Il testo si compone di due parti: una Via crucis e una raccolta di preghiere.
La Via crucis, scritta in forma discorsiva e corredata da immagini a colori, percorre le varie stazioni nel dialogo costante con Gesù sofferente. Il Calvario come bisogno ardente di essere amati e salvati, per arrivare a una pienezza di esistenza e di verità, dove, rivivendo davvero il dolore divino, sapremo trasformare le nostre croci e i nostri lamenti.
La raccolta di preghiere, scritte invece in forma poetica ed evocativa e accompagnate da immagini in bianco e nero, vuole avvicinare il lettore al dialogo profondo con Dio. L’autore parla di sé, della propria fede, delle domande e delle paure che prova, degli slanci e della fiducia in Dio che sperimenta. Estende il suo sguardo anche all’umanità immersa in un mondo segnato da drammi e ingiustizie che nella fede vengono illuminati.
Il testo è adatto a diverse situazioni: tempi forti (in particolare la Quaresima), periodi di deserto, esercizi spirituali...
Forse mai come in questi ultimi decenni l'umanità è stata chiamata a trasformazioni tanto radicali che sembrano dissolvere strutture mentali e concettuali millenarie. Questo turbine epocale sta in realtà predisponendo l'intera umanità a un vero e proprio salto evolutivo, a una sorta di rinascita. Ecco perché oggi più che mai è indispensabile elaborare un Dizionario della lingua inaudita, per dare un senso nuovo alle parole, sottraendole all'usura crescente e alla loro diffusissima mistificazione. Questa riformulazione non può che essere poetica, frammentaria, aforistica, in quanto il nuovo io, che sta iniziando a parlare in noi la sua lingua inaudita, non è ancora definito, ma cresce lentamente, si forma pensiero dopo pensiero. Il testo presenta più di 220 voci chiave del pensiero di Guzzi: da amore a benedizione, da cambiamento a discernimento, da fake news a globalizzazione, da meditazione a rivoluzione, da salvezza a vocazione.
L'autore guarda dentro se stesso e fuori, verso il mondo esterno, e con tocco lieve registra le sensazioni che ne riceve. Si tratta di brevi riflessioni, redatte in forma poetica, sulla vita nelle sue diverse manifestazioni: la capacità di provare stupore di fronte alla realtà, la forza rivoluzionaria dell'amore, la fede come palpito intimo nell'esistenza quotidiana, il senso della saggezza e della felicità, l'aspirazione al trascendente che rende l'uomo consapevole della propria finitezza, la gioia di chi sperimenta la misericordia divina, il silenzio come attesa della Parola, il dolore che salva attraverso la Croce. La prima delle venticinque riflessioni presentate, intitolata L'anima nana, mette in guardia dall'atteggiamento di chi "ha il passo del trantran: evita le estrosità, ama soprattutto la cifra della normalità". Luciano Marigo invita a cercare al di là di questa normalità priva di entusiasmo per indagare più a fondo il senso della vita.
Si tratta di brevi condensati di preghiera e di poesia, frutto della consapevolezza da parte dell'autrice che l'esistenza umana è, già su questa terra, una vita immersa in Dio. È per questo che tutto può parlarci di lui e farcelo percepire "presente": nella nostalgia di un tramonto come nel sorgere gioioso di un nuovo mattino; in un sorriso di benevolenza e di comprensione, come in un "grazie" di affettuosa riconoscenza; nella contemplazione dell'universo, immensità di ineffabili misteri antichi e sempre nuovi, come nell'ammirazione per un fiore, piccolo grande miracolo per rallegrare, stupire ed elevare il nostro cuore. o anche solo per un paesaggio ad acquarello, soffuso di malinconia, che ci richiama "il tramonto dei celeri giorni"...
