Dal Circolo polare artico alle steppe del Caspio, dalla Moldavia alle miniere d'oro della Kolyma in Siberia, le "isole" del Gulag - l'organismo che gestiva i campi d'internamento nell'Unione Sovietica - formavano un invisibile arcipelago, popolato da milioni di cittadini sovietici. Nei Gulag è vissuta o ha trovato fine o si è formata un'"altra" Russia, quella di cui non parlavano le versioni ufficiali, e di cui Sol?enicyn, per primo, ha cominciato a scrivere la storia. In un fitto intreccio di esperienze dirette, di apporti memorialistici, di minuziose ricostruzioni dove non un solo nome o luogo o episodio è fittizio, «Arcipelago Gulag» racchiude una tragica cronaca di quella che è stata la vita del popolo sovietico "del sottosuolo" dal 1918 al 1956. Un'opera corale che ha visto la luce per la prima volta a Parigi nel 1973. Questa edizione recepisce sia le aggiunte e integrazioni apportate al testo dallo stesso Sol?enicyn nel 1980 sia i successivi interventi volti a esplicitare nomi e luoghi effettuati nell'edizione curata da sua moglie nel 2006.
La grande, controversa, gloriosa storia del papato, la più antica istituzione della civiltà occidentale, è protagonista di questo saggio acclamato; una vicenda millenaria che, da San Pietro a Francesco, si snoda lungo tutti gli imperi e i regni che si sono susseguiti in duemila anni di storia. La grande storia dei papi attraversa le vite di oltre duecento papi e di decine di antipapi, ricostruisce i sinodi e i conclavi, analizza la diplomazia e la politica vaticane, ne ricostruisce la straordinaria opera di promozione artistica e culturale, sottolineando l'importanza decisiva del papato nella storia d'Italia e dell'intero Occidente. Un volume ricco di informazioni, scritto in modo accurato quanto brillante e coinvolgente, corredato da una originale e suggestiva documentazione fotografica, considerato già un classico della storiografia.
Ulisse, Odysseo, Nessuno: l'uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari è qui, in queste pagine, dall'infanzia all'ultimo viaggio e oltre, fino all'inaspettata eredità lasciata al nostro tempo.
"Donne d'Italia" è il racconto del potere femminile in Italia nell'arco di venti secoli. Un lasso di tempo imponente che va da una grande regina egizia come Cleopatra, la cui influenza fu decisiva nell'ultima fase della Repubblica romana, a Maria Elena Boschi, che riveste il ruolo femminile più rilevante nella storia politica italiana. Tra l'una e l'altra, lo stuolo di donne che hanno segnato la vita del nostro paese (e non solo) nei settori più diversi. Qualche lettore si stupirà dinanzi alla poco nota grandezza di Cornelia, madre dei Gracchi, e di Matilde di Canossa. Sorriderà dinanzi a una generosa svampita come Cristina Trivulzio di Belgioioso e al modo con cui la contessa di Castiglione convinse Napoleone III a schierarsi con noi nelle guerre d'indipendenza. Fremerà d'ammirazione per il coraggio di Anita Garibaldi e di alcune eroine della Resistenza, troppo spesso oscurate dalle gesta dei loro compagni. Constaterà che, senza Margherita Sarfatti, il destino di Mussolini probabilmente sarebbe stato diverso. Rivedrà le protagoniste della Prima Repubblica, come Nilde Iotti, che soffrì accanto a Togliatti e visse una prestigiosa seconda vita istituzionale. O come Tina Anselmi, ex partigiana, la prima donna diventata ministro. Per arrivare, poi, con la Seconda Repubblica, alle ministre di Romano Prodi, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, che ha fatto della parità di genere un punto centrale della sua azione politica...
Che lettori va cercando questo libro che cerca segnali d'amore nell'universo? Coloro che vogliono conoscere tutto di Luca Barbareschi? Anche, certo. Ma più ancora chi, di questo personaggio che non si può dire si sia negato alle cronache lungo gli ultimi quarant'anni, pensa di sapere già tutto. Perché ogni pagina, ogni riga, ogni parola risulterà una scoperta. Senza negare né rinnegare nulla, Luca Barbareschi - con la "spudoratezza" di sempre - si racconta. Cerca segnali. D'amore. In una autonarrazione ironica, divertente, piena di energia. Di ciò che ha vissuto come uomo, come attore, come manager culturale, ci dice per la prima volta le motivazioni profonde. E come la ricerca di ciò che sta dietro l'apparenza si sia trasformata via via in cammino spirituale, un cammino che unisce ebraismo e neuroscienze, trasgressione e restituzione, rabbia e amore. Il "pirata" Barbareschi all'assalto non più dei velieri nemici ma di se stesso. Confrontandosi con le parole dei grandi - da Shakespeare all'ironia pungente di David Mamet, il suo autore di elezione - Barbareschi ha scritto un romanzo autobiografico dedicato a quanti non hanno smesso di credere nei loro sogni, nei cieli notturni, nelle storie antiche, nelle lunghe attese, nella voglia di fare festa perché la vita è questo strano gioco nel quale tutti ci troviamo a recitare.
