Commemorando la figura di Papa Benedetto XVI, Papa Francesco ha rivelato un particolare molto significativo: al momento della sua elezione aveva scelto il nome di Benedetto pensando non solo al fondatore del monachesimo, ma anche alla figura del suo predecessore Benedetto XV, il genovese Giacomo della Chiesa, il cui mandato dal 1914 al 1922 aveva coperto l'intero periodo della Prima Guerra Mondiale. Si potrebbe dire che Ratzinger aveva fin d'allora prefigurato la possibilità di dover a sua volta affrontare il tema della pace e della guerra su cui proprio Benedetto XV aveva pronunciato parole di grandissima rilevanza.
Nel pensare al titolo di questo libro ci siamo chiesti se usare il singolare o il plurale: "la voce" o "le voci" di dodici papi. Raccogliendo i loro documenti non abbiamo avuto dubbi: si è trattato e si tratta di una sola voce, anzi di un unico "grido" che troppe volte è rimasto inascoltato.
Guardando l'azione dei Papi nel loro complesso si ricava che se i loro appelli fossero stati accolti — terrorismo, disarmo, guerre mondiali, guerre del Golfo, conflitti in Medio Oriente, in Africa, guerra in Ucraina, — le sorti del mondo sarebbero molto migliori.
9 marzo - 17 maggio 2020. Eravamo in piena pandemia, nel primo lockdown che ci costringeva rigorosamente nelle case. Anche le chiese erano deserte. Qualche parroco tentava di parlare ai suoi fedeli col megafono dal campanile. Papa Francesco ha un'idea che passerà subito alla storia: quella di impartire la benedizione Urbi et Orbi sulla piazza San Pietro vuota, con una leggera pioggia che sembrava un pianto del Cielo, e di pronunciare l'omelia della barca che apre questo libro. Ma la pandemia aveva anche svuotato le chiese. Ed allora Francesco decide di ospitare ogni giorno alle 7 del mattino le telecamere per diffondere ovunque la messa che celebra dalla cappella di Casa Santa Marta dove risiede. E la accompagna con una introduzione, cioè con una dedica alle persone, alle comunità, alle categorie più provate. Il vuoto delle nostre città veniva così riempito dal “pieno’ di sentimenti, riflessioni, preghiere suggerite dai suoi gesti e dalle sue parole meditate nelle nostre case. Questo libro raccoglie i passaggi essenziali di quella indimenticabile esperienza.
Rivista semestrale di teatro del DAMS dell'Universita' di Torino, n. 65/2013. Numero speciale interamente dedicato a celebrare i 70 anni di Roberto Alonge, fondatore e principale animatore della rivista.
Fascicolo monografico nel decennale della scomparsa di Pietro Sassu.
Atti del convegno (Verona-Padova, 13-14 dicembre 2011) sul Maestro francese, in occasione del bicentenario della sua nascita.
Rivista annuale del Centro Studi per lo Spettacolo Nordico dell'Universita' degli Studi di Torino.
Atti delle Giornate di Studio: Boccaccio, un modello per l'Europa: Il Decameron dalla scrittura alla scena (Bari, dicembre 2010-marzo 2011).
Rivista semestrale di autori, libri ed eterotopie. Dedicato ad Antonio Tabucchi, un anno dopo.
I saggi qui raccolti offrono esempi di storia della tradizione classica dal XVIII secolo ad oggi.
Una nuova epica digitale, ma che parla del nostro tempo e alle nostre coscienze.
Il volume nasce come catalogo di una mostra organizzata per la XXXIV edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini. E' legato alla mostra omonima itinerante, che sarà riallestita in varie città italiane.
Sovranismo e antisovranismo sono due tendenze del dibattito politico contemporaneo. L'autore di questo volume. sulla base di una profonda conoscenza del pensiero classico e della letteratura contemporanea, dimostra che lo Stato e la sovranità non sono idee effimere e convenzionali destinate ad essere superate dal corso della storia, ma una caratteristica naturale e necessaria della società umana. L'abolizione della sovranità implicherebbe la morte e la decomposizione della società che, privata del suo principio vitale e del suo centro unificatore, finirebbe col cadere in preda del disordine e dell'anarchia, come oggi sta accadendo. La riconquista concettuale del principio di sovranità è una condizione necessaria per far fronte al caos che minaccia l'umanità nell'era della globalizzazione.