Noia, passività, demotivazione, tendenza al fallimento o alla distruttività spesso nascono dal tentativo di compensare uno stato di anomia, di tradimento della propria autenticità esistenziale, dall'incapacità di soddisfare propri i bisogni e desideri; di realizzare se stessi. Sulla base di tale presupposto è stato concepito questo manuale sull'assertività, che si fonda non sull'idea di un addestramento all'uomo vincente, all'ideologia del successo a tutti i costi - tipica di una cultura fortemente competitiva di stampo occidentale - ma sulla rappresentazione di un soggetto umano che, indipendentemente dall'esito dei suoi sforzi di dominio, riesca a fare scelte coerenti coi propri valori, a superare momenti di crisi e conflitti relazionali, ad approdare ad atteggiamenti improntati al coraggio e all'empatia. Questo testo, grazie anche alla presenza di materiale per esercitazioni pratiche individuali e di gruppo, risulta uno strumento di formazione integrata indispensabile per educatori, operatori del settore socio-sanitario, psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, esperti in pubbliche relazioni, manager, e per chiunque, sia in ambito affettivo che professionale, desideri migliorare la propria capacità di comunicare e di affermarsi in modo efficace e costruttivo.
Dis-servizio sociale è più di un semplice atto d'accusa; è un invito a ripensare radicalmente il modo in cui concepiamo e gestiamo i servizi sociali. Il libro si propone come una lettura fondamentale non solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque abbia a cuore le sorti di una società che si misura non solo sulla sua capacità di generare ricchezza, ma sulla qualità del suo prendersi cura dei suoi protagonisti più vulnerabili. La lettura di questo libro è essenziale per stimolare un dibattito costruttivo sul futuro del welfare e per ricordarci che al centro di ogni servizio sociale ci sono persone, con le loro storie, i loro diritti e la loro dignità.
Nella memoria di ognuno la Storia con la "s" maiuscola si intreccia a quella personale, e così gli eventi cardine della propria genealogia si accostano ai fatti salienti del mondo. Seguendo lo stesso principio l'autore narra le vicende della famiglia d'Asaro e di una terra meravigliosa e difficile come la Sicilia. Ecco quindi che un rapimento d'amore avvenuto agli inizi del Novecento nelle strade di Enna ha come cornice un mondo di tradizioni e valori ormai quasi del tutto scomparso; una rocambolesca visita a un paesino sperduto si rivela il pretesto per riflettere sulla Sicilia tra moti garibaldini, sbarchi degli Alleati e gerarchie mafiose; un viaggio in treno Catania-Palermo fa da eco all'importante riforma agraria di Antonio Segni, Amintore Fanfani e Paolo Bonomi, che negli Cinquanta e Sessanta significò la fine di una secolare sottomissione per migliaia di contadini e l'unica ridistribuzione di ricchezza mai avvenuta dall'Unità d'Italia. Ma questa è anche la storia di un trasferimento a Reggio Calabria, a seguito del terribile terremoto del Belìce, che porterà nella sfera della famiglia d'Asaro una figura straordinaria e indimenticabile come Vito de' Bianchi (Giove Ionico), riservato benefattore, filantropo e deus ex machina della Locride. Un racconto arricchito da approfondimenti culturali, storici e gastronomici, capace di trasmettere al lettore quell'amore particolare che lega i protagonisti ai luoghi della propria esistenza.
