"'Fine del mondo' si chiude su una data, 1970, e su una prospettiva di altri trent'anni indecisi. In Neruda permane il dubbio intorno alla loro essenza, di "fiori" o di "fuoco", vale a dire se riserveranno all'uomo cose positive o negative. Ancora una volta il poeta non abdica al suo dovere verso l'umanità, al compito di stabilire la nuova tenerezza nel mondo, di affermare la sopravvivenza, su questo crepuscolo del secolo, dell'uomo infinito, e il raggiungimento inevitabile della felicità... Esaltatore dell'"uomo infinito", di ciò che in altra epoca definì "più grande del mare e delle sue isole", il poeta è cosciente che sarebbe un crimine abbandonare a se stessa l'umanità, lasciarla ripiegare su prospettive di morte." (Giuseppe Bellini)
"Grande viaggiatore, Pablo Neruda traccia in questo libro un affascinante itinerario, in prosa e in versi, attraverso vari continenti: l'America natale, dal Cile al Messico, il favoloso Oriente dell'India, della Birmania, di Ceylon, Giava e Singapore, e la Spagna della guerra civile. I ricordi si intrecciano agli aneddoti, le riflessioni personali a quelle letterarie e politiche, le suggestive descrizioni paesaggistiche a minuti cataloghi di piante, conchiglie, animali, in un continuo divagare che nella sua leggerezza sa offrire al lettore, condensato in una goccia, il grande oceano della poetica nerudiana." (dalla prefazione di Ilide Carmignani)
Dopo il recente "Pirati e altri avventurieri", Fernando Savater dedica un nuovo volume ai romanzi d'avventura e all'arte di raccontare storie. Naturalmente non mancano neppure qui gli 'avventurieri', e tuttavia cambiano i mondi che li vedono agire, che vanno dagli affascinanti paesaggi dell'Africa e dalle sterminate pianure del Far West, ai luoghi immaginati dai maestri della fantascienza di ieri e di oggi. Al centro gli scrittori più amati, come Jules Verne e come H.G. Wells; ma senza trascurare un corollario di scrittori oggi meno rinomati ma le cui opere restano intramontabili, a cominciare da quell'Arthur C. Clarke cui si deve il racconto da cui Stanley Kubrick trasse il suo indimenticabile "2001 Odissea nello spazio". Come sempre, Savater riflette a tutto campo e in profondità su ciascuno dei temi, degli autori e delle opere trattate, spaziando tra letteratura e cinema, tra grandi personaggi e grandi interpreti; ma lo fa soprattutto come un lettore appassionato e instancabile che lotta contro ogni pregiudizio che vada ad inficiare il piacere della lettura, che si tratti di Tolkien o che si tratti di Harry Potter, perché in definitiva l'arte di raccontare è anche l'arte di saper leggere.