Il primo volume dell'opera di James Dunn dedicata alle origini cristiane si fa apprezzare sia per la chiarezza che distingue i lavori dell'autore sia per la quantità di informazioni fornite riguardo alla storia e alle tendenze della ricerca su Gesù sia, non ultimo, per la novità della prospettiva adottata. Il titolo, La memoria di Gesù, mostra quale sia l'intento dell'opera: giungere a un'immagine chiara della tradizione di Gesù nella convinzione che gli evangelisti sinottici miravano a preservare la memoria di Gesù e a presentarla in modo che sia sempre possibile l'incontro con il Gesù nato in Galilea. In quest'ottica le tradizioni riguardanti Gesù sono esaminate in quanto tradizione orale, e gli aspetti di questa tradizione sono presentati per le caratteristiche loro proprie. Il primo tomo del volume primo si compone di due grandi parti dedicate al significato del Gesù storico per la fede e alle fonti scritte e orali che consentono di ricostruire il contesto in cui ebbe a operare il Gesù della storia.
Il commento di Adela Yarbro Collins al vangelo di Marco - in fin originale edito nel prestigioso commentario critico e storico «Hermeneia» - si distingue per la ricca documentazione sia giudaica sia ellenistica addotta a illustrazione del testo neotestamentario, riportata sia nella lingua originale sia in traduzione. Frutto di anni di studi e di ricerche dedicate al testo, alla lingua, al contesto e al pubblico del Vangelo di Marco, l'opera si articola in pericopi commentate anzitutto sotto l'aspetto della trasmissione del testo, a giustificazione delle varianti adottate o respinte, indi in un'ottica precipuamente letteraria e morfologica e infine sotto il profilo esegetico. Il lettore viene in tal modo a trovarsi costantemente in grado di valutare e seguire autonomamente l'argomentazione e l'esegesi sviluppate dall'autrice, e così di addentrarsi in tutta la profondità del testo che ha inaugurato il genere letterario del vangelo. Il primo terzo del primo volume è dedicato alla bibliografia generale e alle questioni introduttorie usuali, con particolare attenzione per l'interpretazione che nel Vangelo di Marco si tornisce della figura di Gesù. In questo volume il commento giunge fino al cap. 8,2.6 ed è utilmente integrato da quattro excursus. Il secondo e ultimo volume conterrà anche gli indici parziali dell'opera intera.
«François Bovon fornisce al lettore il materiale necessario per potersi fare una propria opinione. Sia a chi condivida questo o quel parere dell'autore sia a chi ne dissenta, sempre viene chiesto di pensare, e per questa ragione l'opera merita d'essere definita magistrale», così conclude una delle molte entusiastiche recensioni all'opera. Su base filologica le pagine di F. Bovon si mostrano costantemente interessate sia al talento letterario di Luca sia agli orientamenti teologici che lo animano, e a ciò che fa l'originalità di Luca: la predominanza della cristologia sull'ecclesiologia e dell'evangelizzazione sull'edificazione. La storia dell'esegesi e della ricezione del vangelo lucano riserva poi non poche e straordinarie sorprese.
Il volume tratta del periodo compreso tra il 30 e il 70 d.C., molto più esteso dei (probabili) tre anni della missione di Gesù. Questi due periodi e due argomenti - la missione di Gesù e la prima generazione del movimento che ebbe inizio con Gesù - sono probabilmente i periodi e gli argomenti più approfonditi di tutta la storia delle origini cristiane. In quest'opera James Dunn dà ancora una volta prova delle sue capacità di dominare pienamente sia le fonti primarie anche non cristiane sia la sterminata letteratura secondaria dedicata alle origini della chiesa, attento al particolare senza per questo perdere mai di vista l'insieme. Senza mai essere presi in uno stile pedantesco, in questo primo tomo si viene di pagina in pagina condotti attraverso gli episodi e le figure salienti delle origini cristiane: dalla pentecoste ai dodici, a Pietro, Giovanni e Giacomo, dalle credenze riguardo a Gesù agli ellenisti e a Stefano, fino alla comparsa di Paolo e alle basi della sua missione.
Suddiviso in tre volumi, il commento diretto da Gregory K. Beale e Donald A. Carson è opera di specialisti che passano al vaglio in modo sistematico tutte le citazioni, le allusioni e le reminiscenze dell'Antico Testamento contenute nel Nuovo. Scandita secondo la successione degli scritti nel canone neotestamentario, l'opera illustra in modo articolato e al tempo stesso puntuale come ogni singolo testo neotestamentario si serva di passi veterotestamentari secondo prospettive e per finalità teologiche peculiari. Ogni citazione o allusione o reminiscenza è approfondita sia nel contesto attuale nel Nuovo Testamento sia nel contesto originario veterotestamentario da cui essa proviene, come anche nell'ottica in cui il giudaismo del tempo o il giudaismo antico in generale si ponevano in rapporto al passo o alla fonte veterotestamentaria in questione. Sulla base di questo esame preliminare, il testo veterotestamentario è studiato nella specifica funzione argomentativa e letteraria e infine teologica che esso assolve nello scritto neotestamentario in cui è ripreso. Il primo volume dell'opera è dedicato ai tre vangeli sinottici.