I contributi raccolti nel volume sono dedicati alle riscritture di quel mito di Ponzio Pilato che, dalle origini del Cristianesimo al nostro tempo, attraversa - come ha mostrato Arturo Graf - i secoli e la geografia d'Europa. Nel nesso fecondo di storia e letteratura religiosa, tra libri canonici e libri apocrifi, appare la necessità di una leggenda associata a un versetto, a una domanda: "Quid est veritas?", cui nei secoli risponde l'evidenza: "Ecce homo".
Se la novità cristiana è rendere visibile ciò che visibile non è, una domanda s'impone anche allo storico: il credere, col conseguente vedere, è produttivo di conoscenze storicamente accertabili? L'interrogativo nasce dalla tradizione cristiana, ma si spinge all'essenza stessa delle fedi. Il volume presenta quattro filoni d'indagine posti criticamente in relazione e una serie di casi da esplorare: dall'apparizione di Maria a Tirano alle teste di Pietro e Paolo in Laterano, dai miracoli nell'antica gnosi alla circumambulazione islamica.
Il volume esplora l'affascinante e raffinato mondo ereticale spagnolo seguendo otto itinerari individuali di personaggi, più o meno noti, caduti nelle reti dell'Inquisizione. Attraverso scritti e processi inquisitoriali spesso inediti si delineano affinità e percorsi comuni all'interno di quell'eclettica e dirompente eresia spagnola cresciuta tra i conversos del Quattrocento, maturata negli ambienti di alumbrados della Spagna degli anni Venti-Trenta e fatta conoscere in Europa attraverso le straordinarie esperienze di Juan de Valdés e Miguel Servet.
A partire dalle vicende dei paesi cattolici di lingua tedesca, il volume spiega in quale modo la comunità degli ex gesuiti, sopravvissuta all’abolizione della Compagnia di Gesù nel 1773, intercettò la cultura dell’Illuminismo e tentò di condizionarne gli sviluppi in senso cristiano, partecipando ai dibattiti politici e religiosi all’interno delle logge massoniche, agendo nei maggiori centri editoriali e rinnovando antiche strategie culturali e letterarie.