Ritenuto uno dei geni più grandi di tutti i tempi, Albert Einstein con la sua teoria della relatività ha rivoluzionato la nostra comprensione del cosmo. Eppure quest'uomo geniale e visionario ha trascorso gli ultimi decenni della sua vita in una sorta di isolamento intellettuale, ignorato dalla comunità scientifica e criticato persino dai suoi stessi amici. Che cosa è successo? Com'è possibile che da un grande trionfo sia scaturito uno scacco altrettanto grande? Per rispondere a queste domande, David Bodanis, già storico del pensiero all'Università di Oxford e autorevole divulgatore scientifico, ripercorre l'avventura umana e professionale di Albert Einstein; un cammino, quello del fisico tedesco, costellato di certezze e ripensamenti, di solide convinzioni e dubbi laceranti. A partire dal 1905, l'"annus mirabilis" della pubblicazione degli articoli che portarono alla formulazione della teoria della relatività ristretta, per arrivare poi agli scritti sulla relatività generale - al cuore della quale si trova la magnifica equazione G = T con cui Einstein svelava le caratteristiche insospettate del tempo e dello spazio -, Bodanis espone con rigore e semplicità le sensazionali scoperte del giovane scienziato nonché il contesto culturale che le accolse, dapprima con circospezione e in seguito con crescente entusiasmo. Ma ricostruisce anche le vicende che portarono Einstein a commettere il suo «più grande errore», allorché, rifiutando di dare credito alle evidenze sperimentali che una nuova generazione di ricercatori aveva prodotto in contrasto con le sue teorie, egli distolse caparbiamente lo sguardo dalle prospettive della fisica moderna che proprio allora si andavano schiudendo, in particolare nel campo della meccanica quantistica. Anziché contribuire con il suo ingegno a trasformare ancora una volta il mondo, nell'arco di pochi anni Einstein si ritrovò ai margini della comunità scientifica internazionale, deprivato della sua straordinaria reputazione e isolato nella sua casa di Mercer Street a Princeton. "Il più grande errore di Einstein" non è solo una nuova biografia intellettuale dello scienziato più famoso di tutti i tempi, un ritratto in chiaroscuro di un uomo trasognato eppure capace di formidabili certezze. È anche la storia esemplare dell'ascesa e della caduta del genio, della lotta incessante tra "hybris" e fallimento, dell'ardore intellettuale della giovinezza che inevitabilmente cede il passo alle incertezze e alle paure della vecchiaia.
Le emozioni, in questo romanzo, ci sono tutte. Poi ci sono coraggio, dolore e piacere. La protagonista è l'ombra. L'ombra da cui ognuno di noi cerca di fuggire, ma che poi ci prende. Ma cosa fare quando la tua parte nascosta finisce dentro il corpo della persona che ami? Forse, non resta che mollare le cime dal pontile e salpare verso la follia. E qual è la follia? Quella di ritrovarsi all'Inferno senza aver peccato? Oppure affidarsi a un sistema non strutturato per la presa in cura, che si affida alla tecnica, che non approfondisce e non si pone troppe domande? In questo romanzo il tempo sembra scandire la vita, ma il tempo qui non c'è. La vita ha un sapore magico e nella vita c'è qualcosa di più forte di tutte le emozioni e di tutti i sistemi, un amore, qualcosa che va contro la morte. Qualcosa che non muore. Postfazione dell'autore.
La traccia lasciata da Martin Lutero e dalla sua Riforma nella cultura e nella società europea è così profonda che, senza i valori da lui ereditati, a cominciare dalla tolleranza religiosa, sarebbe per noi impossibile capire le lacerazioni che attraversano il mondo di oggi. Dentro questioni aperte come le guerre combattute in nome di Dio, il diritto alla libertà di culto, la crisi del primato della politica ritroviamo infatti le ragioni e gli esiti del conflitto che il monaco tedesco ingaggiò contro il papato romano. Il quinto centenario della celebre affissione delle 95 tesi sulle indulgenze sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg è quindi la giusta occasione per cercare di capire chi fu davvero Martin Lutero e per quale via giunse prima alla «scoperta del Vangelo» e poi a trovare nella «sola Scrittura» e nella «giustificazione per sola fede» le risposte alle domande che sgorgavano in lui dal sofferto e costante confronto con una Chiesa cattolica largamente dominata dal vizio e dalla corruzione. Indispensabile, a tale scopo, è questa esauriente ricognizione di Adriano Prosperi sull'opera e l'epoca di Lutero, condotta attraverso la rilettura dei suoi testi e una straordinaria conoscenza del contesto storico in cui furono concepiti, ma anche prestando ascolto e dando voce all'incessante tormento interiore di un uomo inquieto e indomito, che non volle mai ergersi a eroe o martire. Emergono così in una nuova luce tutti i momenti salienti di quell'avventura intellettuale e morale che contribuì in modo decisivo all'ingresso dell'Europa nell'età moderna. Il passaggio di Lutero nella storia della cristianità produsse ferite mai rimarginate e depositi preziosi, ancora oggi riconoscibili. Nell'immediato, la frattura dell'unità del popolo cristiano intorno all'idea stessa di Chiesa, che provocherà le guerre di religione. Ma oltre quel cupo scenario si affermò un nuovo modo di intendere il rapporto dell'uomo con Dio, con l'aldilà, con la liturgia, con la devozione e la carità. Vertice di tutto è l'individuo, la sua coscienza e la sua fede. È questa la rivoluzione di Lutero. E se il mondo scoperto a occidente erediterà il nome da Amerigo Vespucci, a lui spetta «il merito della scoperta della libertà come vero orizzonte del cristianesimo europeo».
