La Santa Montagna dell’Athos, ultimo grande rifugio dei monaci dell’impero bizantino, che l’invasione araba prima e poi l’avanzata dei turchi selgiuchidi avevano progressivamente risospinto a occidente, è il cuore spirituale dell’Ortodossia: luogo di ricerca di Dio e accoglienza dell’uomo in ricerca, spazio aperto per la custodia della tradizione (o meglio delle molteplici tradizioni delle Chiese ortodosse: bizantina, slava, romena, georgiana e, fino al XIII secolo, anche latina), ma soprattutto vivente testimonianza della vita secondo lo Spirito.
Con i suoi venti monasteri con monaci di diverse nazionalità, il Monte Athos è un autentico laboratorio d’integrazione della diversità culturale, un ponte per la riconciliazione di culture e tradizioni diverse e, infine, un segno concreto di come, nel rispetto della libertà della persona, l’unità nella diversità sia possibile.
Della poliedrica eredità culturale e della viva realtà spirituale della Santa Montagna, testimoniano anche i saggi raccolti in questo secondo volume della collana Monte Athos: Percorsi di spiritualità, dal titolo suggestivo di L’Athos e l’Occidente
L'esicasmo non è una dottrina mistica, non fornisce una teoria, ma indica un itinerario ascetico al cristiano per riporre la sua mente stabilmente in Dio e nutrirsi delle bellezze del mondo invisibile. Il percorso richiede il raggiungimento e il compimento di alcune tappe progressive per conquistare infine l'hesychía: la preghiera monologica, la purificazione interiore, l'illuminazione e la deificazione. In questo volume a più mani che in realtà si configura come una vera e propria monografia, la luminosa civiltà athonita viene analizzata sotto angolature storico-teologiche differenti che approfondiscono in particolare il periodo della rinascita filocalica, senza per questo tralasciare alcuni momenti storici che la precedettero, come la venerabile e antica tradizione bizantina e protocristiana, fino alle soglie della contemporaneità.