J. Dobraczynski, il più noto scrittore cattolico polacco del '900, si è cimentato nell'impresa di ricostruire la "storia di Giuseppe" in forma romanzata, giovandosi delle fonti scritturistiche e del vasto materiale letterario di origine apocrifa o tradizionale. Giuseppe vi emerge come il "tipo" dell'uomo credente, posto improvvisamente di fronte ad una imprevedibile chiamata di Dio. Incarnazione ideale del "resto" d'Israele, è combattuto lungo tutto il corso della sua vita fra le sue giuste esigenze umane e la richiesta improrogabile di Dio. In questa tensione continua egli si macera e matura la propria fede. Un cammino faticoso nella fede, percorso in situazioni straordinarie e sullo sfondo di un ambiente socio-politico-religioso complesso e ambivalente. Giuseppe è il modello del credente che non si lascia irretire dalle tentazioni, dalle manovre oscure del potere, dalla faziosità delle sette. Giuseppe è l'incarnazione del povero di Jahvé, ricco solo della fiducia nella sua promessa.
Tra 1774 e 1778 il filosofo Gotthold Ephraim Lessing dà alle stampe sette frammenti attribuiti a un immaginario Anonimo di Wolfenbüttel. In essi il vero autore, H.S. Reimarus, per primo osserva, con sguardo storicamente disincantato, la discontinuità tra il messaggio di Gesù e le forme della sua trasmissione. Il sesto frammento, qui proposto con ampio commento, esamina le contraddizioni presenti nei racconti evangelici della risurrezione, che rendono impossibile dimostrare se sia realmente avvenuta: i discepoli potrebbero aver sottratto il corpo dal sepolcro e attribuito alla morte del maestro un significato di redenzione che in origine essa non aveva. Queste riflessioni sono il fondamento del dibattito ancora aperto sulla figura storica di Gesù. Una chiave per comprendere il significato della risurrezione per la ricerca storica, ma anche della ricerca storica per la risurrezione.
Frutto di un progetto unitario, il Manuale di storia della Chiesa diretto da Umberto Dell'Orto e Saverio Xeres, in quattro volumi, si propone come strumento di consultazione e di sintesi per conoscere lo sviluppo della Chiesa nel corso della storia. Le pagine iniziali di ogni volume presentano il relativo periodo storico: l'Antichità cristiana, dalle origini della Chiesa alla divaricazione tra Oriente e Occidente (secoli I-V); il Medioevo, dalla presenza dei barbari (secoli IV/V) in Occidente al Papato avignonese (1309-1377); l'epoca moderna, dallo Scisma d'Occidente (1378-1417) alla vigilia della Rivoluzione francese (1780-1790); l'epoca contemporanea, dalla Rivoluzione francese al Vaticano II e alla sua applicazione (1789-2005). Nell'opera vengono evidenziati i collegamenti tra le varie epoche e tematiche, mentre alcuni inserti approfondiscono vicende o concetti particolari. Ogni capitolo è arricchito da una bibliografia selezionata che indica tanto i testi utilizzati per elaborare l'esposizione quanto quelli che permettono di meglio conoscere e comprendere gli argomenti trattati.
Il volume raccoglie gli scritti editi e inediti di Romano Guardini su Dostoevskij. Le figure religiose nelle sue opere: il popolo, le donne devote, i miti e il sacro, gli uomini spirituali, il pellegrino Makàr, l'angelo, la ribellione, La Leggenda del Grande Inquisitore e Ivan Karamazov, Kirìllov, il simbolo di Cristo, la figura di M?skin, l'Idiota. I temi: il paganesimo, l'ateismo, l'espressione religiosa e il male, il tramonto dei valori cristiani. Come afferma Guardini emerge "l'intensità religiosa" e "il modo di esprimere il sacro" nella "creazione di Dostoevskij".
ll XXII volume dell'Opera Omnia, in prima edizione mondiale, si articola in tre sezioni, in cui Guardini si confronta, rispettivamente, con il pensiero di Søren Kierkegaard, di Friedrich Nietzsche e di Madeleine Sémer. La prima sezione propone i saggi dedicati al filosofo danese, in cui l'autore riflette sui temi della malinconia, dell'angoscia e della disperazione e sul loro significato religioso. Di particolare rilevanza è la seconda sezione, che presenta due dattiloscritti inediti e una breve raccolta di appunti manoscritti in cui Guardini prende posizione nei confronti di Nietzsche, riflette sulle questioni del potere e del nichilismo e si confronta con lo Zarathustra e il tema centrale della corporeità. Nella terza sezione sono raccolti per la prima volta gli scritti dedicati a Madeleine Sémer, nei quali offre un'interpretazione inedita della figura intellettuale e spirituale della mistica francese, appassionata del pensiero di Nietzsche.
Il volume guida il lettore in un percorso attraverso la storia e la produzione letteraria di Israele dal I millennio a.C. al II secolo d.C., per ricostruire le circostanze sociali, politiche e culturali in cui hanno avuto origine i testi poi riuniti nelle Scritture ebraiche e cristiane. La nascita dei libri biblici si colloca fin dall'inizio entro un più vasto campo di tradizioni e interpretazioni: essi si sono costituiti e sono stati accolti dalle rispettive comunità come esito della ricezione di tradizioni orali e di scritti precedenti, ripresi, riformulati e commentati. Il "canone", che ci si presenta oggi nella sua forma rigidamente definita, è risultato di un processo di selezione e del confronto continuo con una letteratura più ampia, ricca e varia per forma e profilo teologico. Il principio alla base di questa ricognizione storico-critica è che la Bibbia ebraica e quella cristiana non possono essere adeguatamente comprese l'una senza l'altra, perché condividono un processo di formazione unitario. Ripercorrerlo significa gettare una luce nuova sulle relazioni secolari tra ebraismo e cristianesimo e sulla loro storia che è anche, fin dalle origini, storia dell'interpretazione della Bibbia.
