"Ciò che nella fede ebraica e cristiana è fondamentale e originario, non è il parlare di Dio o il parlare a Dio da parte dell'uomo, ma il parlare di Dio all'uomo. Il Dio che parla è il Dio che crea l'alterità, che suscita la storia, che cerca relazione. È il Dio che si rivela, cioè che non si trova al termine della ricerca dell'uomo e che non coincide con il suo desiderio di trascendere se stesso, ma è presenza che, con iniziativa sovrana e non condizionata, si dona. Dunque, la parola dell'uomo a Dio è seconda rispetto alla parola di Dio, è una risposta. Ma è necessaria". In questo fascicolo è pubblicata la relazione tenuta a Barcellona il 13 dicembre 2007 in occasione del Congresso teologico internazionale organizzato dalla Facoltà teologica di Catalogna.
Un’analisi viva del significato ecclesiale dell’eucaristia,
condotta a partire dai riti
e fondata su un’esperienza vissuta del mistero
“È nell’eucaristia, in questo santo dei santi della chiesa, in questa ascesa verso la cena del Signore, verso il suo Regno che si trova la fonte della sperata rinascita della testimonianza cristiana nel mondo”. L’autore offre una sapiente rilettura dei fondamenti teologici della celebrazione eucaristica, riscoprendone così il senso originale e le ricadute esistenziali. L’eucaristia è al cuore della rivelazione cristiana e anticipa il Regno veniente, “è il mistero che mi ha interpellato fin dall’adolescenza – confessa l’autore – e che non ha mai cessato di colmarmi di gioia”.
Alexander Schmemann (1921-1983), presbitero ortodosso, docente di Storia della chiesa all’Institut Saint-Serge di Parigi e poi di Liturgia al seminario teologico Saint Vladimir di New York di cui divenne anche decano, ha contribuito come pochi al rinnovamento e alla diffusione del pensiero teologico ortodosso in Europa occidentale e negli Stati Uniti.
In una singolare altalena, la sessualità oggi è maledetta oppure idolatrata, ma non è mai amata. Ci si dimentica che esce dalle mani del Padre, che il peccato la aliena e che è misteriosamente promessa all'eternità. Una lotta esistenziale per un giusto apprezzamento dell'eros, uno sforzo per riconoscergli un significato altro, un tentativo di interpretarlo come linguaggio trinitario.
Riscoprire il ruolo dell'uomo nell'economia creazionale e leggere il creato come occasione di eucaristia, di offerta e rendimento di grazie: ricomposta l'armonia con tutti gli esseri animati e inanimati, l'uomo torna ad essere la speranza offerta alla creazione che, assieme a lui, "geme e soffre in attesa della redenzione".