctorado (2017) en Derecho canónico. Actualmente es Párroco, Profesor de Derecho canónico y Defensor del Vinculo en la misma Diócesis.
Il tema è piuttosto intrigante e complesso. Lo è per natura sua, e lo è in maniera particolare nella Chiesa di oggi. Sia a motivo di una certa attuale evidenza storica, che ci ha riproposto in termini truci lo scarto esistente tra la sublimità della chiamata e la debolezza della risposta; sia perché ci muoviamo in un settore che, per alcuni aspetti (vedi l'omosessualità), sfugge ancora a una definizione diagnostico-prognostica precisa, su cui vi sia convergenza da parte degli studiosi.
L’opera si presenta come cantiere aperto e sollecitazione per lavori futuri, condotti in modo inclusivo e comparato, perché le teologie possano arricchirsi reciprocamente. La fede oltre le religioni, la pluralità degli studi teologici con i suoi punti di arrivo, in continuo dinamismo, il decisivo lume dell’orizzonte verticale inclusivo nella rispettosa pluralità delle teologie in campo educativo, sono gli spazi di riflessione offerti dal volume. Giuseppina Battista richiama sovente l’opportunità di considerare i vari processi educativi e le teologie che li sostengono, come ‘processi educativi insieme’; insomma teologie delle confessioni cristiane e teologie che si rifanno all’esperienza di fede di Abramo, che possano essere ‘teologie insieme’ a servizio nel vasto campo dell’educazione. (Dalla presentazione di Sua Ecc.za Mons. Enrico dal Covolo)
Giuseppina Battista,
L’Autrice con lunghi anni di ricerca e di studio ha individuato nella pluralità delle antropologie e delle teologie uno spazio di straordinaria importanza per l’educazione che si apre alla trascendenza, colta nella pluralità delle riflessioni di teologia. Con l’attenzione alla ricchezza di questa pluralità, aperta allo scambio del dialogo e all’impegno della testimonianza di credenti, è nata l’idea e la realizzazione di questo volume. Un costante servizio educativo nella scuola statale e in varie Università Pontificie ha corredato il suo percorso di studiosa. Attualmente è docente invitata per il corso di Teologia dell’educazione presso la Università Pontificia Salesiana.
Proponiamo un manuale di Logica formale concepito all’interno del più ampio progetto di Filosofia formale. Ciò significa non solo attenzione alla disciplina della logica, sviluppatasi in senso rigoroso (formalizzato) a partire dalla fine del XIX secolo, ma alla lunga tradizione speculativa occidentale sia continentale che analitica la quale, nel XXI sec. può convergere “costruttivamente”, rispetto a questi due rami, in un percorso unitario che abbiamo appena cominciato a scrivere. Seguendo una terminologia che ormai è diffusa nel mondo accademico internazionale, chiamiamo Filosofia Formale (Ontologia Formale, Epistemologia Formale, Etica Formale) questo programma di ricerca in campo speculativo.
GIANFRANCO BASTI (1954)
È professore ordinario di Filosofia della natura e della scienza presso la Pontificia Università Lateranense. È membro associato della Pontifica Accademia di S. Tommaso, membro della APA-American Philosophical Association, dello IEEE-Institute for Electric and Electronic Engineering, Computer and Neural Network Society, e della AAAS-American Society for the Advancement of Science, Editrice della prestigiosa rivista Science. Dal 1997 è direttore e co-fondatore del progetto IRAFS-International Research Area on Foundations of the Sciences e dal 2003 coordinatore del progetto STOQ-Science, Theology and the Ontological Quest presso la PUL. È autore di oltre 120 pubblicazioni in campo filosofico e scientifico.
FRANCESCO PANIZZOLI (1982)
È assistente del professor G. Basti presso la cattedra di Filosofia della natura e della scienza della Pontificia Università Lateranense. Ha pubblicato il libro Ontologia della partecipazione. Verso una formalizzazione della metafisica di Tommaso d’Aquino (2014) e diversi articoli di filosofia della scienza e ontologia formale.
Il presente volume contiene due inediti in lingua italiana di due autori che hanno fornito un contributo all’approfondimento della riflessione filosofica e teologica sull’essere personale dell’uomo: Karol Wojtyla e Paul Ludwig Landsberg. Gli altri saggi costituiscono una prima raccolta del lavoro che un gruppo di giovani ricercatori e di docenti universitari di diversi Paesi (Brasile, Cile, Messico, Perù, Polonia, Svizzera, Belgio, Italia) sta svolgendo da diversi anni su questioni antropologiche e personologiche fondamentali. Si tratta quindi di un primo frutto di un lavoro comune. La peculiarità e l’organicità dei diversi contributi è garantita sia dal metodo di lavoro in cui l’amicizia e la comunione diviene intelligenza, sia dalla linea metodologica che è stata abbracciata e assunta e che intende proseguire l’antropologia e la personologia che nel secolo scorso è stata inaugurata da autori quali Romano Guardini, Edith Stein, Henri de Lubac, Karol Wojty?a, Hans Urs von Balthasar.
Lateranum, di periodicità quadrimestrale, è la rivista della Facoltà di S. Teologia della Pontificia Università Lateranense. In essa i docenti della Facoltà propongono i frutti della loro attività di ricerca e di insegnamento nell’ottica del sapere interdisciplinare. Negli ultimi decenni la rivista ha contribuito in modo determinante al profilarsi delle linee di pensiero di quella che può a buon diritto definirsi “scuola lateranense”. I destinatari sono gli specialisti in teologia e in discipline affini, ma anche i formatori, gli studenti e tutti coloro che desiderano entrare in dialogo sui temi appartenenti all’ampio universo del credere cristiano e della sua attuazione storica.
In questo fascicolo gli autori offrono al lettore una vivace dinamica che nasce dalle loro ricerche, intesa ad armonizzare le diverse scienze ecclesiastiche con una teologia che si incarna continuamente nella storia. Dal momento che l’incarnazione ha come destinatario il popolo di Dio, diviene sempre più impellente il richiamo a far sì che la dignità dell’essere umano sia garantita dalle scienze del diritto. La persona è il cuore del diritto, e della persona il diritto si prende cura, garantendo l’applicazione equa delle norme. In questa direzione il Diritto diviene partner insostituibile della Teologia, e tutt’e due – Teologia e Diritto – concorrono all’edificazione del Regno di Dio nella verità e nella giustizia. (Dalla Prefazione)