Qual è l'importanza del gesto di trasmettere nella vita umana? Questo atto profondo si esplicita in varie situazioni: filiazione, iniziazione, educazione... Ma trasmettere non significa solo educare o insegnare; è qualcos'altro: è passare l'essenza dell'esistenza, come si passa una palla da rugby, come si condivide una ricetta per cucinare. La trasmissione diventa lo spazio vitale di un incontro al di là di culture e generazioni, un'esperienza che apre alla conoscenza di se stessi e degli altri. Un libro brillante e profondo sull'eredità, necessaria ma a volte terribilmente ingombrante oppure assente, un libro che è anche testimonianza intima sulla connessione tra generazioni, famiglie e comunità.
Da uno dei fondatori della teologia della liberazione, una raccolta di testi inediti sullo scorrere del tempo, sulla vecchiaia e sulla morte. Quando ci si avvicina al tramonto, emergono con forza le domande essenziali ("Per quale ragione vivo? Per quale causa sono pronto a morire?") e si cerca un criterio per valutare la vita nel suo rapporto con la morte. Il limite posto al tempo che ci è dato da vivere fa continuamente risuonare l'appello per imparare a vivere. "La vecchiaia è l'autunno della vita, l'autunno è estremamente bello ed estremamente triste perché arriverà l'inverno ... Essere nella vecchiaia è avere il tempo corto, il tempo dell'autunno è corto". Arricchito da due racconti inediti, forma letteraria molto amata dall'autore.
“Chi è quel giovane? Sento che ha bisogno di me”: così ha ini- zio un’intensa vicenda di paternità spirituale nella Romania del travagliato dopoguerra. In queste pagine viene esplicitato il senso profondo del ruolo che il padre spirituale svolge nella trasmissione della fede, anche in tempi e in situazioni in cui tutto sembra perduto. La vita spirituale si può solo ricevere da un padre, cioè da qualcuno che già la possiede e che accetta di farsi docile strumento dello Spirito santo. Dall’appassionato intreccio di ricordi personali e di elementi fondanti della tradizione ortodossa si di- schiude un vero e proprio testamento spirituale che padre Ioann il Forestiero, luminosa figura di starec, lasciò ai suoi discepoli prima dell’ultimo esilio in Siberia.
Dall'alto della croce il Cristo ha consegnato le sue parole ultime, che la tradizione ha raccolto in un settenario. Custodite dalla fede della chiesa, esse non sono state in verità le "ultime" parole di un morente, ma piuttosto le "penultime" parole del Vivente, di colui che è la Parola, il Crocifisso risorto. Queste parole estreme e solenni suonano come un testamento, il testamento dell'amore. La "passione" dell'amore non è mai scevra dalla fatica di amare, fatica che è stata espressa e illuminata da queste parole che forse, in alcune ore della nostra vita, saranno state anche le nostre parole, o potranno esserlo... Così la croce si erge come fatica estrema dell'amore e, su di essa, il Cristo che entra nella morte dà voce, parola e senso alla fatica di ogni vita.
Mi lascio guidare dallo Spirito nel momento decisivo della scelta? Un padre spirituale di grande esperienza, con un profondo radicamento nella Bibbia e nei padri, ci propone riflessioni oggi necessarie per imparare l'arte del discernimento che consente di "decifrare" la nostra vita interiore e decidersi. Queste pagine sono una guida sicura nel cammino alla ricerca dell'"uomo nuovo", posto nel nostro cuore mediante la grazia del battesimo, e che ciascuno di noi è chiamato ogni giorno a riscoprire.
Capita di accorgersi di aver smarrito la strada o di sentire il bisogno di fermarsi, per guardarsi dentro e ripartire. La Quaresima ha senso se vissuta così, come tempo per conoscersi più a fondo e discernere l’essenziale. Le meditazioni qui raccolte ci fanno riscoprire il contenuto spirituale profondo di questo tempo liturgico: giorno dopo giorno ci portano al cuore del mistero, mettendo in luce le nostre malattie spirituali perché in Cristo non siano più impedimento alla comunione.
