All'ospedale psichiatrico parigino della Salpêtrière, di cui diventa direttore nel 1862, Jean-Martin Charcot non incontra delle semplici pazienti, ma le «quattro o cinquemila donne infernali» che gli serviranno da materia prima per teorizzare sulla follia. Tra quelle mura egli troverà la fama inventando quel particolare tipo di disagio, tutto femminile, che chiamerà «isteria». In questo volume, arricchito da 108 immagini d'archivio, Georges Didi-Huberman rivela le pratiche mediche e le «messe in scena» a cui i medici sottoposero le cosiddette isteriche. Un saggio fondamentale che si muove con disinvoltura tra la storia della mentalità, della psichiatria e della fotografia.
Questo breve saggio nasce in felice consonanza con l'apertura del giubileo straordinario indetto da papa Francesco e si propone di cercare il volto umano della misericordia attraverso la lente di ingrandimento della professione medica, quindi sul piano etico-pratico. La misericordia è un'attitudine della persona, donata gratuitamente e che necessita di essere "nutrita, coltivata, allevata, fortificata". L'attuale richiamo alla misericordia interpella chi è impegnato nell'arte della cura a riportare la medicina nell'alveo di quell'umanesimo che la tecnica e una certa deriva del progresso scientifico hanno progressivamente messo in crisi.