Monsignor Lefebvre è noto soprattutto per la sua strenua battaglia in favore della Santa Messa tradizionale. Questo libro riguarda il sacerdozio, in quanto senza di esso non vi può essere il Santo Sacrificio della Messa. Inoltre non basta che i sacerdoti ci siano, bisogna anche far sì che siano santi. Scriveva infatti Monsignor Lefebvre nel suo Itinerario Spirituale: «Sono stato sempre incalzato dal desiderio di mostrare le vie della vera santificazione del sacerdote secondo i princìpi fondamentali della dottrina cattolica sulla santificazione cristiana e sacerdotale». In questo libro è raccolto ciò che egli disse e scrisse in merito alla figura del sacerdote, alla sua formazione, alla sua grandezza, alla sua missione, alle gioie, alle pene, alle virtù necessarie per la sua perseveranza. Leggendo queste pagine, al contempo semplici e spirituali, si scopre lo zelo e la serenità, l’esigenza e la mansuetudine del fondatore della Fraternità San Pio X. In questo triste periodo in cui la figura sacerdotale viene infangata in vari modi, il Lettore – sia egli sacerdote, seminarista o semplice laico – potrà conoscere e amare meglio il Sacerdozio e il suo ruolo insostituibile nella vita della Chiesa e dei suoi membri.
Per Levinas, come per la sua interprete, il "fiasco dell'umano", che è anche il fiasco di una certa razionalità, ha condotto, quasi una prova necessaria, a ripensare da capo, a ripensare nuovamnete - magari grazie al recupero di una tradizione antica -, a pensare "altrimenti" il senso, l'umano, l'uomo, la donna, la trascendenza, Dio, la ragione, la filosofia, la storia, la pace.
Sotto l'urgenza di questo "fiasco"e della "crisi del senso", Levinas sollecita così ad abbandonare l'essere, il Medesimo, la positività che rende possibile "la terra salda sotto il sole": è tempo infatti di abbandonare la terra ferma, sicura o disillusa che sia, la terra che resta solida benchè lacerata; è tempo di dire "addio al mondo, alla presenza, al'essenza"; è tempo di considerare e di considerarsi il/nel passaggio, l'nell'esilio, l'/nell' esodo, il/nel "dis-interessamento". Nel lascito. E' tempo, in questo addio, di ritrovare l'umano.
GLI AUTORI
Ombrosi Orietta ha conseguito un Dottorato di Ricerca all'Université Paris X-Nanterre, insegnato all?Université de la Méditerranée e all'Università di Bologna. Oltre ad aver curato e tradotto diversi libri, scritto articoli in riviste scientifiche europee, ha pubblicato Le crépuscule de la raison. Benjamin, Adorno, Horkheimer et Levinas à l'épreuve de la Catastrophe (Hermann, Paris 2007).
Il presente volume intende mettere in evidenza quella che può essere considerata una qualità primaria della riflessione di Mons. Luigi Giussani. Il suo è un "pensiero sorgivo", cioè capace di rendere ragione sistematica e critica dell'esperienza elementare dell'umano così come vive in pienezza nella fede in Gesù Cristo. Molti sono gli autori – filosofi, teologi, letterati, poeti... – che nutrono la riflessione del sacerdote milanese, ma questa alla fine ha un carattere originario, non scomponibile. È un numero primo. Ciò gli consente una sorprendente capacità di scavalcare scuole e sistemi, lo inoltra in una sempre fresca attualità e gli assegna un'oggettiva fecondità nell'affascinante agone culturale di oggi.
GLI AUTORI
S.E. Mons. Angelo Scola, Patriarca di Venezia già Rettore della Pontificia Università Lateranense.
Orfeo in paradiso si apre sul parapetto delle guglie del Duomo di Milano, dove Orfeo, che ha perduto l’amatissima madre, accarezza l’idea del suicidio. L’improvvisa apparizione di un misterioso personaggio stravolge la vicenda: lo sconosciuto gli offre la possibilità di un viaggio indietro nel tempo, attraverso la giovinezza della madre, ripercorrendo la storia della sua vita. Orfeo, accettando, non sa o non comprende pienamente quale sia la posta in gioco del patto faustiano, che a poco a poco rivela la sua insidia demoniaca… Romanzo struggente e perfetto, costruito intorno all'ossessione della perdita e ll'incanto del possibile ritrovamento nell'amore, Orfeo in paradiso vinse il Premio Campiello nel 1967, consacrando Luigi Santucci come uno dei maestri della narratriva contemporanea.
