«Il "beato" cristiano è colui che leva lo sguardo verso l'alto, verso l'eterno e l'infinito e ascolta un messaggio controcorrente, sconcertante e fin provocatorio … Poveri, sofferenti, miti, affamati e assetati, misericordiosi, puri, artefici di pace, perseguitati sono convocati da Cristo come suoi discepoli, chiamati a edificare quel Regno di Dio da cui sono esclusi coloro che conoscono solo la frenesia del piacere, del potere e del possesso.» È questo il contenuto rivoluzionario delle Beatitudini, nucleo centrale della «buona novella», paradosso che sconvolge le fragili certezze del senso comune. Un affascinante «mondo alla rovescia» in cui si addentra il cardinale Gianfranco Ravasi, partendo da una rigorosa analisi del testo originale, nelle due diverse versioni di Matteo e di Luca.
A chi sono destinate le Beatitudini? A «classi speciali e privilegiate di fedeli», chiamate a vivere con particolare radicalità il Vangelo, o a ogni cristiano? Come dobbiamo leggerle? In una prospettiva squisitamente religiosa o di emancipazione sociale? L'autore ricorda l'universalità dell'impegno di vita che le parole di Cristo propongono e sottolinea come le legittime istanze di giustizia terrena che evocano vadano ricondotte a una visione d'insieme trascendente. La dimensione antropologico-sociale non può prescindere, quindi, da quella teologico-spirituale.
Seguendo queste coordinate, Ravasi esplora i più suggestivi sentieri dello spirito, cercando le tracce delle Beatitudini già tra le righe dell'Antico Testamento, e proponendo uno stimolante confronto con le Beatitudini ebraiche. Dai passi biblici l'orizzonte si allarga ai più svariati contributi culturali. Ecco allora che la parola si fa poesia, come nei versi folgoranti di Ungaretti o Turoldo, diviene musica nei maestosi oratori di César Franck e Georges Migot, si traduce in sequenza cinematografica, come nel Vangelo secondo Matteo di Pasolini o nell'indimenticabile finale del Grande dittatore di Charlie Chaplin, o in spettacolare immagine artistica, come nelle grandiose opere di Caravaggio e del Beato Angelico o nelle solenni architetture del santuario sul Monte delle Beatitudini, in Terra Santa. Un viaggio sorprendente e imprevedibile, in cui fanno capolino personaggi inattesi, come Ennio Flaiano o Herman Melville. Una polifonia dove c'è spazio anche per le voci dissonanti, come quella del filosofo Friedrich Nietzsche.
Emerge così tutta la forza dirompente e l'intramontabile freschezza di quello che si può considerare il più grande discorso all'umanità di ogni tempo.
Dall'ultimo pasto di san Francesco - santo ma segretamente goloso! - alla sontuosa tavola di Honoré de Balzac, dai cibi raffinatissimi del banchetto del Gran Khan alle uova con cipolle e scalogno care a Napoleone, passando per tre deliziosi intermezzi sul caffè, le castagne e i tartufi, Franco Cardini mette in campo la sua duplice esperienza di storico e di gourmet. Spaziando dal Medioevo ai totalitarismi novecenteschi e non solo, Cardini torna alla narrativa con una serie di racconti gustosi, che sono anche un'illuminante testimonianza di come la cultura materiale sia specchio dello spirito di ogni popolo, e possa essere per lo storico una lente speciale per comprenderne i segreti. Ogni racconto è, così, corredato tanto da un'indicazione delle fonti quanto dalle ricette che Franco Cardini ha sperimentato, una per una, nella sua cucina fiorentina: dall'acquacotta al piccione glassato, dal cuscus magrebino alla crema Chantilly, ciascuno di noi potrà portare sulla propria tavola i sapori del passato, e ritrovare intatte le emozioni che essi racchiudono.
