Quella che Giovanna racconta in queste pagine è un'esperienza della presenza di Dio nella sua vita quotidiana. Una vita vissuta assieme al marito Piero e alle figlie con i generi e i nipoti. È la vita di una famiglia semplice, come tante altre. È la storia che ogni famiglia cristiana può sperimentare di fronte alla malattia e alla croce. In questa famiglia Dio ha potuto agire con libertà: la docilità delle persone illuminate e sostenute dallo Spirito di Dio e dalla loro preghiera ha reso possibile l'esperienza della potenza di Dio e la sua provvidenza. L'esperienza di preghiera vissuta nella famiglia, semplice, piena di fiducia, ha aiutato a guardare in su... La fede è cresciuta, e ci conferma che con Dio possiamo affrontare e vivere tutte le croci quotidiane. Giovanna con la sua semplicità e il suo abbandono di fronte alla malattia e al dolore ci insegna come si può affrontare la vita rimanendo sereni, abbandonandosi alla volontà del Signore.
Questo è il secondo dei tre volumi che raccolgono le lettere del domenicano p. Molinié ai suoi amici. Lettere valide per tutti, in questo mondo in cui i valori naturali stanno naufragando a dimostrare che appunto questi valori non bastano. È vero, siamo tutti orgogliosi. Ma questo non vuol dire che sia normale. Su questo siamo ciechi. Non è affatto normale che la confessione dell'orgoglio possa essere così facile, mentre quella dell'alcolismo così terribile. Se uno dice "Sono un alcolista" è una vergogna, anche se è una persona perbene. L'orgoglio, invece, non sembra grave, perché non è motivo di vergogna. L'orgoglioso non si vergogna di dire: "Sono orgoglioso." La dottrina della Chiesa però è molto chiara. L'alcolismo è una malattia che porta alla morte e che comporta certamente un decadimento psichico, ma non uccide che il corpo. L'orgoglio, invece, è la morte dell'anima, che di per sé è eterna.E allora, ecco la domanda: perché la confessione dell'orgoglio non fa lo stesso effetto? Perché ci si può permettere di dire: "Sono orgoglioso," senza che ciò sia drammatico? Rispondo: perché non è umiliante, e quindi non ce ne curiamo... Una lettura che ci aiuta a vivere la nostra realtà di cristiani.
Le pagine di questo libro ci presentano i tratti salienti della vita e della personalità di mons. Luigi Bosio attraverso le molte testimonianze raccolte dagli autori. Don Luigi nacque ad Avesa (VR) il 10 aprile 1909. Ordinato sacerdote il 1 novembre 1931, fu vicario parrocchiale a Legnago, poi parroco a Presina, e successivamente parroco a Belfiore d'Adige, dove realizzò la nuova chiesa parrocchiale. Nel 1970 venne nominato Canonico della Cattedrale di Verona. Maestro competente e appassionato del Canto Gregoriano, fervente ministro della Liturgia Eucaristica, rivelò il carisma del discernimento degli spiriti nel Sacramento della Riconciliazione. Offrì la sua esistenza nell'austerità di uno spirito monastico, donando tutto se stesso nel silenzio, nella preghiera, nella sofferenza. Fu chiamato alla liturgia del Cielo il 27 gennaio 1994.
Questo è il primo volume della biografia di Daniel Lifschitz, pittore, esegeta, scrittore, autore taetrale, evangelizzatore itinerante del Cammino Neocatecumenale.
Terminato il Cammino, Daniel, in disaccordo con i fondatori Kiko e Carmen, lascia il movimento.
In questo volume:
Origini
Infanzia
Ebreo
Comunista
Sionista
Archeologo
Viaggi in India e a Patmos
Pittore
Verso il Battesimo
Questo è il SECONDO volume della biografia di Daniel Lifschitz, pittore, esegeta, scrittore, autore taetrale, evangelizzatore itinerante del Cammino Neocatecumenale.
Terminato il Cammino, Daniel, in disaccordo con i fondatori Kiko e Carmen, lascia il movimento.
In questo volume:
Padre Pio
Il Battesimo
Don Dossetti
Gerusalemme
Neocatecumenato
Matrimonio
Itineranza in Grecia, Turchia, Siria; Egitto, Israele, Svizzera, USA
Rottura con Kiko
Morte del figlio