Ruth Reichl aveva nove anni quando capì che il cibo poteva essere pericoloso, e che avrebbe dovuto impedire a sua madre, la Regina della Muffa, di uccidere gli ospiti con le sue prodezze gastronomiche. Oggi Ruth Reichl è la critica culinaria più famosa in America. È naturale, quindi, che le sue descrizioni di piatti e sapori siano incantevoli. Ma nel suo libro c'è molto di più, perché Ruth ha un appetito speciale anche per la vita e perché, come dice, "osservando le persone mangiare si poteva scoprire chi erano". Ci parla della sua infanzia, e di sua madre, racconta i suoi primi passi in cucina con la signora Peavey, la domestica dal passato aristocratico, e con Alice, la cuoca caraibica che nei momenti difficili cucina le sue fantastiche mele al forno con salsa dura. Ma è a casa di un ricco buongustaio francese, che Ruth capisce per la prima volta cosa significhi davvero mangiare. Ventenne, si trasferisce a New York con suo marito Doug: la cucina del suo loft diventa il punto di riferimento per un gruppo variopinto di amici fedeli. Con loro Ruth va a vivere in una comune in California: sono i primi anni Settanta e lei si sforza di rendere invitanti le ricette politicamente corrette dell'epoca (pâté di ceci, polpettoni di arachidi e sesamo). Personaggi dipinti con affetto e ironia, storie autentiche e toccanti, illuminate da un umorismo contagioso: è difficile resistere all'umanità che rende unico questo libro, e quando si finisce di leggerlo si sente un po' la mancanza di Ruth e dei suoi amici.
In un mondo pericolosamente vicino al nostro, la Creatura si è sostituita al suo Creatore e, grazie all’ingegneria genetica, ha stravolto la Natura. La fede nella scienza è ormai un credo assoluto, integralista, fanatico. Tutto si vende, tutto si compra – l’identità, il sesso, la giovinezza – ma a che prezzo? Eppure c’è chi ha deciso di sottrarsi a questa logica perversa e distruttiva: è la setta dei Giardinieri di Dio. Novelli Adami e Eve, vivono nel sacro rispetto delle Specie animali e vegetali del pianeta sfuggite all’estinzione, cercando di convertire gli altri esseri umani in vista dell’imminente catastrofe.
Anno venticinque del calendario dei Giardinieri di Dio: la profezia si è avverata, un Diluvio Senz’Acqua si è abbattuto sul pianeta, l’umanità è decimata. Un quadro desolante, in cui però si apre un flebile spiraglio: due voci, quelle di Toby e Ren. Un tempo adepte dei Giardinieri di Dio, si ritrovano catapultate in un mondo stravolto e scoprono che la lotta per la sopravvivenza è appena iniziata. Armate unicamente dell’amicizia che le unisce e animate dal desiderio di ritrovare i compagni di un tempo, si avventurano in un coraggioso viaggio, costellato di pericoli a ogni angolo. Che ne sarà di loro? Faranno sorgere una nuova alba per la specie umana, oppure ogni speranza di vita è ormai perduta per sempre?
All'uscita di un raduno democratico, in una Boston paralizzata dalla neve, l'ex sindaco Bernard Doyle discute con i figli adottivi Teddy e Tip, nella vana speranza che almeno uno dei due voglia continuare la sua carriera politica: ma basta un istante di distrazione e il casuale passaggio di una donna nera e della sua splendida bambina a cambiare sette vite per sempre. Concentrato come una tragedia classica nell'arco di ventiquattr'ore, "Corri" mette in scena un dramma eterno - quello di esistenze separate da decenni di segreti che tornano d'un tratto vicine - in un contesto modernissimo, di lealtà profonde che non coincidono con le attese sociali, le parentele di sangue, i legami anagrafici. Fra i più acuti, commoventi e spregiudicati omaggi alla famiglia che la letteratura degli ultimi anni ci abbia offerto, "Corri" è un libro profondamente personale, che riguarda le poche cose veramente importanti per ciascuno di noi: l'essere genitori, figli, compagni; la continua ricerca della nostra reale vocazione, del nostro vero significato nel mondo; la nostra radicata e inevitabile speranza in una società più giusta.
