Dio, patria e famiglia sono tramontati. Un declino graduale, lungo la modernità, accelerato nel Novecento, esploso nei nostri anni. Sono stati il fondamento ideale e morale, storico e pratico della vita umana e di ogni civiltà. Il crollo di un muro, due torri e tre principi è alle origini della nostra epoca. Con il muro di Berlino cadde il comunismo, sorse l'Europa e dilagò la globalizzazione. Con le due Torri gemelle cadde la supremazia inviolata degli Stati Uniti e riemerse la storia dal fanatismo. Ma col declino di religione, patria e famiglia si spegne la civiltà e si ridisegna radicalmente la condizione umana. Di tale crisi di solito non ci diamo pensiero, ma ne scontiamo gli effetti ogni giorno. Ereditiamo il vuoto e la perdita di questi tre cardini con la stessa naturale passività con cui i nostri padri ereditarono la fede e la loro osservanza. In queste pagine Marcello Veneziani non esorta a barricarsi tra le rovine, fingendo che nulla sia accaduto, non coltiva illusioni. Ma cerca di capire i motivi della loro caduta, ne osserva l'assenza nel mondo presente, riflette su cosa ci siamo persi e cosa abbiamo guadagnato, cosa c'è al loro posto e da cosa oggi si può ripartire per rifondare la vita. Un viaggio che si dipana tra filosofia ed esperienza individuale, pensieri dell'anima e sguardi sul nostro tempo. L'incontro con Dio, patria e famiglia avviene seguendo un percorso originario e originale.
Il 28 maggio 2006, mentre era in visita apostolica in Polonia, Benedetto XVI si è recato ad Auschwitz e ha pronunciato un memorabile discorso, aperto da parole di angoscia, da un grido interiore rivolto a Dio: "Perché, Signore, hai taciuto? Perché hai potuto tollerare tutto questo?". Un grido che lacera il silenzio, ma si fa poi domanda di perdono e riconciliazione, preghiera al Dio vivente di non permettere più simili cose. Al testo del discorso papale seguono contributi di alcuni teologi.
Il destino di Ercole, il più tragico degli eroi, è scritto nel suo sangue bastardo: per metà divino e per metà mortale, è frutto di una notte di passione rubata tra Zeus e la bellissima, inconsapevole Alcmena. Ma se l'ira di una donna tradita può essere implacabile, quella della Madre di tutti gli dei può trasformarsi in un'autentica maledizione. Era, accecata dalla rabbia per l'infedeltà del proprio sposo Zeus, ha in serbo per Ercole una vita di supplizi. Rifiutato dai genitori, che riversano tutto il loro amore sul suo gemello Ificle, il prodigioso ragazzo crescendo dimostra una forza fisica sovrumana, ma il suo animo è segnato da una ferita profonda. Nel senso di inadeguatezza e nella solitudine che lo abitano, trova terreno fertile la belva rossa della rabbia, che si abbatte persino su coloro che l'eroe ama davvero. Devastato dal senso di colpa, Ercole è così condannato a una lunga e tormentata espiazione: dodici insuperabili fatiche, impostegli dal pavido cugino Euristeo. Per guadagnarsi il proprio posto nell'Olimpo degli immortali, il figlio di Zeus si lancerà all'inseguimento di leoni invincibili, cerve dalle corna d'oro, mordaci uccelli dalle penne di bronzo, viaggerà ai confini del mondo e varcherà le soglie degli inferi. Ma ce la farà a lavarsi la coscienza dalle proprie gesta feroci, ad addomesticare la bestia ingorda che lo possiede e a trovare il coraggio di tornare ad amare? In questo primo volume del suo dittico, Simone Sarasso inizia a riscrivere la storia del più grande eroe dell'Occidente, e lo fa con uno stile moderno e visionario e il ritmo incalzante di un film d'azione, dando vita a un personaggio insospettabilmente vulnerabile, che incarna la fragilità stessa della condizione umana: un Ercole straordinariamente diverso da tutti quelli raccontati fino a ora.