Rivolgere lo sguardo verso chi vogliamo conoscere, scoprirne i gesti e le parole, e così entrare in un dialogo: è ciò a cui siamo invitati attraverso queste pagine, una vera guida per vivere la nostra interiorità guardando il volto di Gesù, che nei suoi incontri, attraverso gesti e parole, ci ha narrato Dio. Con grande sensibilità spirituale, l'autore contempla la figura mite del Salvatore e ci propone meditazioni che possono arricchire la nostra vita di preghiera, facendoci scoprire anche la "preghiera di Gesù", pratica antichissima nata in oriente, ma diffusa ormai in tutte le tradizioni cristiane.
Padre André Louf si rivolge a tutti gli uomini e le donne che cercano nella parola di Dio la luce e il nutrimento per il loro cammino. In queste omelie inedite, di profonda qualità spirituale, accompagna il lettore attraverso le domeniche dell'anno spiegando la Scrittura: seguendo ciò che la chiesa e la liturgia propongono, ci fa conoscere il Vangelo secondo Marco, ci fa scoprire la profonda novità cui il vangelo rimanda e svela il vero volto di quel Gesù nel quale riponiamo la nostra fede.
I testi raccolti in questo volume, redatti in forma di esercizi spirituali, hanno come fine di condurre il lettore alla meditazione e alla preghiera: ogni meditazione presenta innanzitutto alcuni dei nomi di Dio come si trovano nel Corano, a cui fa seguito una riflessione sui temi simili nella Bibbia. Alla luce di ciò che la tradizione mistica musulmana e quella biblica affermano sui nomi divini, ci avviciniamo così al mistero di Dio. Si tratta di un "pellegrinaggio interiore" nel paese dell'altro: un cammino grazie al quale non ritroviamo solo l'altro, pur se differente nell'espressione della sua fede, ma anche il totalmente Altro, colui il cui nome è al di sopra di tutti i nomi.
"Dio non può avere volto, ma i volti sovrapposti di tutti quelli che lo ascoltano e lo sentono formano quello di Cristo, volto multiplo e mite, volto collettivo in una sola persona, volto che, al modo fantomatico dei volti, assomiglia a tutti e a ciascuno". In una meditazione nutrita di ricordi e di passione, l'autore compone un magnifico inno ai sensi: attraverso di loro arriva a delineare il volto da tanti cercato e "una fede che non sia meschina enunciazione della norma, ma annunciazione".
All'inizio della notte da sempre i cristiani innalzano lodi al Signore e intercedono per tutta l'umanità di cui vogliono essere voce. È nel buio di quest'ora che, a partire dalla Regola di Benedetto, sono state pronunciate le parole indirizzate da un priore ai suoi fratelli e alle sue sorelle, e qui radunate in un'unica raccolta inedita. Parole sapienti, che appartengono alla tradizione e nel vangelo cercano luce; parole per questo capaci di illuminare il viaggio interiore di chiunque sia alla ricerca di un senso, di un "oriente" per la propria vita.
Amare i nemici è un comandamento imprescindibile per chi si definisce cristiano. Gesù lo insegna mediante parabole e attraverso l'esempio offerto con la propria vita. È anche il comandamento più difficile, perché per natura siamo portati a odiare coloro che ci hanno fatto del male o sembrano pronti a farlo. Le riflessioni raccolte in questo libro esaminano l'oscura natura delle nostre inimicizie e suggeriscono vie per abbattere i muri dell'odio e per imparare a perdonare. Cercando di vivere il comandamento dell'amore con coraggio nel nostro quotidiano possiamo cambiare le nostre esistenze, cambiare il corso degli eventi. Ci sono uomini e donne che ci hanno provato e hanno dato vita a cammini di pace e nonviolenza.