Il libro analizza quello che si può definire il "fenomeno" del Purgatorio, perché di quest'ultimo indaga, in maniera multidisciplinare, non tanto gli aspetti dogmatico-teologici, quanto le manifestazioni nella vita sociale, nella letteratura, nella musica, nella pittura e nelle arti applicate. Queste manifestazioni sono analizzate con riferimento a Venezia e ai suoi Domini negli anni che vanno dal Concilio di Trento alla caduta della Serenissima, arricchendo un filone di ricerca ancora relativamente inesplorato.
L'individuazione della pista epistemologica che orienta l'escatologia di Hans Urs von Balthasar è lo scopo prioritario dell'opera, nel tentativo di individuare anche le piste dialogiche privilegiate dal noto teologo intorno ai più significativi modelli della produzione escatologica post-conciliare. L'opera approfondisce e prova a chiarire soprattutto la questione controversa circa il tema dell'inferno vuoto, la cui concettualizzazione teologica ha procurato a von Balthasar l'etichetta di teologo ai limiti dell'ortodossia. Un'occasione per comprendere cosa intendeva von Balthasar, in coerenza con la scansione estetica della Trilogia: Gloria, Teodrammatica, Teologica.