"Sui capricci sono state elaborate diverse teorie e supposizioni, peccato che nessuna di queste ne abbia mai preso in considerazione la vera causa scatenante. Ecco perché tutto quello che hai provato fino a oggi non ha portato miglioramenti nella relazione con tuo figlio." Diffondendo il metodo della "crescita secondo natura", che rispetta i bambini e semplifica di gran lunga la vita dei genitori, Roberta Cavallo e Antonio Panarese hanno già conquistato 50.000 famiglie, che hanno scelto i loro libri e affollato i loro eventi in tutta Italia. Con questo nuovo libro affrontano il demone più difficile e incomprensibile di ogni mamma e papà: i capricci dei figli. "Forse riterrai che alcuni nostri consigli siano assurdi, inefficaci, contro ogni regola e a svantaggio di una buona educazione. Di certo non siamo qui per costringerti a pensarla diversamente, ma possiamo garantirti che ogni suggerimento che leggerai è supportato dalla nostra personale esperienza e dalla pratica quotidiana. Ogni volta che abbiamo dovuto risolvere le difficoltà legate a un bambino, l'unica strada veloce, sicura ed efficace era quella che si avvicinava alla sua natura, che prendeva in considerazione le sue esigenze. Non ha mai fallito, ed è quella che stai per scoprire."
Fin dai tempi di Adam Smith, il pensiero economico ha tessuto le lodi del libero mercato che, quasi fosse governato da una mano invisibile, riuscirebbe a conciliare la ricerca dell'interesse personale con il benessere dell'intera società, trasformando il vantaggio individuale in bene comune.
A questa concezione idilliaca lanciano una sfida radicale due premi Nobel dell'economia, George Akerlof e Robert Shiller, sostenendo che i mercati ci procurano tanti danni quanti benefici, e lungi dall'essere fondamentalmente benigni sono intrinsecamente disseminati di trappole e di esche cui finiamo per abboccare. Perché ogni volta che c'è un profitto da ricavare, i venditori non esiteranno a sfruttare le nostre debolezze psicologiche, la nostra superficialità e la nostra ignoranza per manipolarci e piazzarci la loro merce al prezzo più alto.
È più che legittimo, quindi, applicare all'intero ambito dell'economia quella nozione di «phishing» nata fin dagli albori di Internet per definire il raggiro online, la «pesca degli ingenui» cui carpire informazioni, dati e, in definitiva, denaro. Ma mentre quella compiuta in Rete è un'azione illegale, un reato perseguito per legge, in economia è da sempre una pratica comune e indiscussa: raggirare ed essere raggirati è parte integrante dei rapporti fra gli attori del mercato.
Per dimostrare la loro tesi, Akerlof e Shiller riportano una gran quantità di aneddoti ed episodi che rivelano come il phishing riguardi chiunque e ogni aspetto della nostra vita: spendiamo tutto il nostro denaro e poi ci preoccupiamo di come arrivare a fine mese; siamo, spesso senza saperlo, succubi della pubblicità; paghiamo troppo l'auto, la casa e le carte di credito; compriamo farmaci che si rivelano inefficaci, se non addirittura dannosi.
Nell'esplorare a fondo il ruolo della manipolazione e del raggiro nell'economia odierna e nel raccontare le storie delle persone che hanno cercato di opporsi al loro dilagare, i due autori forniscono un contributo importante alla spiegazione del paradosso per cui in un'epoca come la nostra, in cui la produzione di ricchezza ha raggiunto livelli senza precedenti, tanti continuano a condurre una vita di miseria e di silenziosa disperazione.
George A. Akerlof, economista e professore all'Università di Georgetown, ha vinto il premio Nobel per l'economia nel 2001.
Nel 212 d.C., con un decreto dell'imperatore Caracalla, veniva concessa la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell'impero. Una decisione rivoluzionaria, che tuttavia portava a termine un processo avviato quasi mille anni prima da Romolo, il leggendario fondatore di Roma, il quale, con un gesto inconsueto per le civiltà antiche, aveva invitato gli stranieri, i diseredati, i profughi e gli esiliati a unirsi a lui, trasformandoli di fatto in cittadini romani. Fu questa disponibilità ad accogliere nuovi arrivati a fare di un piccolo e insignificante villaggio sorto sulle rive del Tevere una potenza in grado di dominare un territorio che si estendeva dalla Spagna alla Siria, dalla Germania al Sahara? A partire da questo interrogativo, Mary Beard in "SPQR" ci offre una nuova visione della storia di Roma, una storia caratterizzata da incredibili miti fondativi e grandi istituzioni politiche e sociali, da straordinarie conquiste militari e stupefacenti opere architettoniche, nonché, naturalmente, dalle gesta delle personalità più celebri del mondo romano. Ma anche una storia che le innumerevoli testimonianze, non solo letterarie, ci consentono di conoscere fin nei minimi dettagli, rendendoci partecipi della vita quotidiana - quasi sempre difficile - della gente comune, degli intrighi e delle lotte per il potere, delle atroci violenze che accompagnavano le imprese belliche, come pure dell'estrema vitalità e grandezza di un mondo globalizzato e in perpetuo movimento.
Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l'occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de "L'ombra del vento" hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore - scrivere un'opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell'umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.
Dopo ottantaquattro giorni durante i quali non è riuscito a pescare nulla, il vecchio Santiago trova la forza di riprendere il mare: questa nuova battuta di pesca rinnova il suo apprendistato di pescatore e sigilla la sua simbolica iniziazione. Nella disperata caccia a un enorme pesce spada dei Caraibi. nella lotta quasi a mani nude contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della maledizione finalmente sconfitta. Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura. E, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di tutta una vita. Postfazione di Fernanda Pivano.
Succede anche che Sofia Viscardi si sia alzata alle cinque di mattina per scattare la foto di un'alba milanese. Un piumone sui tetti, le sneacker rosse, la camicia di denim, la macchina fotografica, le cuffiette, un libro, "Il mondo di Sofia", stanno lì ad arredare una scena clou che accade nel suo romanzo. "Succede" racconta la vita di Margherita, una ragazza che somiglia un po' a Sofia: lei è timida, è goffa, è insicura. Fa fatica a relazionarsi con gli altri, non le piace attirare l'attenzione. Ha i capelli ricci sempre arruffati, non ha mai tempo, perché è sempre in ritardo con la vita. Sullo sfondo della Milano contemporanea, fatta di bar e localini, le avventure eroicomiche a scuola e i primi baci: il diario delle emozioni, di amori e di paure, di verifiche scolastiche e sentimentali. Come sono fatte le relazioni all'epoca dei social? Perché Samuele, che è il più figo della scuola, la punta? E Olimpia, la disinibita amica del cuore, che c'entra? E Tom che sempre la segue, sui social e nella vita? E poi i casini del sesso che si avvicina. Ma non basta. C'è anche la famiglia, con un padre ambientalista che non usa la macchina né lo shampoo e tira la cinghia sul riscaldamento. E una madre severa, implacabile sui ritardi, ma sempre presente nei momenti difficili. E quella fase della vita in cui ci si fanno tante domande. E Sofia Viscardi risponde con "Succede", un romanzo allegro come una festa tra ragazzi di notte su un tetto, che diviene, nella seconda parte, come fossimo in un videogioco che passa di livello, un intenso diario delle emozioni, delle sensazioni, delle passioni. Dei sentimenti. Tutti da sperimentare. Un diario veloce e incalzante scritto in diretta e per post: come su Facebook. Perché il mondo è tutto ciò che accade. Succede. Un libro come un bacio lungo un giorno e una notte, con quello stesso sconvolgimento. Un libro come la prima vera lettera d'amore.
Com'era la vita quotidiana nella Roma Imperiale? Quali volti si incontravano nelle vie o sulle gradinate del Colosseo? Quali atmosfere si respiravano nelle case, nei palazzi? Alberto Angela conduce il lettore nella folla delle strade, all'interno delle case o nel Colosseo durante i combattimenti tra gladiatori. A descrizioni dettagliate di luoghi e stili di vita, si alternano infatti narrazioni in "presa diretta" quasi fosse una telecamera a proseguire il racconto, con il suo bagaglio di immagini, rumori, per scoprire e indagare tutte le curiosità e i piccoli grandi dettagli della vita degli antichi romani.
Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l'inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell'ostrica per l'attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l'irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell'"Odissea": così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino.
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.
Francia, inizio Novecento. Sophie, una ragazza di provincia, si ritrova immersa nell'affascinante mondo della Belle Époque parigina e si innamora del pittore Édouard. Non è una storia semplice, ma il sentimento che li lega sfocia in un meraviglioso matrimonio d'amore. Una favola interrotta dallo scoppio della Grande Guerra: Édouard parte per il fronte e Sophie rimane sola nella zona occupata dai tedeschi. Quando viene a sapere che il marito è prigioniero e rischia la vita, per salvarlo offre al comandante tedesco ciò che ha di più caro: il ritratto fattole da Édouard. Quasi cent'anni dopo quel quadro è appeso in casa di Liv Halston, vedova trentenne, dono del marito prima di morire. Quale storia tormentata si cela dietro il dipinto? Un legame insospettabile lega queste due donne, separate da un secolo di storia ma unite dalla determinazione a lottare per ciò cui tengono di più. Costi quel che costi.