Dis-servizio sociale è più di un semplice atto d'accusa; è un invito a ripensare radicalmente il modo in cui concepiamo e gestiamo i servizi sociali. Il libro si propone come una lettura fondamentale non solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque abbia a cuore le sorti di una società che si misura non solo sulla sua capacità di generare ricchezza, ma sulla qualità del suo prendersi cura dei suoi protagonisti più vulnerabili. La lettura di questo libro è essenziale per stimolare un dibattito costruttivo sul futuro del welfare e per ricordarci che al centro di ogni servizio sociale ci sono persone, con le loro storie, i loro diritti e la loro dignità.
Nella memoria di ognuno la Storia con la "s" maiuscola si intreccia a quella personale, e così gli eventi cardine della propria genealogia si accostano ai fatti salienti del mondo. Seguendo lo stesso principio l'autore narra le vicende della famiglia d'Asaro e di una terra meravigliosa e difficile come la Sicilia. Ecco quindi che un rapimento d'amore avvenuto agli inizi del Novecento nelle strade di Enna ha come cornice un mondo di tradizioni e valori ormai quasi del tutto scomparso; una rocambolesca visita a un paesino sperduto si rivela il pretesto per riflettere sulla Sicilia tra moti garibaldini, sbarchi degli Alleati e gerarchie mafiose; un viaggio in treno Catania-Palermo fa da eco all'importante riforma agraria di Antonio Segni, Amintore Fanfani e Paolo Bonomi, che negli Cinquanta e Sessanta significò la fine di una secolare sottomissione per migliaia di contadini e l'unica ridistribuzione di ricchezza mai avvenuta dall'Unità d'Italia. Ma questa è anche la storia di un trasferimento a Reggio Calabria, a seguito del terribile terremoto del Belìce, che porterà nella sfera della famiglia d'Asaro una figura straordinaria e indimenticabile come Vito de' Bianchi (Giove Ionico), riservato benefattore, filantropo e deus ex machina della Locride. Un racconto arricchito da approfondimenti culturali, storici e gastronomici, capace di trasmettere al lettore quell'amore particolare che lega i protagonisti ai luoghi della propria esistenza.
Una potente ricostruzione della vita nella prima comunità cristiana dopo la morte di Gesù, quando le sue parole risuonavano ancora intatte nella loro forza autentica e rivoluzionaria. Volume tradotto in Italia per la prima volta negli anni Trenta, manca sul mercato ormai da molto tempo: l'ultima edizione risale infatti al 1956. Dopo aver pubblicato il celebre "Vita di Gesù", dedicato agli episodi salienti della vita del Nazareno, in quest'opera egli si concentra sulla costruzione della leggenda della resurrezione e sulle modalità di diffusione del credo fondato su di essa. Dalle prime apparizioni ai successivi fenomeni di glossolalia, estasi e profetismo, fino alle missioni evangeliche, l'autore ricostruisce storicamente tutti gli elementi che concorsero al fondamento di quella che, secondo la sua opinione, altro non fu che una potente suggestione. Un'opera eretica e rivoluzionaria che applica per la prima volta alla storia della religione i principi del positivismo comptiano, cercando di svelare le verità celate dalla spessa coltre della leggenda. Renan non manca però di riconoscere gli aspetti positivi e importanti della vita dei primi fedeli: le istituzione comunitarie, il ruolo centrale delle donne, la solidarietà, valori purtroppo destinati a deteriorarsi. Introducendo infatti nel mondo occidentale la novità di una "fede esclusiva, l'idea che una sola sia la religione vera e autentica", il cristianesimo, con i suoi martiri, diede "inizio all'era dell'intolleranza".
Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva un corso decisivo per gli studenti dell'Accademia teologica di Mosca. Nei difficili tempi della smobilitazione generale, portava avanti il suo insegnamento di storia della filosofia con un atto di profonda onestà intellettuale e di resistenza. Forse temendo che potessero essere le sue ultime lezioni - siamo all'indomani della Rivoluzione, in pieno processo di nazionalizzazione dei beni religiosi - Florenskij ha tentato di riprendere tutti gli argomenti affrontati in lunghi anni di ricerca filosofica e teologica. Il privilegiato incontro con gli studenti che amava è rimasto indelebile in una serie di appunti: di recente riscoperti in Russia, vengono qui restituiti ai lettori nella traduzione integrale.
