La fratellanza è stata il primo auspicio di Francesco fin da quando, all’inizio del suo Pontificato, ha espresso un desiderio: «Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza». Proprio questa aspirazione, che pone al centro della sua terza Enciclica, gli appare oggi l’unica via d’uscita dal dramma della solitudine dell’uomo consumatore e spettatore, chiuso nel suo individualismo e nella passività. Per questo rivolge a tutti un messaggio «affinché, di fronte a diversi modi attuali di eliminare o ignorare gli altri, siamo in grado di reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole». In un testo articolato e ricco di suggestioni, frutto anche dell’elaborazione del trauma della pandemia, il Papa pone l’accento su alcune tendenze che ostacolano questa svolta: le distanze sociali che sembrano aumentare mentre rallenta, se non addirittura regredisce, il percorso verso un mondo più giusto; i nuovi conflitti e le forme di nazionalismo emergenti, la politica che si riduce a marketing, il prevalere della cultura dello scarto e il paradosso per cui una migliore comunicazione finisce per alimentare chiusura e intolleranza. A queste ferite del nostro tempo Francesco oppone percorsi di speranza che parlano di un’aspirazione alla pienezza, di ciò che riempie il cuore e solleva lo spirito. Al di là delle scelte individuali, le riflessioni del Pontefice si estendono al piano politico, ai rapporti e ai conflitti tra Stati, prospettando un concreto progetto di trasformazione della storia. Un appello di portata universale volto a far sì «che la riflessione si apra al dialogo con tutte le persone di buona volontà». Una voce di cui abbiamo profondamente bisogno, perché – scrive Antonio Spadaro nell’introduzione – «la fratellanza salva il tempo della politica, della mediazione, dell’incontro, della costruzione della società civile, della cura».
Un potente appello ecologista, un invito a prenderci cura del nostro pianeta e raccogliere il grido degli ultimi della terra.
«Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico è sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri» Papa Francesco
Il volume è arricchito da una guida alla lettura del direttore della Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro, che presenta il documento, ne mostra i riferimenti e individua i temi centrali del messaggio che Francesco intende lanciare oggi alla Chiesa e al mondo laico. Come agire in difesa della nostra «casa comune», il pianeta? Cosa possiamo apprendere dalla sapienza ancestrale e millenaria dei popoli amazzonici, dal rispetto per le diversità e dall’attenzione alle culture tradizionali? Come vivere una vita in armonia con il mondo che ci circonda? E in che modo far coincidere giustizia ambientale e giustizia sociale? L’interpretazione di Spadaro è utile per cogliere la centralità di questa esortazione nel progetto di riforma spirituale che Francesco sta compiendo tra molte resistenze. Come il santo d’Assisi, egli intende «ricostruire» la Chiesa e proporre un «sogno sociale» ambizioso, consapevole che la salvezza del nostro pianeta esige «cambiamenti radicali e una nuova direzione che consenta di salvarlo».
A cinque anni dall'elezione, papa Francesco ci consegna la sua terza Esortazione apostolica. Un testo che non vuole essere un trattato, ma il cui «umile obiettivo» è quello di «far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità». Il punto di partenza è dunque «la chiamata alla santità», rivolta a tutti. Vengono poi individuati «due sottili nemici» che tendono a rinchiuderla in forme elitarie, intellettuali o volontaristiche. Le beatitudini evangeliche, cuore della riflessione, sono proposte come modello positivo di una santità che consiste nel seguire la via «alla luce del Maestro» e non una vaga ideologia religiosa. Pazienza e mitezza, umorismo, audacia e fervore, vita comunitaria e preghiera costante sono descritte come alcune delle caratteristiche della santità nel mondo attuale. Un ultimo capitolo è dedicato alla vita spirituale come «combattimento, vigilanza e discernimento». Dalle parole semplici e pratiche del Papa emerge una disposizione che non ha nulla di ideale o di astratto, ma è una santità «della porta accanto», paziente, che si esprime attraverso piccoli gesti e che il Papa scorge «nei genitori che crescono con amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa». La guida alla lettura del direttore de 'La Civiltà Cattolica', Antonio Spadaro, aiuta a cogliere la centralità di questa Esortazione nel progetto di riforma spirituale portato avanti da Francesco: proprio come il santo di Assisi, egli intende «ricostruire» la Chiesa, mettendo al centro Dio. Il testo di Spadaro presenta il documento, ne indica le fonti nelle riflessioni pastorali di Bergoglio gesuita e vescovo, e in quelle più recenti da Pontefice, e individua i temi centrali del messaggio che il Papa intende lanciare oggi alla Chiesa. Un prezioso indice delle parole chiave propone percorsi e letture personali.
L'esistenza è destinata a rimanere un enigma incomprensibile? Siamo condannati al vuoto della solitudine? Se c'è un Dio, perché tace? Sono le domande radicali che si pone l'uomo contemporaneo. La società postmoderna in Europa si è allontanata dal cristianesimo che non è più, sociologicamente, la religione civile dominante, «ma non è detto - scrive il cardinale Scola - che sia venuto il tempo del "Postcristianesimo". Ancora oggi ci sono donne e uomini che continuano ad attendere l'Altro che venga loro incontro, liberandoli da se stessi e restituendoli a se stessi, continuando a salvarli con la sua esistenza. A questa tenace attesa si deve la forma interrogativa del titolo, perché è proprio con quell'attesa che il cristianesimo vuole entrare in dialogo, per poter offrire una speranza per l'oggi e per il domani». Da qui un percorso di ricerca che attraverso le pagine di questo libro affronta molte questioni cruciali del nostro tempo: il rapporto con Dio, la paradossale libertà che ci paralizza, il valore che oggi assume la testimonianza dei cristiani.