La biografia storica approfondisce in particolare il periodo della conversione, valorizzando contatti, esperienze e testimonianze edite e inedite. L'autrice focalizza la sua attenzione sul Milani giovane, trasformato da Lorenzo in Don Lorenzo, scavando nei documenti e approfondendo sia gli ambienti sia il momento storico particolare del tempo. In breve, è anche un racconto storico dell'Italia d'allora, un racconto basato su alcuni punti di vista particolari: la famiglia Milani, la Firenze del pittore Staude, primo maestro di pittura di Milani, l'Accademia di Brera con alcune figure fondamentali, gli artisti a Milano. E altro ancora. A tratti biografia, a tratti saggio storico: uno spaccato dove alcune realtà e informazioni di guerra e movimenti s'intrecciano.
In questo ultimo mezzo secolo di fine millennio, la pedagogia italiana ha perso il suo modello autoctono e ha guidato le nuove generazioni a volte con il timone preso in prestito da altri Paesi. Le conseguenze sono leggibili nella vita e nelle inquietudini dei giovani, dagli anni '60 in poi. In tale scenario, la pedagogia umanistica di don Milani si è posta sempre più all'attenzione di coloro, il cui paradigma educativo è strutturato sul concetto di educazione come processo di umanizzazione, il cui contenuto è la realtà così come noi la viviamo, con le sue innovazioni e le sue contraddizioni, la sua storia, e il cui metodo è quello dell'amore e del dono. Tutto questo ha indotta l'autrice ad analizzare le motivazioni profonde che hanno spinto questo prete-maestro a lottare per l'umanizzazione di Barbiana, un borgo dimenticato da tutti. Alla sua pedagogia ancora oggi possiamo attingere per riflettere sulla società globale e sulle sfide connesse ai meccanismi della povertà e dell'emigrazione e trarre ispirazione per un "impegno pedagogico politico" per la "città dell'uomo" che richiede l'incrocio tra soggettività e oggettività e impegno da parte dell'adulto educatore, per risolvere positivamente il conflitto generazionale. È infatti aiutando i giovani a capire la propria vocazione umana-sociale-civile-religiosa, a esaminare, senza ipocrisia, il proprio atteggiamento nei confronti di "Dio, dell'io e dell'altro", su cui si regge l'idea di "comunità"...
Su don Milani (Firenze 1923 - Barbiana 1967) esiste una vasta letteratura impegnata a definirne la personalità, la singolare testimonianza di educatore, le novità delle intuizioni pedagogiche e la forza dirompente del profeta. Ora si aggiunge un lavoro profondo e bene informato su questo sacerdote, diventato emblema di riferimento nel dibattito italiano sulle virtù civili e sulle riforme educative.
Il filo conduttore del libro è «la pace», trattata non tanto come «tema», ma come testimonianza, come qualità e dimensione del vivere umano e della pedagogia cristiana.
Nei tre capitoli, in cui vengono offerti orientamenti e proposte di lavoro per educatori, emerge la personalità del priore di Barbiana, maestro nel formare uomini e donne capaci di «intendere e di volere», nel senso più alto, assumendo diritti e doveri, a livello personale e sociale, con dignità, libertà e dedizione.
Destinatari
Sacerdoti ed educatori, operatori e formatori in ambito civile, specialmente i gruppi che si rifanno all’insegnamento di don Milani
autrice Maria Grazia fida, laureata in pedagogia all’Università degli studi di Parma, è pedagogista e scrittrice. Ha conseguito una ricca e solida esperienza formativa alla Scuola Internazionale Montessori Neerina Noè di Roma, e lavorato come coordinatrice pedagogica nelle Scuole per l’Infanzia, realizzando progetti educativi di successo per lo sviluppo di intelligenza e creatività. Ha frequentato corsi di formazione e aggiornamento per educatrici dell’infanzia, presso la Cooperativa Cattolica per la Scuola e la Formazione della Diocesi di Piacenza-Bobbio. Tra le sue pubblicazioni: La Forza della Coscienza (Berti, 2004); La Pedagogia dell’Anima (Ber- ti, 2008); Oltre la storia. L’Eroe dell’Amore (Berti, 2011).
Nel 40° anniversario della morte del Priore di Barbiana, un omaggio semplice, tascabilissimo, perché chi lo ha conosciuto e chi non lo ha conosciuto possano incontrare la sua parola viva, dura, ma trasparente e conoscere almeno un po' questa personalità che ha segnato la Chiesa e la società del secolo scorso con le sue battaglie per la pace, la non violenza, il superamento delle differenze di classe, per la sua difesa del povero e del suo diritto all'educazione e alla cultura.