Una potente ricostruzione della vita nella prima comunità cristiana dopo la morte di Gesù, quando le sue parole risuonavano ancora intatte nella loro forza autentica e rivoluzionaria. Volume tradotto in Italia per la prima volta negli anni Trenta, manca sul mercato ormai da molto tempo: l'ultima edizione risale infatti al 1956. Dopo aver pubblicato il celebre "Vita di Gesù", dedicato agli episodi salienti della vita del Nazareno, in quest'opera egli si concentra sulla costruzione della leggenda della resurrezione e sulle modalità di diffusione del credo fondato su di essa. Dalle prime apparizioni ai successivi fenomeni di glossolalia, estasi e profetismo, fino alle missioni evangeliche, l'autore ricostruisce storicamente tutti gli elementi che concorsero al fondamento di quella che, secondo la sua opinione, altro non fu che una potente suggestione. Un'opera eretica e rivoluzionaria che applica per la prima volta alla storia della religione i principi del positivismo comptiano, cercando di svelare le verità celate dalla spessa coltre della leggenda. Renan non manca però di riconoscere gli aspetti positivi e importanti della vita dei primi fedeli: le istituzione comunitarie, il ruolo centrale delle donne, la solidarietà, valori purtroppo destinati a deteriorarsi. Introducendo infatti nel mondo occidentale la novità di una "fede esclusiva, l'idea che una sola sia la religione vera e autentica", il cristianesimo, con i suoi martiri, diede "inizio all'era dell'intolleranza".
Tutte le cose viventi sono collegate tra di loro, e così i fenomeni naturali. Partendo da questa convinzione, già ai primi del Novecento Lucy Latter sostiene che stare a contatto con le piante, la terra e gli animali che la abitano è un'esperienza insostituibile per l'educazione dei bambini, non solo fisica ma anche intellettuale ed emotiva. E che il metodo più efficace per imparare dalla natura, osservando e interiorizzando i suoi cicli vitali, è praticare il giardinaggio fin da piccoli, meglio ancora se a scuola, guidati dai propri maestri. In queste pagine che hanno precorso i tempi, coinvolgenti, dirette e ricche di tante indicazioni pratiche, prende forma il "metodo Latter", in cui il giardinaggio diventa una vera e propria disciplina totale in cui convergono tutte le altre materie scolastiche, e gli alunni che vi si dedicano crescono con gioia e consapevolezza. Età di lettura: da 8 anni.
Esiste un luogo in Sicilia tra cielo, monti Peloritani e mare dove il tempo sembra non trascorrere mai, e dove storia, sacralità e leggenda si uniscono in un unico grande affresco. È qui che ha sede il monastero della Madonnella del Monte, riparo eremitico delle monache benedettine, donne speciali la cui mitezza cela una grande modernità e una non comune apertura mentale. Il suo oliveto, fonte di pregiato olio extravergine, è il fulcro di una vicenda dai toni verghiani nella quale personaggi apparentemente senza qualità si danno battaglia, chi per amore, chi per avidità e chi per puro senso di giustizia. Un racconto di uomini, ma soprattutto di donne che, tramite le proprie spiccate capacità imprenditoriali, cercheranno di risolvere problemi all'apparenza insormontabili. Può la purezza di un luogo sacro trionfare sull'avidità e sul desiderio ostinato di arricchirsi?
«Lei la pagherà cara»: è questo il sinistro avvertimento di Kissinger a Moro durante la sua visita negli Stati Uniti del 1974. La politica di avvicinamento al Pci e il recupero parziale di indipendenza da parte dell'Italia, pur sotto l'ombrello NATO e occidentale, sono cose che non s'han da fare... La mente del giocoliere (Federico Umberto D'Amato dixit) - quel "lucido superpotere" (Pecorelli) che porterà al sequestro e all'assassinio di Aldo Moro - è già al lavoro da tempo: essa dispone dei grandi mezzi degli arcana imperii made in USA (la rete della loro Intelligente Community, CIA in testa), dell'attiva complicità del Vaticano, dell'obbedienza cieca dei loro funzionari in loco (i servizi segreti italiani) e della manovalanza fabbricata ad arte (i brigatisti). Se a questo si aggiungono la fedeltà atlantica e la subalternità collaborante dei principali partiti politici (Dc, Pci, PSI), vediamo come nulla sia stato lasciato al caso nell'affare che più di tutte le altre stragi ha impresso il suo marchio funesto sulla storia del nostro paese... Emerge da queste pagine un mosaico di verità indicibili che anche l'ultima commissione parlamentare di inchiesta, pur avendole in qualche modo abbordate, non ha avuto la volontà e la "forza" di rendere pubbliche. Perché il caso Moro, lungi dall'essere passato, continua a vivere nel nostro presente e ci racconta lo stesso inganno divenuto ormai da tempo l'ordine del mondo contemporaneo.
Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva un corso decisivo per gli studenti dell'Accademia teologica di Mosca. Nei difficili tempi della smobilitazione generale, portava avanti il suo insegnamento di storia della filosofia con un atto di profonda onestà intellettuale e di resistenza. Forse temendo che potessero essere le sue ultime lezioni - siamo all'indomani della Rivoluzione, in pieno processo di nazionalizzazione dei beni religiosi - Florenskij ha tentato di riprendere tutti gli argomenti affrontati in lunghi anni di ricerca filosofica e teologica. Il privilegiato incontro con gli studenti che amava è rimasto indelebile in una serie di appunti: di recente riscoperti in Russia, vengono qui restituiti ai lettori nella traduzione integrale.
Enrico Berlinguer era convinto che non si dovesse diventare socialdemocratici e che bisognasse restare ancorati al campo del comunismo. La sua ostinazione a non passare il Rubicone, che avrebbe fatto del Pci un partito di governo, fece pagare un prezzo molto salato al Pci e al popolo italiano, rinviando al 1989, quando era diventato inevitabile, quello che poteva essere fatto per libera scelta, e con ben altra efficacia, almeno dieci anni prima. Con il risultato che, fino alla caduta del muro di Berlino, il Pci non si svincolò mai davvero da quei regimi con cui Berlinguer non aveva avuto la determinazione necessaria a rompere definitivamente. E quella sua scelta finì, a posteriori, per ingannare anche lui stesso. Un viaggio nel recente passato fino al cuore di un "progetto comunista" che non esiste più, intrapreso oggi, in questa stagione di massima frammentazione della sinistra, attraverso la viva voce di tanti dei principali protagonisti di quella indimenticata stagione politica.
Uniti nella fede in Cristo ma divisi nella pratica liturgica e in alcuni dogmi, i cristiani di oggi si trovano davanti a un mondo che ha la necessità di una loro forte presenza unitaria; per questo motivo, ormai da decenni, voci sempre più autorevoli sostengono fortemente l'ecumene, l'unione delle Chiese cristiane. Ma in cosa differiscono esattamente i cattolici dai protestanti, gli ortodossi dagli anglicani, i copti dai siriani? Questo volume offre al lettore una "storia delle Chiese cristiane" che illustra con chiarezza le differenze, sottili ma anche molto evidenti, tra i modi di essere cristiano oggi.
Un agile testo pratico sulle principali urgenze mediche (cardiocircolatorie, neurologiche, internistiche) redatto sulla base di protocolli clinici in uso in un grande pronto soccorso-EAS.
La continua esortazione alla preghiera e alla meditazione personale è il miracolo autentico che perdura. Perché Padre Pio da Pietrelcina è ancora vivo tra i viventi, è un santo e un protettore, è un maestro ed è un amico. Come faro nell'oscurità, luce che rischiara la notte della vita, indica la strada al pellegrino e al figlio spirituale. I suoi insegnamenti sono all'origine del percorso di Mario Santonastaso, che dal racconto dell'esperienza personale ci accompagna fino al cantico e alla preghiera. In quel lembo di terra sospeso tra cielo e mare, il convento del Gargano li custodisce ancora: sono ciò che si rivela davanti alla fede dei semplici. Come considera mons. Giancarlo Setti nella sua introduzione al volume, il sangue di Padre Pio non è conservato nelle reliquie, in quelle povere pezze di stoffa rimaste. "Il suo sangue è tutto ciò che ci ha lasciato, tutto ciò che ha offerto, ad imitazione di Colui che, versando il suo per primo, ha redento il mondo".