Enrico Berlinguer era convinto che non si dovesse diventare socialdemocratici e che bisognasse restare ancorati al campo del comunismo. La sua ostinazione a non passare il Rubicone, che avrebbe fatto del Pci un partito di governo, fece pagare un prezzo molto salato al Pci e al popolo italiano, rinviando al 1989, quando era diventato inevitabile, quello che poteva essere fatto per libera scelta, e con ben altra efficacia, almeno dieci anni prima. Con il risultato che, fino alla caduta del muro di Berlino, il Pci non si svincolò mai davvero da quei regimi con cui Berlinguer non aveva avuto la determinazione necessaria a rompere definitivamente. E quella sua scelta finì, a posteriori, per ingannare anche lui stesso. Un viaggio nel recente passato fino al cuore di un "progetto comunista" che non esiste più, intrapreso oggi, in questa stagione di massima frammentazione della sinistra, attraverso la viva voce di tanti dei principali protagonisti di quella indimenticata stagione politica.
Uniti nella fede in Cristo ma divisi nella pratica liturgica e in alcuni dogmi, i cristiani di oggi si trovano davanti a un mondo che ha la necessità di una loro forte presenza unitaria; per questo motivo, ormai da decenni, voci sempre più autorevoli sostengono fortemente l'ecumene, l'unione delle Chiese cristiane. Ma in cosa differiscono esattamente i cattolici dai protestanti, gli ortodossi dagli anglicani, i copti dai siriani? Questo volume offre al lettore una "storia delle Chiese cristiane" che illustra con chiarezza le differenze, sottili ma anche molto evidenti, tra i modi di essere cristiano oggi.
La continua esortazione alla preghiera e alla meditazione personale è il miracolo autentico che perdura. Perché Padre Pio da Pietrelcina è ancora vivo tra i viventi, è un santo e un protettore, è un maestro ed è un amico. Come faro nell'oscurità, luce che rischiara la notte della vita, indica la strada al pellegrino e al figlio spirituale. I suoi insegnamenti sono all'origine del percorso di Mario Santonastaso, che dal racconto dell'esperienza personale ci accompagna fino al cantico e alla preghiera. In quel lembo di terra sospeso tra cielo e mare, il convento del Gargano li custodisce ancora: sono ciò che si rivela davanti alla fede dei semplici. Come considera mons. Giancarlo Setti nella sua introduzione al volume, il sangue di Padre Pio non è conservato nelle reliquie, in quelle povere pezze di stoffa rimaste. "Il suo sangue è tutto ciò che ci ha lasciato, tutto ciò che ha offerto, ad imitazione di Colui che, versando il suo per primo, ha redento il mondo".
Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva un corso decisivo per gli studenti dell'Accademia teologica di Mosca. Nei difficili tempi della smobilitazione generale, portava avanti il suo insegnamento di storia della filosofia con un atto di profonda onestà intellettuale e di resistenza. Forse temendo che potessero essere le sue ultime lezioni - siamo all'indomani della Rivoluzione, in pieno processo di nazionalizzazione dei beni religiosi - Florenskij ha tentato di riprendere tutti gli argomenti affrontati in lunghi anni di ricerca filosofica e teologica. Il privilegiato incontro con gli studenti che amava è rimasto indelebile in una preziosa serie di appunti: di recente riscoperti in Russia, vengono qui restituiti ai lettori nella loro prima traduzione integrale.
Blaise Pascal diceva: «Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce». Scrivo questo per spiegare come la mia fede nella reincarnazione e nell'evoluzione spirituale dell'uomo in esistenze ed in dimensioni successive non dipende da obbligatori riscontri razionali. Io credo che percorriamo tutti un unico cammino di consapevolezza orientato alla Coscienza dell'Amore. Credo che tutto ciò che esiste sia Uno indiviso e indivisibile. L'ipnosi regressiva è una tecnica sperimentale - che può essere utilizzata durante una psicoterapia spirituale - che permette di ricercare le cause dei conflitti attuali nel mondo remoto dei sogni di trance, che possono assumere l'aspetto di precedenti vite. In questo libro e in questo DVD potete scoprire esattamente cos'è l'ipnosi regressiva e assistere a sedute di trance durante le quali i pazienti svelano di aver vissuto "esistenze precedenti" che divengono motivo di analisi e rielaborazione, come avviene durante una psicoterapia tradizionale in riferimento ai sogni. Il recuperare in trance questi contenuti libera il soggetto dalle cariche emotive che sono bloccate nei suoi nuclei conflittuali profondi.
L'esperienza professionale e di ricerca di Angelo Bona, medico psicoterapeuta, apre le porte di un mondo affascinante e sconosciuto ai più: la vita nella vita. Attraverso l'ipnosi regressiva, tecnica con cui è possibile indagare gli aspetti più nascosti dell'anima, l'autore ci conduce al di là dei confini biologici segnati da nascita e morte, avvalorando i presupposti teorici della sua metodica con il racconto dei casi clinici (reali e documentabili) dei pazienti sottoposti a regressione. Le loro storie ci accompagneranno alla scoperta degli scenari dimenticati che l'ipnosi permette di riportare alla luce.