Abbiamo ancora bisogno di credere in Dio? È necessaria la sua presenza per spiegare l'universo? In questo nuovo manifesto dell'ateismo, Richard Dawkins rilancia le tesi dell'"Illusione di Dio". In un'epoca ancora pervasa da suggestioni religiose di ogni tipo, l'autore, con il consueto stile provocatorio, ci consegna una guida per liberarci da antichi e odierni abbagli. E ci convince che nel XXI secolo spetta alla scienza il compito di rispondere agli interrogativi sul senso dell'esistenza, sulle leggi che governano il mondo e le azioni umane, e che la pretesa delle religioni di giustificare la realtà attraverso un Dio creatore non è razionalmente sostenibile. Le Scritture, specie la Bibbia, non rappresentano un valido motivo per credere, perché i miti che le sorreggono non sono documentati e dunque non hanno carattere storico. Le prove sono l'unico presupposto di qualunque tesi, se mancano la tesi perde di validità. Smascherate queste contraddizioni, il focus si sposta sui presunti fondamenti scritturali della morale. Versetti biblici alla mano, dimostra come Dio sia protagonista di storie raccapriccianti e poco edificanti, e non possa essere quindi fonte di norme universali. Questo, in aggiunta al fatto che l'etica si è modificata nei secoli, mostra come l'umanità progredita non dovrebbe ricavare il proprio senso del bene e del male dalla Bibbia. Ma la sfida più stimolante, per Dawkins, è sconfessare e abbattere, sulla scia delle teorie di Darwin, il presupposto ingannevole dell'esistenza di un supremo architetto della natura, che da solo ne spiegherebbe i prodigi. L'evoluzione per selezione naturale chiarisce tutti gli enigmi, dalle soluzioni improbabili adottate dagli organismi viventi per sopravvivere, alle mutazioni genetiche, ai colori degli animali. La conoscenza scientifica è in grado di decifrare la strabiliante simmetria dei fiocchi di neve, lo sviluppo dell'embrione e la trasmissione del DNA. È evidente che sappiamo dove e come cercare le risposte, Dio non ci serve. Siamo troppo grandi per seguire ancora i «consigli cattivi o inutili» delle generazioni precedenti. Pensare con la propria testa diventa la scelta più coraggiosa, urgente e semplice da adottare. Soltanto allora comprenderemo nel modo più sano e profondo i misteri della vita e la meraviglia che ci circonda.
Amato e discusso in ogni fase della vita, Joseph Ratzinger è stato uno dei grandi protagonisti della seconda metà del Novecento e della svolta del millennio. Nato in Germania nel 1927, la sua vita venne segnata dall'ascesa del nazismo, dalla guerra, dal comunismo, come quella di Giovanni Paolo II che, dopo la sua sorprendente elezione, lo volle insistentemente al suo fianco. Eletto a sua volta papa nel 2005, Ratzinger decise di chiamarsi Benedetto XVI a indicare la scelta per Dio, la via della pace operosa nel rispetto degli uomini e del creato. Alla Chiesa, colpita dagli scandali sessuali e finanziari, propose un percorso di purificazione; all'Europa suggerì ripetutamente di valorizzare le radici cristiane; alle religioni domandò un atteggiamento di dialogo al servizio dei popoli e delle nuove urgenze dell'umanità. Da molti non compreso, nel 2013 Benedetto XVI stupì il mondo con le dimissioni dal papato, un gesto clamoroso che a tanti sembrò il segno del tramonto del cattolicesimo. Era, al contrario, il seme sotto la neve, il passaggio obbligato per aprire la Chiesa a una dimensione più universale, a un rinnovamento cui sta lavorando il suo successore, Francesco. Elio Guerriero, che da molti anni ha un rapporto di consuetudine con il papa emerito, ha tracciato un ritratto a tutto tondo del pensatore e uomo di Chiesa che molti hanno appreso ad amare e rispettare dopo le sue dimissioni. Prefazione di papa Francesco.
