C'è un filo rosso che attraversa tutto il magistero di Francesco: il tema della giustizia, che per il papa è l'altro nome dell'amore. "Il bene è contagioso" scrive Bergoglio. "E come il bene tende a comunicarsi, così il male a cui si acconsente, cioè l'ingiustizia, tende a espandere la sua forza nociva e a scardinare silenziosamente le basi di qualsiasi sistema politico e sociale". Per il pontefice argentino, ogni nostra azione ha delle conseguenze e anche il più piccolo frammento d'immoralità annidato nelle strutture della società contiene sempre un potenziale di dissoluzione e di morte. Ma c'è anche un'altra giustizia a cui Francesco non si stanca di fare riferimento: se viviamo secondo la legge "occhio per occhio, dente per dente" non usciremo mai dalla spirale dell'odio. La legge degli uomini non può salvare il mondo. Solo la legge di Gesù, che dall'alto della Croce perdonò i suoi assassini, ci potrà riscattare, imponendo un giudizio di qualità sulla nostra vita terrena nell'orizzonte misterioso dell'amore incondizionato: la misericordia. In questo "vangelo della giustizia" il lettore troverà un itinerario ricco di suggestioni da cui lasciarsi ispirare per orientare i propri desideri, le proprie scelte e il proprio agire quotidiano nel mondo.
Dopo le dimissioni del precedente "amministratore delegato" - papa Ratzinger - la Chiesa ha terminato definitivamente la "stagione dei saldi". Con papa Bergoglio ha aperto una nuova era, affrontando alla radice l'ormai riconosciuta obsolescenza del prodotto - la Dottrina cattolica - e una evidente inadeguatezza di fronte alle istanze della società moderna. Per dare un segno di vicinanza con i suoi "consumatori" - i fedeli - papa Francesco ha dato avvio alla riforma dello IOR, alla costituzione di un Consiglio di Amministrazione di otto saggi cardinali, a un ripensamento globale della sua "rete vendita" di vescovi, sacerdoti e cardinali, giungendo addirittura a intraprendere l'insolita iniziativa di un sondaggio a livello mondiale su come le parrocchie affrontano oggi questioni sensibili: controllo delle nascite, divorzio, unioni omosessuali. La rivoluzione della Chiesa è in corso e le sorprese non mancheranno. Questo papa ha dimostrato non solo di essere un grande comunicatore, ma un maestro di leadership, uno stratega in grado di mettere in atto il "marketing del significato": una grande operazione di recupero di valori autentici capace di scatenare una rivoluzione etica non solo in ambito ecclesiale, ma anche politico, economico e mediatico.
Il "fenomeno Bergoglio" è sulla bocca di tutti. E tuttavia, il plauso assordante e pressoché unanime che circonda il nuovo papa rischia di trasformare la sua figura in una star e di banalizzarne il messaggio di forte radicalità. Nella rilettura del suo pontificato, il teologo gesuita Bartolomeo Sorge mette in guardia dal pericolo di fermarsi all'aspetto superficiale e massmediale dell'evento, senza coglierne le ragioni profonde. Il segreto della fecondità apostolica del "papa venuto dalla fine del mondo" è la sua tempra evangelica, la sua fede in Gesù di Nazareth, annunziato e amato con la vita, abbracciato "nella carne" dei poveri e dei piccoli. Da autentico "profeta della fiducia", il nuovo pontefice ha smosso le fondamenta di quella "religione della paura" che ha avuto i suoi predicatori non solo in ambito clericale, ma in questi ultimi decenni anche in campo politico, sociale ed economico. E, secondo Sorge, proprio l'eccezionalità della crisi strutturale e culturale della moderna "società senza padre" rende l'uomo d'oggi particolarmente disposto a ricevere l'annunzio di un Dio "Padre misericordioso". Puntando al superamento di una religione severa e punitiva, papa Francesco invita tutti a riscoprire l'Evangelii gaudium, il vangelo della gioia. Un vangelo scomodo, certamente, ma annunziato con quella raffinata ironia cristiana di cui il nuovo pontefice è maestro, che non è ingenuità, ma forza.
