Questo piccolo libro è un'opera semplice e chiara sulla dolorosa storia degli ebrei e sulla responsabilità cristiana in questa storia: strumento indispensabile oggi per capire in profondità le origini e gli sviluppi dell'antigiudaismo, e per scoprire il cammino di dialogo intrapreso dai tempi di Giovanni XXIII fino a oggi. E un libro d'iniziazione: ciò che potrebbe succedere di più straordinario al lettore è che, dopo averlo letto, cresca in lui la volontà di andare oltre perché ha colto l'importanza e l'urgenza di questo dialogo.
Sono pagine che potranno aiutarci a diventare veramente "fratelli".
In un mondo dove troppi crimini sono commessi nel nome della fede, culture e religioni differenti possono coesistere pacificamente? Quali i fondamenti del dialogo e le finalità dell’incontro tra religioni? Con sapienza e passione risponde a tali interrogativi il patriarca ecumenico, forte dell’esperienza del suo ministero di unità. Mai come oggi si registra un bisogno urgente di guide spirituali capaci di coinvolgersi nelle questioni di questo mondo.
Bartholomeos I (1940), dal 1991 arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico, ha caratterizzato il suo ministero con un appassionato impegno per l’unità dei cristiani, la salvaguardia del creato e la ricerca della pace. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Gloria a Dio per ogni cosa (2001) e il recente Incontro al mistero (2013).
L'autore, metropolita del patriarcato di Mosca, ci aiuta a comprendere come le sfide che la modernità pone al cristianesimo non siano semplici. Le risposte delle chiese non sono univoche, ma sempre più l'umanità contemporanea chiede ai cristiani di rendere conto delle loro divisioni. Lasperanza cristiana impegna tutte le chiese a muovere dei passi concreti verso l'unità. Tutte le chiese sono chiamate a ritrovare l'unità voluta dal Signore e a testimoniare insieme la verità e la misericordia del Dio che viene in mezzo agli uomini.
“Assisi ha fatto fare alla chiesa uno straordinario balzo in avanti verso le religioni non cristiane. Assisi è stato il simbolo di ciò che deve essere il compito della chiesa in un mondo segnato dal pluralismo religioso: professare l'unità del mistero della salvezza in Gesù Cristo. Assisi ha permesso a uomini e donne di testimoniare, nella preghiera, un’esperienza autentica di Dio al cuore delle loro religioni. Lo ‘spirito di Assisi’ plana al di sopra delle acque delle religioni e crea meraviglie di dialogo fraterno” (card. Roger Etchegaray).
Il volume, che raccoglie i testi fondamentali sugli incontri di Assisi, insieme ad alcuni documenti meno noti sulla preghiera con le altre religioni, introduce al dialogo interreligioso nello “spirito di Assisi”.
Come comprendere la separazione tra l’occidente e l’oriente cristiani? L’autore, con grande chiarezza e attraverso un serio sforzo di divulgazione, ci fa percorrere gli eventi storici dal punto di vista bizantino, conducendoci a scoprire un mondo affascinante ove si incrociano bellezza e ascetismo, rigore intellettuale e sviluppi dottrinali. Tra il ix e il xiii secolo, infatti, l’oriente interiorizza le acquisizioni teologiche precedenti e approfondisce il mistero dello Spirito santo: ne scaturiscono la valorizzazione della libertà interiore – sia personale sia ecclesiale – e l’edificazione di nuove culture in una fedeltà profonda al vangelo che si fa al contempo apertura all’imprevedibile novità della pentecoste.
Olivier Clément (1923-2009) è stato uno dei testimoni più significativi dell’ortodossia in occidente nella seconda metà del xx secolo e uomo spirituale tra i più credibili dell’intero panorama ecumenico. Ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca per facilitare l’incontro tra oriente e occidente cristiani. Tra le sue opere le nostre edizioni hanno pubblicato Pregare il Padre nostro, Occhio di fuoco, Il potere crocifisso, Le feste cristiane, I volti dello Spirito e Nuova filocalia.
Il cristianesimo in Europa
visto dal nuovo presidente
del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani
In un’epoca in cui si discute delle radici cristiane dell’Europa, non è difficile rilevare come la trasmissione della fede cristiana alle generazioni future attraversi una crisi profonda e costituisca una sfida posta alle chiese dalla costruzione della nuova Europa. Quali sono le opportunità, i problemi, le modalità concrete che deve affrontare una nuova evangelizzazione? Quale contributo possono portare i cristiani in una società pluralista, in ricerca di valori? È attorno a questi interrogativi che l’autore, con sguardo profetico, offre da tempo una riflessione profonda e decisiva, attenta all’aspetto ecumenico della realtà europea, evidenziando quale vero contenuto dell’annuncio della chiesa i valori dell’evangelo che sono a servizio dell’umanizzazione dell’uomo, valori umani fondamentali che la testimonianza della fede deve a ogni costo proteggere e vivificare.
Kurt Koch (Emmenbrücke 1950), vescovo di Basilea dal 1995 e impegnato da tempo nel dialogo ecumenico, il 1° luglio 2010 viene nominato presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Compiuti gli studi di teologia all’Università di Lucerna e alla Ludwig Maximilian Universität di Monaco di Baviera, dal 1985 fino alla nomina episcopale è stato docente di dogmatica e di liturgia presso la Facoltà teologica dell’Università di Lucerna. Dal 2006 al 2010 è stato anche presidente della Conferenza episcopale svizzera.