Riflessioni intessute di Scrittura e teologia per tracciare una spiritualità della cura del creato, vera emergenza dei nostri giorni. Il cristiano deve rifiutare l'idolatria del consumo, causa dell'attuale società predatoria dell'ambiente. La salvezza ha una dimensione cosmica, il credente deve collaborare con essa se vuole dirsi veramente cristiano.
Il testo è centrato su due grandi protagonisti della letteratura moderna: Paul Claudel a Charles Péguy.
Redatto da Henri de Lubac e da Jean Bastaire, questo libro rende omaggio a «due poeti teologi, di statura eccezionale, non schierati o strumentalizzati, come alcuni hanno sostenuto, ma al contrario troppo a lungo trascurati all’interno della Chiesa».
La fedeltà consiste nell'aver fede e nel prestar fede: si crede in qualcosa, in qualcuno. Da questo credere deriva il fatto che ci si rimette all'oggetto di fede. L'inferno è non avere qualcuno da amare, nel quale riporre la fiducia e dal quale attendere, e ricevere, il nutrimento per vivere. Ma l'esperienza della fedeltà si deve accompagnare anche alla pietà e alla compassione: la fedeltà resiste grazie alla presa di coscienza della propria fragilità e precarietà. Così è nei confronti di dio; ciò che si deve conservare a tutti i costi è la nostra fiducia in lui, malgrado le nostre piccole e grandi infedeltà
Al di là dei più oscuri rischi dell’esistenza,
quale gioia perfetta procura agli sposi
la prospettiva di un’alleanza eterna!
La felicità degli sposi non ha senso se non quando accende quella dell’altro, degli altri. La felicità così vissuta è certamente mescolata a sofferenze, a delusioni, a fallimenti, ma tutto ciò verifica la qualità di questa gioia. Nella vita di una coppia le prove approfondiscono i fondamenti dell’alleanza e rinsaldano la forza del legame. Non avendo il loro centro di gravità in se stesse, le nozze non costituiscono un circolo chiuso in cui ricondurre tutto agli sposi, ma fanno degli sposi una sorgente di gioia e di fecondità che si estende al resto del mondo.
Jean Bastaire (Chamalières 1927) ha collaborato per vent’anni alla rivista francese Esprit. È da sempre impegnato per il rinnovamento della chiesa e per una lettura cristiana dell’ecologia. Presso le nostre edizioni ha già pubblicato Eros redento (1991).
IL LIBRO
I crescenti problemi che affliggono l’ambiente, conseguenza di un atteggiamento arrogante ed egoista da parte dell’uomo, impongono a tutti un serio ragionamento sul futuro del pianeta. I cristiani sono chiamati a meditare sull’argomento più degli altri. Il rispetto per la creazione insito nella Bibbia, la glorificazione della natura che pervade l’intera tradizione cristiana, le preoccupazioni ecologiche espresse a più riprese da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI, dovrebbero spingere i credenti a schierarsi in prima fila nell’impegno per un mondo nel quale l’uomo sia il gestore umile e responsabile delle grandi ricchezze che gli sono state affidate.
Questo libro rappresenta un documentato e appassionato appello in favore di un’ecologia cristiana, fondato su una triplice riflessione: scritturale, storica e teologica.
L'AUTORE
HÉLÈNE e JEAN BASTAIRE hanno lavorato a lungo all’elaborazione di una mistica cristiana dell’ecologia. Per le Éditions du Cerf hanno pubblicato Le Chant des créatures (1996), Chiens du Seigneur (2001), Le Dieu mendiant (2003). Di Jean Bastaire sono usciti in Italia: Péguy e la cultura del popolo (1987), Eros redento (1991), Péguy, il non cristiano (1994), Pregare a Chartres con Péguy (1996), Innocenza a primavera (1998).
In una singolare altalena, la sessualità oggi è maledetta oppure idolatrata, ma non è mai amata. Ci si dimentica che esce dalle mani del Padre, che il peccato la aliena e che è misteriosamente promessa all'eternità. Una lotta esistenziale per un giusto apprezzamento dell'eros, uno sforzo per riconoscergli un significato altro, un tentativo di interpretarlo come linguaggio trinitario.