"Nascita di una madre", basato sull'analisi di casi individuali e sui contributi personali di molte donne, è prima di tutto un'opera che affronta con puntualità sia gli aspetti psicologici della maternità sia i temi a essa strettamente collegati come la paternità, le nascite premature, l'adozione. Ma si tratta anche di un partecipe e riuscito tentativo di dare per la prima volta voce alle emozioni più profonde che animano la vita interiore delle donne in attesa: i sogni sul bambino che sta per arrivare, l'intensità del rapporto con il nuovo nato, il senso di responsabilità nei confronti di una nuova vita che reclama il nostro amore e la nostra dedizione.
Sorta all'estremità meridionale delle rotte carovaniere che attraversavano Marocco e Libia, nell'odierno Mali, la città di Timbuctù è sempre stata circondata da un alone di mistero. Una leggenda rinvigorita dal ritrovamento nel 1853 di un prezioso manoscritto del XVI secolo, il Tarikh al-Sudan (Cronaca del Sudan), che raccontava di una "città virtuosa, pura, fiera e incontaminata, che non aveva eguali nella terra dei Neri". Ritenuti per oltre un secolo documenti storicamente attendibili, questo e migliaia di manoscritti analoghi sono invece un sublime esempio di letteratura africana, che rivelano l'assoluta originalità intellettuale di un continente troppo a lungo sottovalutato dalla cultura occidentale. Essi rappresentano quindi per il Mali un patrimonio di valore inestimabile, gelosamente custodito in biblioteche e in fondi privati e gravemente minacciato, nel 2012-13, dalla guerra civile e dalla furia iconoclasta del terrorismo jihadista. Proprio ai rocamboleschi tentativi di salvaguardare questa preziosa eredità dalla distruzione è dedicato il libro del giornalista Charlie English, che racconta l'avventura vissuta, loro malgrado, da tre bibliotecari di Timbuctù. Mentre la città è nelle mani dei guerriglieri di AQIM (al-Qaeda nel Maghreb Islamico) e nel mondo si diffonde la falsa notizia che avrebbero dato alle fiamme i più antichi reperti scritti dell'Africa occidentale, i tre eroi per caso si improvvisano emuli di James Bond e Arsenio Lupin e, a rischio della vita, organizzano il "furto" di un'impressionante mole di documenti, stivandoli in centinaia di bauli e nascondendoli in luoghi sicuri. Tra colpi di scena, conflitti a fuoco, traversate notturne su fragili imbarcazioni inquadrate dai fari degli elicotteri e dai mirini dei kalashnikov, si snoda una vicenda di cronaca che ha l'aspetto e la dinamica del più serrato film d'azione, ma che è nata dal profondo amore di un popolo per la propria storia.
"Perché così tante donne, e anche molti uomini, incontrano difficoltà quando provano a dimagrire o quando vogliono mantenere nel tempo il peso raggiunto con tanta fatica? È innegabile che, non appena la cintura comincia a stringere, ci colpevolizziamo puntando il dito su grassi, dolci e carboidrati in generale. In parte questo è vero. Ma ciò che secondo gli studiosi influisce in maniera diretta sul peso sono, in realtà, le oscillazioni della glicemia con la conseguente secrezione di insulina, l'ormone della fame e dell'accumulo di peso. È questo probabilmente l'aspetto più importante che risponde alla domanda: perché non riesco a dimagrire?" Rosanna Lambertucci ci porta ottime notizie dal fronte del dimagrimento, della salute e del benessere. I più recenti studi scientifici hanno dimostrato il fallimento delle famigerate diete ipocaloriche. La perdita di peso, e di grasso, non dipende solo dalle calorie giornaliere assunte attraverso l'alimentazione, ma risiede nell'equilibrio glicemico. Grazie agli studi di nutrigenomica oggi si può affermare con assoluta certezza che saper scegliere gli alimenti giusti, assumerli attraverso una precisa sequenza e apprendere come combinarli, imparando anche a rispettare gli intervalli tra un pasto e l'altro, ci permette di essere certi di dimagrire.
Con questa "Storia di Roma", Antonio Spinosa, il noto biografo, ricostruisce in un racconto appassionato le vicende che hanno segnato la nascita, l'ascesa e il declino della città fondata da Romolo. Un libro di grande leggibilità che restituisce un volto e un'anima alle schiere di re, imperatori, consoli, condottieri, donne, avvocati e sacerdoti che hanno reso immortale nel mondo il ricordo dell'Urbe eterna.