Oggetto di notevole attenzione e di accesi dibattiti nel pensiero filosofico e teologico fino al XIX secolo, il tema del miracolo sembra esseri eclissato nella filosofia e nella teologia contemporanee. La progressiva secolarizzazione della prima e la pressione esercitata dal naturalismo sulla seconda hanno fatto apparire questo tema come superato e imbarazzante. Eppure, la credenza in quello che Goethe ha definito "il figlio più caro della fede" è ben lungi dall'essere tramontata anche nelle società occidentali e non tutti i filosofi e i teologi contemporanei trascurano di riflettere sul miracolo. Per mezzo di un sintetico sguardo storico al dibattito filosofico e teologico sul miracolo e di un'analisi dei principali problemi teorici che esso solleva nella filosofia della religione contemporanea, questo libro intende mettere in luce la significatività e l'importanza di questo tema per tutti quelli che hanno un interesse intellettuale e esistenziale nei confronti della religione.
Si tratta dell'edizione scolastica universitaria della "Storia della letteratura cristiana greca e latina". Ma è anche un testo destinato al lettore comune. Moreschini è ordinario di Letteratura Latina nell'Università di Pisa e Enrico Norelli è professore di Letteratura Cristiana Apocrifa nella facoltà di teologia dell'Università di Ginevra.
I saggi qui raccolti, alcuni dei quali inediti, delineano una proposta metodologica per l'interpretazione dei testi biblici e rispondono agli interrogativi sul senso della teologia nella vita cristiana. In un'epoca in cui molti teologi si domandavano se fosse legittimo applicare metodi storico-critici alla lettura della Bibbia, Romano Guardini offriva un contributo lungimirante, che si mantiene attuale anche a distanza di quasi un secolo. Confrontandosi con Anselmo di Canterbury e Karl Barth, attraverso temi quali la creazione e il rapporto tra mito e Sacra Scrittura, l'autore dimostra che quest'ultima è un testo insieme sacro, spirituale e storico. La Rivelazione si rivolge a ogni persona e a ogni tempo, al singolo nella sua unicità e all'umanità intera. In linea con il motto anselmiano Credo ut intelligam, credo per poter comprendere, solo con gli occhi della fede è possibile leggere la Bibbia in maniera autentica, quale «messaggio dall'eternità di Dio al presente». Romano Guardini (1885-1968) è stato uno dei protagonisti della storia culturale europea del sec. XX. Presso la Morcelliana è in corso di stampa l'Opera Omnia.
Frutto di un progetto unitario, il "Manuale di storia della Chiesa" diretto da Umberto Dell'Orto e Saverio Xeres, in quattro volumi, si propone come strumento di consultazione e di sintesi per conoscere lo sviluppo della Chiesa nel corso della storia. Le pagine iniziali di ogni volume presentano il relativo periodo storico: l'Antichità cristiana, dalle origini della Chiesa alla divaricazione tra Oriente e Occidente (secoli l-V); il Medioevo, dalla presenza dei barbari (secoli IV/V) in Occidente al Papato avignonese (1309-1377); l'epoca moderna, dallo Scisma d'Occidente (1378-1417) alla vigilia della Rivoluzione francese (1780-1790), l'epoca contemporanea, dalla Rivoluzione francese al Vaticano II e alla sua recezione (1789-2005). Nell'opera vengono evidenziati i collegamenti tra le varie epoche e tematiche, mentre alcuni inserti approfondiscono vicende o concetti particolari. Ogni capitolo è arricchito da una bibliografia selezionata che indica tanto i testi utilizzati per elaborare l'esposizione quanto quelli che permettono di meglio conoscere e comprendere gli argomenti trattati.
Guardini ebbe per tutta la vita una frequentazione assidua del testo biblico, in vista della predicazione nella liturgia, della ricerca teologica e della proposta educativa. I due scritti qui pubblicati per la prima volta in lingua italiana, L'amore nel Nuovo Testamento e La fede nel Nuovo Testamento, testimoniano questo suo accostamento diretto e profondo alla sacra Scrittura, in un'epoca nella quale per i cattolici non era per nulla abituale. Lo sguardo del pensatore tedesco, formatosi alla scuola di Agostino, di Bonaventura e di Pascal, scorge nei testi neotestamentari un filo rosso costante: l'amore.
Frutto di un progetto unitario, il Manuale di storia della Chiesa diretto da Umberto Dell'Orto e Saverio Xeres, in quattro volumi, si propone come strumento di consultazione e di sintesi per conoscere lo sviluppo della Chiesa nel corso della storia. Le pagine iniziali di ogni volume presentano il relativo periodo storico: l'Antichità cristiana, dalle origini della Chiesa alla divaricazione tra Oriente e Occidente (secoli l-V); il Medioevo, dalla presenza dei barbari (secoli IV/V) in Occidente al Papato avignonese (1309-1377); l'epoca moderna, dallo Scisma d'Occidente (1378-1417) alla vigilia della Rivoluzione francese (1780-1790); l'epoca contemporanea, dalla Rivoluzione francese al Vaticano II e alla sua recezione (1789-2005). Nell'opera vengono evidenziati i collegamenti tra le varie epoche e tematiche, mentre alcuni inserti approfondiscono vicende o concetti particolari. Ogni capitolo è arricchito da una bibliografia selezionata che indica tanto i testi utilizzati per elaborare l'esposizione quanto quelli che permettono di meglio conoscere e comprendere gli argomenti trattati.