Verità e Croce, ovvero Scientia Crucis Edith Stein, bambina di intelligenza particolarmente vivace, verso i quindici anni abbandona la fede ebraica di famiglia mentre si protende nel culto della verità. Nel campo della filosofia, che pure abbraccia e insegna, il suo ideale vivente diventa Edmund Husserl, colui che insegna la conoscenza oggettiva. Tuttavia la sete della verità assoluta in lei viene soddisfatta soltanto con l'incontro della Croce di Cristo. Cristo crocifisso sarà suo Sposo: da Lui prenderà il nome religioso di Teresa Benedetta della Croce e da Lui imparerà a morire martire per il suo popolo. Tra l'8 e l'11 agosto 1942, unì il suo sacrificio a quello di Cristo, in una camera a gas di Auschwitz. È stata canonizzata da papa Giovanni Paolo II nel 1998. Un volumetto che tratteggia l'itinerario di Edith Stein dal desiderio all'incontro con la Verità, fino all'acquisizione della Scientia Crucis, mentre ripercorre il suo itinerario esistenziale.
Alcune pagine della Scrittura ci invitano a guardare più da vicino Maria per scoprire che questa umile donna costituisce la perenne novità di Dio nella storia dell'umanità. La potenza del «sì» della giovane fanciulla di Nazareth ha consentito a Dio di squarciare i cieli e di scendere sulla terra per donare al mondo Colui che fa nuove tutte le cose. Nel lontano 1720 Maria ha partecipato la novità di Dio a Paolo Danei indicandogli nella memoria passionis il segreto per essere una nuova creazione e per vivere in novità di vita. Anche noi oggi, dopo trecento anni, sulla scia del grande mistico e fondatore dei Passionisti e delle Passioniste, vogliamo riscoprire la dimensione mariana della nostra esistenza guardando a Colei che ha già realizzato pienamente il suo inserimento in Cristo.
Tutti i tempi sono duri. Ci sono limiti e limitazioni, lutti e sofferenze, incomprensioni e giudizi, ingiustizia e prevaricazione, solitudine e precarietà. Tutte cose che ci fanno dire: "che tempi duri che viviamo!". Lo sono al punto da essere invivibili? Anche Teresa di Gesù (1515-1582) definisce la sua epoca allo stesso modo: "tiempos recios". Eppure ha incontrato Qualcuno che le consente di dire che, per quanto questi tempi siano duri, non è vero che sono invivibili. In sintonia con questa scoperta, muove passi tali per cui sperimenta che questi tempi duri sono luoghi in cui fare incontri sorprendenti, prima di tutto con Dio. Il Dio che incontra ha il volto bellissimo e indescrivibile di Gesù, ma anche il suo corpo straziato e lacerato. Egli fa suo tutto il travaglio della creazione, prendendo su di sé tutta la bruttezza del mondo e portandola fino all'esito inedito della risurrezione. E dentro questo incontro Teresa ritrova tutti gli incontri: con i suoi amici e i suoi nemici. Invece di essere paralizzata da tanto paradosso, fa dei passi e si avventura nel cammino. Lei, che a un certo punto si era ritrovata totalmente paralizzata nel corpo, scopre che quel corpo può agire e mettersi in gioco nel cammino dell'amore, e può farlo con tanta efficacia da diventare capace di dare vita a una nuova comunità, che sarà la prima di altre sedici.
«Guardare Gesù Bambino illumina. Nell'impotenza c'è tutto l'orizzonte della divinità, dell'infinito...». Scoprire nella debolezza del Bambino l'infinito di Dio... Il beato Mario Eugenio ci consegna il frutto della sua meditazione del Vangelo. Egli contempla il mistero del Figlio di Dio fatto uomo. Mistero di gioia che rivela la vocazione divina dell'uomo. Mistero anche di abbassamento, che incoraggia e trascina: la povertà attira la Misericordia debordante di Dio. Introduzione di Jean-François Galli, Responsabile dei Figli di Notre-Dame de Vie.
Il calendario liturgico e redatto secondo le edizioni ufficiali e tipiche dei libri liturgici e tenendo presenti le comunicazioni e le precisazioni che vengono pubblicate su Notitiae", mensile della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti. E completato dagli indirizzi delle Case carmelitane in Italia e delle Missioni. "
Sapere cosa siamo, cosa dobbiamo essere e come possiamo arrivare a esserlo è da sempre una questione cruciale per l'uomo. Le scienze naturali e la filosofia, sia pure la meno materialistica, sono rimaste spesso balbuzienti nel dire compiutamente quella realtà invisibile e senziente che è l'anima umana. Hanno avuto sì a cuore il bene dell'uomo, ma non si sono soffermate a formare la struttura della persona in vista di una vita anche ultraterrena. Negli anni 1932-1933, dalla sua cattedra di Münster Edith Stein sottolineava invece con forza il valore di quel "soffio divino" che è dentro l'uomo, unico elemento a partire dal quale è concepibile parlare di persona e di una scienza che si occupi della sua educazione.
Il libro ammaestra: "Non c'è luogo del mondo o istante del tempo che la grazia di Dio non possa raggiungere per colmare di bellezza e di bontà". Tuttavia nella Spagna del XVI secolo, la politica espansionistica del re Carlo V lascia intravedere a molti solo un futuro pieno di gloria, argento e oro. Teresa de Ahumada, giovane hidalga, sogna però qualcosa di più grande ancora: la conquista del castello interiore, dove Qualcuno attende con amore. Mentre Giovanni de Yepes, di umili natali, pensa a una ricchezza da custodire nel cuore. Età di lettura: da 5 anni.
Da un Carmelo francese, cattolico ma di rito bizantino, a uno skite in Romania e alla fondazione della Fraternità Sant'Elia, il percorso è stato lungo ma sempre in ascolto dello Spirito e della riflessione della Chiesa, per dare all'umanità e alla storia una risposta che, nel nostro oggi, cogliesse mutamenti e balzi in avanti, all'insegna sempre della preghiera sacerdotale di Gesù: «Che tutti siano uno». Se ne ripercorrono i passi, che affondano le loro radici ben più lontano, per comprendere questo vissuto ecumenico dai tanti risvolti.
Oggi è chiesto alla donna di essere pensante da se stessa, al femminile, avendo superata o trovandosi in fase di superamento dell'ipoteca androcentrica. Si apre così, in questo secondo numero dell'annata, un possibile ventaglio di riflessione: la donna Edith Stein; il suo pensiero sulla donna; la sua azione concreta per la donna; oggi il "pianeta" donna.
Dopo il suo incontro con Teresa di Gesù, Edith Stein, giovane studiosa, dotata nell'introspezione e nell'analisi degli stati d'animo, comprese che il "Castello interiore" della Madre degli spirituali, se era inscritto nell'anima di tutti, e perciò anche nella sua anima di ebrea, fenomenologa e poi cristiana, possedeva alcune caratteristiche peculiari. Di rilievo è soprattutto la modalità dell'ingresso: la grande carmelitana spagnola vi entrò attraverso la porta della preghiera, la grande carmelitana tedesca attraverso la porta della conoscenza di sé e del rapporto con gli altri.