GLI AUTORI
Luigi Santucci, 1918-1999, è ritenuto dalla critica il principale narratore milanese della seconda metà del Novecento. Frequenta da ragazzo il Collegio dei Gesuiti di Milano, l’Istituto Leone XIII, si laurea in lettere; antifascista convinto, si rifugia durante la Seconda guerra mondiale in Svizzera. Al rientro in Italia insegna lettere in un liceo di Gorizia e in seguito all'Università Cattolica di Milano. Rientra nella tradizione degli scrittori cattolici e lombardi, infatti Carlo Bo lo definì lo scrittore cattolico più importante dei suoi tempi
Quest’opera di M. Henry, dedicata a Karl Marx, offre un’interpretazione originale della filosofia del pensatore tedesco al di fuori della tradizione marxista e in aperta polemica e contrapposizione alle varie dottrine marxiste che si sono sviluppate già mentre Marx era ancora in vita. A partire dagli scritti giovanili in particolare da L’ideologia tedesca, pubblicata nel 1932, Henry compie una lettura articolata del pensiero filosofico restituendolo alla propria radice generativa individuata nella prassi della soggettività corporale dell’individuo vivente, la quale ne definisce nello stesso tempo la sua esistenza e la sua condizione di lavoratore. Andare alla radice vuol dire andare al fondamento dell’uomo, ossia alla vita, all’essere vivente di cui parla Marx. All’interno di questo campo, la prassi dell’essere vivente prova se stessa come potenza originaria che nel manifestarsi si coglie come espressione della vita, dell’affettività, da cui è generata e su cui si fonda l’autentica genealogia di ogni ideologia. È, in ultima analisi, la sua condizione di essere vivente che spiega la sua condizione storica e sociale, ad esempio di operaio che vende il suo lavoro, e ciò proprio mentre il suo lavoro attiene alla sua stessa natura di essere vivente. Il senso della prassi si svela così nell’esperienza che ne ha l’individuo nel lavoro inteso quale modalità della auto-donazione patetica della vita.
La conversazione con Gianni Scalia è uno dei passaggi della letteratura contemporanea in Italia.
L'idea di questo libro è nata di getto, e poi il volume si è composto lentamente, durante una serie di incontri a due, a tre, a più voci... Le conversazioni sono state sparse, irregolari e però unite da un filo di rigore e di passione, hanno toccato molte faccende. Della vita, certo, e della comprensione della vita nei libri.
Dalla prefazione di Davide Rondoni
GLI AUTORI
VALENTINO FOSSATI (Genova 1974) vive a Chieri, vicino a Torino. Si è laureato al DAMS di Bologna con una tesi sulle antologie di poesia italiana dell'ultimo Novecento. Sue poesie e scritti sono apparsi su varie riviste. Ha lavorato per il Centro di poesia contemporanea dell'Università di Bologna e, nell'ambito della ricerca sociale, per l'Università di Torino. Gli allarmi delle stelle è la sua opera prima.
GUIDO MONTI è nato a San Benedetto del Tronto nel 1971. Ha pubblicato nel 2007 la sua opera prima, Millenario inverno (Book Editore). E' presente nell'Almanacco dello specchio a cura di M.Cucchi e A. Riccardi (Mondadori, 2009).
In questo volume l'autore presenta la dottrina sociale della Chiesa all'uomo del nuovo millennio in modo originale, mostrando, mediante numerosi riferimenti ai documenti del magistero, come le definizioni dottrinali siano il frutto di un secolo di storia e puntualizzando ogni problematica attraverso le encicliche sociali.
Vengono così affrontate le questioni più importanti che hanno rappresentato e rappresentano il contesto di giudizio e di azione dei cristiani: l'identificazione della dignità dell'essere umano e il suo inviolabile diritto alla vita, la condizione della famiglia e l'impegno educativo, il rapporto tra società e stato e i temi del lavoro, dell'economia e della globalizzazione, per una reale promozione dell'essere umano.
IL LIBRO
Agli sguardi incrociati nella notte del 6 aprile 2009 che dicevano silenti "ci siamo ancora. A quelli incrociati nei giorni e nelle notti successive che sussurrano timidi "ci siamo anche noi". A quelli che non incrocerò più, sicuro che, in un giorno luminosissimo, urleranno "ci saremo sempre". Bruno Tarantino
"La tragedia dello scorso aprile è diventata, ormai, carne della nostra carne ed ha impregnato tutta la nostra anima. Non possiamo più separarcene. E' una tragedia che ci interpella ogni momento, sia quando ripensiamo al passato sia quando cerchiamo di guardare al futuro. Le riflessioni originali, semplici ma profonde, di don Bruno sono, in fondo, un continuo, struggente, dialogo con questa tragedia"
Dalla prefazione di monsignor Giuseppe Molinari
GLI AUTORI
BRUNO TARANTINO (Tuglie - Lecce, 1967) ha conseguito il baccellierato in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Lateranense; attuamente studia Sacra Scrittura. Ordinato presbitero nel 2001, svolge il suo ministero pastorale nella arcidiocesi de L'Aquila. Parroco, già insegnante di religione presso un liceo della città, incaricato, in qualità di segretario, della Cattedra Biblica Aquilana. Dal 2004 è l'assistente diocesano degli universitari e della fraternità di Comunione e Liberazione.