I gesti e le parole di papa Francesco sono campionario di relativismo morale e religioso. Le esibizioni di ostentata umiltà ben poco francescane. La sua proclamazione dell'autonomia della coscienza e della visione personale del Bene e del Male, in palese contraddizione con il catechismo e il magistero dei pontefici precedenti. In un panorama in cui, dall'ultimo dei parroci al più agguerrito degli atei militanti, tutti si profondono a cantare le lodi del primo gesuita asceso al soglio di Pietro, la lettura controcorrente di due puntute firme del mondo cattolico tradizionale è apparsa come una vera e propria pietra dello scandalo. Mentre opinionisti da sempre anticattolici, su giornali da sempre anticlericali, riprendono le frasi "rivoluzionarie" di Bergoglio trasformandole in roboanti titoli da prima pagina, questa arguta riflessione si pone come primo contraltare all'unanime (e spesso per nulla disinteressato) consenso tributato al "vescovo venuto dalla fine del mondo". E offre nuove indicazioni per amarlo, nonostante tutto.
Fin dai primi istanti dopo il suo apparire al balcone di piazza San Pietro con quel "buonasera" semplice e immediato - è entrato nel cuore di milioni di fedeli. Con il passare dei mesi, il feeling non accenna a diminuire, e anzi si è accresciuto cogliendo le simpatie di molti non credenti. Andrea Tornielli che ha conosciuto il cardinale Bergoglio prima dell'elezione - raccoglie in questo libro aneddoti, episodi, piccole e grandi storie di vita quotidiana del pontefice molte delle quali inedite: dalla lettera inviata alla detenuta che gli prepara le ostie per la messa mattutina alla telefonata alle suore di Buenos Aires, pochi giorni dopo essere diventato vescovo di Roma, scherzando sui cardellini che accudiscono. C'è il papa capace di parlare ai capi di Stato e ai grandi leader religiosi e, un istante dopo, di telefonare a un ragazzo che gli ha scritto e che ha bisogno di conforto. C'è il papa che rifugge ogni sfarzo scegliendo di abitare in un residence per rimanere in contatto con la gente e che ha iniziato a riformare la Chiesa con l'esempio. C'è il papa grande comunicatore del Vangelo, che non rinuncia a fare il parroco, accettando il dono di una vecchia Renault 4 da un prete di periferia. Un viaggio per avvicinarsi di più a Francesco e al suo messaggio.
"Non siate mai uomini e donne tristi!". Con questa esortazione papa Francesco si rivolgeva alla folla dei fedeli accorsi in piazza San Pietro a pochi giorni dalla fine del Conclave. E continuava: "La gioia dei cristiani non nasce dal possedere tante cose, ma dall'aver incontrato una Persona, Gesù, e dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche quando il cammino della vita si scontra con ostacoli che sembrano insormontabili". Fin dall'inizio del pontificato, papa Bergoglio ha voluto dare un'impronta di solarità al suo annuncio del Vangelo. Il nuovo papa si è imposto all'attenzione del mondo scardinando i protocolli e infondendo al proprio stile umanità e semplicità. Sempre pronto al sorriso, alla battuta e a riconoscere candidamente le proprie "debolezze" mai si era sentito un pontefice ammettere di amare il tango e di aver promesso eterna fedeltà a una squadra di calcio, il San Lorenzo de Almagro di Buenos Aires - papa Francesco è entrato nel cuore dei credenti e di tantissimi non credenti, che hanno riconosciuto in lui un pastore buono, un fratello. In questo piccolo scrigno il lettore troverà incastonate le sue più belle riflessioni sui grandi temi dell'esistenza e della fede, piccole perle in cui vibra un continuo richiamo alla gioia e un forte incitamento alla speranza. Un libro prezioso per conoscere l'insegnamento genuinamente biblico del papa che sta cambiando il volto della Chiesa.
«Francesco, ripara la mia casa», così nei Fioretti si racconta la chiamata del poverello di Assisi e così Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, sembra aver accolto la sua elezione al soglio pontificio con la scelta di un nome che mai prima un papa aveva osato imporsi.
Chi è veramente il nuovo pontefice Francesco I, eletto dopo uno dei Conclavi più brevi della storia dopo solo cinque scrutini? Attraverso le parole e le idee, le testimonianze e i ricordi personali dello stesso protagonista – che giungono fino alle ultime ore precedenti l’annunzio del gaudium magnum – il più accreditato dei vaticanisti a livello internazionale tratteggia la personalità di un uomo di Dio, figlio di immigrati, mite e semplice, che ha fatto della radicalità evangelica e della scelta della non violenza i pilastri della sua azione pastorale, in un paese, l’Argentina, da sempre tormentato da squilibri sociali ed economici.
Una biografia completa che offre le chiavi per comprendere una figura per certi aspetti “rivoluzionaria”, scelta a sorpresa dai cardinali elettori, che hanno voluto allontanare ogni calcolo politico e diplomatico eleggendo un pastore capace di incarnare un’istanza di rinnovamento e di pulizia da tempo presente nella Chiesa universale.