Si tratta di un'antologia che raccoglie un'ampia selezione di tutta l'opera poetica di Marco Guzzi (pubblicata in cinque volumi dal 1988 al 2005), ma organizza i testi in modo del tutto originale, così da offrire ai lettori un percorso che li aiuti a sperimentare il processo di trasformazione e di liberazione interiori che ognuno di noi è chiamato ad attraversare in questa fase decisiva della storia. Dieci le sezioni lungo le quali si snoda questo percorso iniziatico: cercare, gridare, soffrire, morire, ascoltare, vedere, parlare, guarire, nascere, amare.
Le trentotto poesie che formano il Citra sono state composte da Tagore nello spazio esatto di tre anni, tra il marzo 1893 e il marzo 1896. A quel tempo il poeta trentaduenne, sposato da dieci anni e padre di cinque figli (l’ultimo è del 1894), vive una vita familiare piena di interessi e di impegni a Calcutta ed è già apprezzato e conosciuto in patria per le sue numerose pubblicazioni.
Le poesie di questa raccolta sono state suddivise in cinque classi, secondo il tema dominante:
1) La percezione della bellezza; 2) l’amore per l’uomo e per la terra; 3) il Dio della vita; 4) il lavoro e il dovere; 5) la morte.
Destinatari
Giovani e adulti, appassionati di spiritualità orientale, interessati alla poesia, in particola- re quelli affezionati a Tagore.
Autore
Robindronath Tagore (Calcutta 1861- 1941) è il più grande poeta moderno dell’India, ma è anche drammaturgo, prosatore, filosofo e critico letterario. Nel 1913 vince il Premio Nobel per la Letteratura con l’opera Ghitangioli. Fonda una scuola divenuta in seguito Università Internazionale, ispirata ai valori della pace e della fratellanza. Organizza cooperative agricole e bancarie, promuovendo piccole industrie. Viaggia instancabilmente in Europa, Asia, America.
I 247 aforismi del grande scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo indiano Rabindranath Tagore, contenuti in questo volumi, sono tratti da Stray birds (New York, 1916).
Questi aforismi hanno la particolarità di non essere stati semplicemente tradotti dalla lingua originale, ma di essere stati riscritti, senza tradire il pensiero del poeta indiano, per renderli più vicini alla sensibilità del pubblico contemporaneo.
Tante le tematiche affrontate, che esplorano le piccole situazioni e i grandi ideali che ritmano la vita di ogni persona umana: dalla spiritualità all’amore, dal senso dell’esistenza alla bellezza, dal frammento ordinario e banale del quotidiano al senso della storia universale.
Un contributo significativo per favorire una religiosità che, al di sopra delle confessioni, unisca tutti, senza fondamentalismi e particolarismi.
Ricordando che, come ebbe a dire Gianfranco Ravasi a proposito dell’intensa vena poetica e mistica del grande maestro indiano, «i temi religiosi affrontati da Tagore mostrano come lui sia anche un nostro cantore».
Destinatari
Per chi ama gli scritti di Tagore e gusta un linguaggio poetico ed evocativo.
Curatore
Antonio Donadio.
Questa antologia di poesie del grande poeta indiano Tagore, raccoglie il meglio delle sue opere più celebri, comprese alcune di quelle che gli meritarono il Nobel per la letteratura. L'anima mistica del grande poeta si esprime in queste liriche intense, che per la loro forza parlano al cuore di chiunque senta il bisogno di ricerca e di ascolto interiori, non importa a quale cultura o religione appartenga. Tutte le poesie di questa raccolta sono tradotte direttamente dal bengoli. Volume curato da L. Santoro Ragaini.
Daniel Varujan nato nel 1884 in Anatolia, morì nel 1915 vittima dell'olocausto del popolo armeno. E' stato definito il Garcia Lorca d'Oriente che approda al canto della speranza, attraverso un percorso di maturazione anche religiosa; le poesie di Varujan, più che liriche sono storie in versi, il suo stile è pieno di immagini e di colori, racconta la vita, le gioie, la preghiera dei semplici, l'amore, la famiglia, l'angoscia per il padre scomparso in prigione, l'orrore dei massacri e la bellezza di un campo di papaveri.