"Per essere educatori c'è bisogno di fare un passaggio molto intimo, personale, umanizzante, che non ha a che fare con le capacità organizzative, ma con la capacità di guardarsi e di scoprire che in ognuno di noi, nella nostra vita più intima e profonda, non siamo degli angeli caduti magari per sbaglio sulla Terra: per "annunciare a tutti la Salvezza" dobbiamo imparare a guardare che anche in noi c'è qualcosa che andrebbe "evangelizzato" ancora, di nuovo, forse per la prima volta. Questo è un libro tenero e allo stesso tempo molto duro. È un libro che potrà accompagnare ogni giovane o ogni adulto che sentirà dentro la voglia di donarsi per annunciare la bellezza della proposta del Vangelo. Questo libro aiuta a guardarsi dentro, a essere speleologi della più profonda vita e a considerare con delicatezza le cose (anche nostre) più strambe per provare ad abbracciarle. E poi... non lasciarle."
Questo libro racconta un'idea, diventata poi una esperienza, basata sulla convinzione che si possa, anzi si debba, progettare cammini di formazione socio-politica per ragazzi e giovani usando gli strumenti educativi dell'animazione. Sappiamo tutti quanto difficile sia oggi comunicare con i giovani, pertanto solo l'uso di un metodo partecipativo, che renda attori protagonisti gli utenti, può raggiungere l'obiettivo di affrontare le tematiche sociali, soprattutto e anche con i più giovani. Il percorso laboratoriale presentato in questo testo si articola in dieci tappe da proporre a giovani universitari e a giovanissimi di scuola superiore basato su dieci parole della Dottrina Sociale della Chiesa raccontate dalla musica di testi pop, mediate da una serie di attività e giochi consoni agli argomenti trattati. Il percorso tematico prende spunto dall'importanza della partecipazione sociale, della responsabilità civile e, procedendo per gradi sempre più impegnativi, si dirige verso i temi caldi della giustizia e della legalità, passando per cultura, socialità e solidarietà, senza tralasciare i temi del lavoro, dell'ambiente e della pace.
"Vedete, vi dico una cosa. Se noi dovessimo lasciare la croce su cui siamo confitti (non sconfitti), il mondo si scompenserebbe. È come se venisse a mancare l'ossigeno nell'aria, il sangue nelle vene, il sonno nella notte. La sofferenza tiene spiritualmente in piedi il mondo."