"Non è possibile parlare del lavoro senza considerarlo in rapporto con le grandi domande di senso che si agitano nel cuore dell'uomo. Le risposte a queste domande caratterizzano il nostro stile di vita e, in particolare, il nostro modo di lavorare." In un mondo in cui l'ambizione e la competitività sembrano assurgere a valori supremi, e il lavoro è spesso considerato soltanto un mezzo per arricchirsi e fare carriera, la voce di Pippo Corigliano esce prepotentemente dal coro, suggerendo una chiave di lettura tanto inconsueta quanto profonda dell'attività professionale, un aspetto fondamentale nell'esistenza di ogni uomo: la vita ordinaria come scenario di una vita santa e il lavoro quotidiano come strada verso l'unione con Dio. Esiste dunque un legame inscindibile tra le sfere della spiritualità e dell'agire pratico, un nesso che diventa evidente anche nell'atteggiamento con cui ciascuno di noi affronta le incombenze di ogni giorno: la capacità di svolgere con impegno e allegria i compiti che ci spettano, di ascoltare gli altri, di essere attenti ai loro bisogni dipende, sostiene Corigliano ispirandosi all'insegnamento di san Josemaría Escrivá, da ciò che abbiamo nel cuore e dalla consapevolezza che, con il nostro lavoro, stiamo collaborando alla grandiosa opera di Dio. Prenderne coscienza, coltivare la propria spiritualità, corroborarla con la preghiera e far sì che traspaia da ogni gesto è il primo, indispensabile passo verso quella "santità laica" di cui il mondo lamenta sempre più la mancanza.
Come possiamo avere certezza che Dio esiste? E se esiste, come possiamo essere sicuri che si interessa di noi? Fin dove possiamo spingerci con la nostra ragione e perché il Dio di Gesù Cristo dovrebbe essere la risposta più affidabile? Di fronte alla secolarizzazione e alla critica delle verità assolute che caratterizzano la nostra società, la questione di Dio, lungi dall'essere scomparsa, torna e si ripropone nella sua essenzialità, interrogando l'intelligenza e il cuore. Con Dio o senza Dio, infatti, cambia la nostra vita e il modo di concepire noi stessi e il mondo. In questa intervista, che in realtà è un libro organico e intellettualmente onesto, il cardinale Ruini - rispondendo alle domande di Andrea Galli - accompagna il lettore sulle tracce di Dio, tra storia, scienza e cultura, e propone una serie di percorsi per avvicinarsi al suo mistero partendo dalla realtà di cui abbiamo esperienza: dal semplice e primordiale stupore di fronte al fatto che esistiamo, alla natura di cui siamo parte e che allo stesso tempo riusciamo a leggere e governare, all'anelito di libertà insopprimibile in ogni uomo, alla sua capacità di riconoscere quel grande segno di Dio piantato nella storia che è Gesù Cristo. Il tutto senza eludere lo scandalo del male fisico e morale e della sua sconfinata ampiezza. Un libro che si propone come un itinerario per aiutare chi crede a essere più consapevole delle ragioni della propria fede e a fare così unità nella propria coscienza di credente.
Come possiamo avere certezza che Dio esiste? E se esiste, come possiamo essere sicuri che si interessa di noi? Fin dove possiamo spingerci con la nostra ragione e perché il Dio di Gesù Cristo dovrebbe essere la risposta più affidabile? Di fronte alla secolarizzazione e alla critica delle verità assolute che caratterizzano la nostra società, la questione di Dio, lungi dall'essere scomparsa, torna e si ripropone nella sua essenzialità, interrogando l'intelligenza e il cuore. Con Dio o senza Dio, infatti, cambia la nostra vita e il modo di concepire noi stessi e il mondo. In questa intervista, che in realtà è un libro organico e intellettualmente onesto, il cardinale Ruini - rispondendo alle domande di Andrea Galli - accompagna il lettore sulle tracce di Dio, tra storia, scienza e cultura, e propone una serie di percorsi per avvicinarsi al suo mistero partendo dalla realtà di cui abbiamo esperienza: dal semplice e primordiale stupore di fronte al fatto che esistiamo, alla natura di cui siamo parte e che allo stesso tempo riusciamo a leggere e governare, all'anelito di libertà insopprimibile in ogni uomo, alla sua capacità di riconoscere quel grande segno di Dio piantato nella storia che è Gesù Cristo. Il tutto senza eludere lo scandalo del male fisico e morale e della sua sconfinata ampiezza. Un libro che si propone come un itinerario per aiutare chi crede a essere più consapevole delle ragioni della propria fede e a fare così unità nella propria coscienza di credente.