IL LIBRO
Questo lavoro è essenzialmente un invito a liberarsi dal pregiudizio che riduce la sociologia ad una invenzione della scienza moderna. La sociologia deve riscoprirsi alla scuola degli "antichi" come conoscenza e sapere del "convivere" e dell'"agire insieme" degli uomini. Certamente il mondo della polis e le società moderne sono incommensurabili, ma ciò che è stato scoperto dagli "antichi" è che la società è "un uomo in grande", un macroanthropos, e non semplicemente un "microcosmo", come vorrebbero un attardato scientismo e un metodologismo che continuano a rappresentare la società in termini di "sistema". Questa pubblicazione vorrebbe contribuire a recuperare questa magistrale scoperta.
Omar Carena ha insegnato ebraico presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma ed è autore di uno studio su La comunicazione non verbale nella Bibbia, pubblicato presso la nostra editrice.
La poesia di Federico Italiano tenta le vie di una possibile epica per il nuovo millennio. Senza ridursi alle scarne e spesso vanitose registrazioni dell'esistente, e senza restare arrampicata ai modelli poetici centrali del Novecento anche italiano, la voce di questo poeta alterna, con misteriosa grazia e libertà, fraseggi narrativi a fendenti lirici. Il che costruisce, in virtù di un buonissimo orecchio interiore e mosaico, allenato sul battere di lingue diversissime e pur a molti livelli intrecciate, come la nostra e la tedesca, un corpo di poesia capace di sostenere racconti dal respiro minimo o di ere. Reagiscono, dunque, e fan scintille (dolorose scintille, a volte) il tempo grande e il tempo spicciolo. Ci viene incontro il racconto di qualcosa, dell'evento segreto o manifesto che riguarda tutti e che il poeta per tutti prova a fissare; o che riguarda solo lui, e però nello sguardo del poeta, nel suo fissarlo, si manifesta "per tutti". Nessuna divisione possibile, nessuna cucitura entro schemi tranquilli. La poesia di Italiano si muove seguendo un richiamo, incomprensibile a orecchi che non siano come i suoi allenati all'ultrasuono, è la fuga dalla rovina, la possibile letizia. (Davide Rondoni)
"Della mia supponenza, senz’altro criticabilissima,chiedo scusa a chi di dovere, ma, nello scrivere questo libro, mi si è rivelato più congeniale tornare a confondere, in una comune identità, la Maddalena, protagonista della scena che andavo contemplando, e la peccatrice di cui racconta Luca.
Questo, per la ragione, anche piuttosto banale, che una prostituta – donna spudorata e infame quasi per statuto - mi è parsa tanto più capace di parlare d'amore quanto meno lo possiede. E di amare in profondità molto più di quanto non le sia dato di esprimere gratuitamente in superficie. Una prostituta, per farla breve, mi è parso che potesse evangelizzare l’amore quando e quanto più esso è lontano e non è trovato. Lei è la donna aperta a tutte le relazioni che mette a guadagno patrimoni di malessere, ingiustizie, violenza, ma anche compassione. È la donna che si presta a tutti gli incontri e si gioca in tutti i compromessi: è la mondana, la donna del mondo per antonomasia."
Dall’introduzione dell’autrice
GLI AUTORI
Rosetta Stella si è dedicata allo studio del pensiero della differenza sessuale incrociato alle forme della spiritualità cristiana. Già collaboratrice del quotidiano "L'Unità" per la pagina delle religioni, collabora attualmente a "Il Manifesto" e a diverse riviste tra cui "Noidonne", "Bailamme", "Liberal", "Religiosi in Italia", "Prospettiva Persona". E' stata dirigente nazionale dell'UDI (Unione Donne Italiane) e docente presso il centro culturale Virginia Woolf di Roma. Ha contribuito alla fondazione della rivista “Via Dogana” della Libreria delle donne di Milano.
Per Marietti ha ideato e curato nel 2000 il volume Sul Magnificat, che raccoglie il commento di autori diversi ad ogni singola riga del Magnificat.