Un capitalismo corporativo e in cerca di protezioni è sempre l'altra faccia della medaglia di uno stato dirigista, opprimente e inefficiente. La combinazione di questi due fattori è la causa principale della scarsa crescita dell'economia italiana. Da Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta ha quindi sviluppato un preciso disegno di politica economica che vede nella riforma delle istituzioni e dello stato, nel suo concreto agire attraverso la pubblica amministrazione, la condizione necessaria per rompere le strutture corporative che frenano la nostra capacità di competere efficacemente sui mercati interni e internazionali. Gli articoli che compongono questo volume testimoniano il percorso attraverso il quale si è articolata in questi tre anni la sua azione di governo: le battaglie per la riduzione della spesa pubblica, l'avvio di riforme a costo zero, gli scontri con i condizionamenti internazionali e con le antiche incrostazioni nazionali che vincolavano la politica economica, gli attacchi frontali, le strategie messe in atto e gli strumenti per realizzarle.
23 novembre 1980: il terremoto colpisce la Basilicata e la Campania, provocando migliaia di morti, dispersi e senzatetto. Un'antropologa milanese si precipita a Palmira, minuscolo centro dell'Appennino che ha la particolarità di non figurare sulle carte geografiche. Trova strade e ferrovie interrotte, dighe e ponti crollati, abitazioni rase al suolo, famiglie distrutte. Solo una falegnameria è rimasta in piedi e dentro, notte e giorno, mastro Gerusalemme fabbrica il mobilio per una sposa, l'ultima del paese. Sulle ante sta disegnando le leggende che si tramandano negli anni: misteriose profezie di gente senza tempo e memoria, miracoli di un luogo favoloso dove convivono cristiani, ebrei, musulmani. I pannelli dei mobili sono l'unica testimonianza che Palmira sia esistita veramente e in essi si compie il destino di ogni uomo. Tra l'antropologa e il falegname inizia un dialogo di sguardi sfuggenti e di parole arcane, un viaggio alla ricerca dell'ultima sposa, un'avventura nei segreti di questa comunità, dalla remota fondazione di Patriarca Maggiore all'apocalisse del terremoto che ha trasformato il paese in un immenso presepe di morti. Grazie a una lingua modulata sull'affabulazione dei sogni e a un gioco di incastro fra epica orale, mito e cronaca, con questo fantasioso romanzo Giuseppe Lupo celebra un evento che fa da spartiacque nella recente storia del Mezzogiorno e segna la fine di una civiltà.
Un'Europa allo sbando sotto la guida miope ed egoista della Germania. Una Francia debole, prima in preda all'instabilità politica che ha preceduto le elezioni presidenziali, oggi ancora alla ricerca di un ruolo. Un'Italia in cui un primo governo ha cercato di arginare la crisi europea scontrandosi con un conflitto sugli indirizzi di politica economica - Silvio Berlusconi "sviluppista" contro l'asse Merkel-Sarkozy, e Giulio Tremonti ossessivamente rigorista - e un secondo governo che rischia di sprecare l'inestimabile patrimonio politico di un appoggio parlamentare bulgaro tra errori tecnici, mediazioni impossibili, arroccamenti non necessari, e derive conservatrici e antipolitiche. Questi i protagonisti degli ultimi mesi in cui il cambio alla guida del Paese non ha mutato i problemi reali sul tappeto: il ruolo della Banca Centrale Europea, la realizzazione di una vera unione bancaria, economica, fiscale. In definitiva, una vera unione politica. Finalmente, dopo un anno di crisi, la verità sta venendo a galla. Presentazione di Davide Giacalone.