"La parola di Dio ogni giorno 2016" si apre con l'icona dell'arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, beatificato il 23 maggio del 2015. E stato un evento che lo ha mostrato come l'immagine del pastore che offre la sua vita per le pecore, particolarmente per quelle oppresse. La beatificazione di Romero getta un raggio di luce in questo anno che papa Francesco ha voluto che fosse un "anno di misericordia". Nella Bolla di indizione dell'anno santo della misericordia, Misericordiae Vultus, papa Francesco scrive: "Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell'agire del Padre. E per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti". Il libro, con umiltà e semplicità, si iscrive in questo tempo della misericordia per aiutare a viverlo nell'ascolto della Parola di Dio. E nella pratica continuata dell'ascolto che si coglie il mistero dell'amore di Dio che rinnova i cuori e la storia.
Il volume "La Parola di Dio ogni giorno 2015" si apre con l'icona di san Giovanni XXIII. Vuole essere un piccolo segno di gratitudine per questo santo pastore a cinquanta anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II. Da quell'evento - com'è noto - si sprigionò una stagione nuova per la Chiesa, una nuova primavera che ha segnato la vita di tanti. Anche questo volume si lega alle indicazioni conciliari sulla riforma della Liturgia e sulla centralità della Sacra Scrittura per la vita della Chiesa e di ciascun credente. "La Parola di Dio ogni giorno 2015" vuole iscriversi nella lunga scia dei discepoli che si affidano alla Parola di Dio per camminare ogni giorno alla sua luce. Accoglierla nel cuore, meditarla e metterla in pratica è il modo di essere discepoli del Signore Gesù.
Rino e Cristiano Zena sono padre e figlio, e sono una famiglia, perché la madre se n'è andata e loro vivono soli. Cristiano potrebbe essere un adolescente come tanti, ma è Rino a non essere un padre come gli altri: disoccupato, emarginato, violento, alcolista, tenuto sotto controllo dall'assistenza sociale che minaccia di revocargli la custodia del figlio. Rino tuttavia ama Cristiano e si dedica a lui: con tenerezza, con affetto vero lo educa alla violenza e al culto della forza. Con i suoi amici Danilo e Quattro Formaggi non costituisce soltanto un trio di balordi, ma un vero e proprio clan, appassionato e affettuoso, che si prende cura del ragazzo. Alle loro vicende si intrecciano quelle della ragazzina di cui Cristiano è segretamente innamorato, Fabiana, e della sua amica Marina.
"La Parola di Dio ogni giorno 2014" si colloca sulla scia dell'anno della fede che papa Francesco ha chiuso con una straordinaria esortazione ad un nuovo slancio missionario della chiesa a partire da una rinnovata predicazione del Vangelo. Lui stesso ne offre un esempio scegliendo di commentare ogni giorno il Vangelo della messa. Questo esempio del papa ha spinto mons. Vincenzo Paglia a seguirlo offrendo in questo anno brevi riflessioni sul Vangelo della Messa quotidiana. "La Parola di Dio ogni giorno 2014" vuole così aiutarci ad ascoltare con frutto il Signore che quotidianamente ci parla. I brevi commenti che vengono presentati, mentre ci aiutano a comprendere il senso letterale del testo evangelico, vogliono far emergere il senso spirituale delle parole che ci sono annunciate perché, accogliendole, ci commuovano e ci illuminino il cammino. Il volume, come è avvenuto anche nelle edizioni precedenti, scandisce i giorni secondo l'anno liturgico della chiesa latina che chiama i suoi figli a vivere, per l'intero anno, il mistero di Gesù.