Nelle sue "microfiction" la scrittrice canadese Margaret Atwood abbraccia una grande varietà di soggetti: dalla riflessione sui giovani ambiziosi a quella sulla sconcertante esperienza di guardare le nostre vecchie foto, da un'invocazione alle mamme di una volta alla descrizione del paradiso dei gatti. Trentacinque racconti dagli accenti diversi ma accomunati dalla misura breve: da un paragrafo a qualche pagina.
In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Le poche donne in grado di avere figli, le "ancelle", sono costrette alla procreazione coatta, mentre le altre sono ridotte in schiavitù. Della donna che non ha più nome e ora si chiama Difred, cioè "di Fred", il suo padrone, sappiamo che vive nella Repubblica di Gilead, e che può allontanarsi dalla casa del padrone solo una volta al mese, per andare al mercato. Le merci non sono contrassegnate dai nomi, ma solo da figure, perché alle donne non è più permesso leggere. Apparentemente rassegnata al suo destino, Difred prega di restare incinta, unica speranza di salvezza; ma non ha del tutto perso i ricordi di "prima"...
La terra è sconvolta da una catastrofe planetaria, in cui si muove un unico sopravvissuto. A fargli compagnia ci sono alcuni esseri apparentemente umani ma creati artificialmente. Come si è giunti a tutto questo? Ce lo narra il protagonista, l'ultimo degli uomini, attraverso il racconto della sua vita che coincide con il processo di distruzione del pianeta e della razza umana. Un romanzo che, mentre porta in scena un intenso e archetipico rapporto d'amore e di amicizia tra due uomini e una donna, sferra attacchi violenti contro quella scienza che rinuncia a una visione umana del mondo, che dimentica e annulla l'esigenza più profonda, e quindi inestirpabile, dell'umanità: la spiritualità in tutte le sue molteplici espressioni.
Nel 1998 la famiglia di Ward che, negli anni Sessanta, aveva vissuto a Teheran e che, dalla caduta dello Scià e dall'inizio della Rivoluzione islamica, non vi aveva messo più piede, decide di approfittare delle aperture del neopresidente iraniano Khatami per intraprendere un viaggio in Iran. Ma questo viaggio nella memoria è anche un viaggio alla ricerca di Hassan: Hassan Ghasemi era il cuoco e giardiniere della famiglia e con lui si era stabilito un rapporto che andava ben al di là del tradizionale rapporto di lavoro anche perché la famiglia Ward ha caratteristiche umane atipiche, aliene dai vizi e dalle manie di onnipotenza degli occidentali che, per ragioni diplomatiche o per lavoro, vivono nei paesi asiatici e africani.
"Dieci giorni dopo la fine della guerra mia sorella Laura precipitò con l'auto giù da un ponte." Sono queste le prime parole, semplici ma inquietanti, con cui Iris Chase, la voce narrante del romanzo, decide, a ottantadue anni, di raccontare le tormentate vicende della sua famiglia nell'arco di quasi un secolo. Ma sin dall'inizio il racconto di Iris viene interrotto dagli stralci di un altro romanzo, una scabrosa storia d'amore scritta dalla sorella tragicamente morta e pubblicata postuma con enorme successo: "L'assassino cieco". Il protagonista del romanzo, un uomo in fuga, inventa per la sua amante una storia di fantascienza su un pianeta inverosimile, dando, così, vita a un terzo livello narrativo.
Un americano trasferitosi a Parigi con la famiglia scopre una vecchia bottega di restauro di pianoforti. Inizia a frequentare il negozio, affascinato dalla particolarità dell'atmosfera e incuriosito dalla reticenza dei due proprietari. Deciso a svelare il piccolo mistero, riesce a guadagnarsi la fiducia di Luc, il restauratore più giovane, che si rivela amichevole e generoso di informazioni. Mentre con il suo aiuto prende familiarità con lo strumento, il protagonista riscopre la voglia di fare musica dopo anni di trasferte, figli piccoli e incertezze economiche.