Non si parla della tenerezza nel mondo ecclesiale. La paura della cosiddetta fragilità umana (in senso sessuale), sterilizza ogni tentativo. Con ciò si impedisce di rendere i fedeli - donne e uomini, laici o consacrati - capaci di vivere relazioni di tenerezza che siano espressione di maturità. Papa Francesco inciampa a ogni passo in parole che vanno diritte al cuore, come: bontà, speranza, custodia, servizio, periferie. Ma, tra tutte, le prime voci in graduatoria nel vocabolario "francescano" sono senz'altro: misericordia e tenerezza. La rivoluzione della tenerezza: non è l'uomo che deve arrancare e strisciare pancia a terra per salire verso Dio; è Dio, invece, che si umilia nel discendere verso l'uomo. Prioritaria non è l'attesa di Dio da parte dell'uomo, ma la sorpresa dell'uomo da parte di Dio. L'uomo non sarà più costretto a sognare di essere il gigante di un volontarismo disperante o il titano di un ascetismo prometeico, ma l'umile mendicante dell'amore. Questo libro, come un vero training, vuole essere uno stimolo offerto ai presbiteri per approfondire e mettere in atto l'aspetto relazionale che dovrebbe caratterizzare l'approccio con gli altri. Può essere molto utile e proficuo sia per una lettura personale sia per un uso di gruppo, ovviamente guidato. Toccando alcune corde intime della vostra vita, durante il percorso, si affrontano le paure, i pericoli e le difficoltà maggiori che sperimentiamo nella pratica della tenerezza...
Il cuculo è un uccello che depone le proprie uova abusivamente nel nido di altri. Non solo. Dopo la sua nascita, perfettamente mimetizzato, il piccolo cuculo mette in atto un'efficace strategia di "eliminazione del compagno", fino a conquistarsi l'esclusiva attenzione dei nuovi genitori. La tradizione ostile alla figura femminile si è insediata nella Chiesa Cattolica nello stesso modo. Per numerosi secoli, sul modello di Maria sacerdotessa, le donne avevano servito nei diversi ministeri, incluso il diaconato sacramentale. Con l'adozione del diritto romano e la trasformazione del cristianesimo in una religione dell'impero, s'interrompe una radicata tradizione e si lascia insediare il cuculo del pregiudizio anti-femminile nel nido della Chiesa. Seguendo il filo di una puntuale classificazione degli argomenti, queste pagine forniscono una dimostrazione, rigorosamente sorretta dalla lettura delle fonti, della necessità di rivedere il carattere conclusivo con cui il magistero ha inteso ratificare l'esclusione delle donne. La Chiesa, riaprendo il confronto su questa scelta, confermerebbe la volontà di proseguire con coraggio il cammino delle riforme indicate dal Concilio Vaticano II. Al contrario, la prevalenza di una concezione della fede sacrale e gerarchica, impermeabile rispetto alla incalzante domanda di cambiamento e dialogo, alimenta l'impressione che, pur di difendere un principio, si accetti il rischio di "Spegnere lo Spirito".