Il percorso del libro prende avvio dalle 'sorgenti della fede', approfondisce il tema della comunicazione della fede ('la fede trasmessa') ed esamina poi la 'fede professata'. Alla celebrazione che attualizza nel tempo l'opera divina della salvezza è dedicata la sezione sulla 'fede celebrata', mentre della 'fede vissuta' si occupano i capitoli successivi. In un contesto pluralista quale è quello attuale è doveroso riflettere sulla 'fede in dialogo', non senza qualche specifico richiamo alla 'fede in cammino', e cioè al carattere sempre itinerante dell'atto di credere. A mo' di approdo il libro offre infine una considerazione sul 'sorriso della fede'.
Il sinodo dei vescovi dedicato al tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» stabilisce una reciprocità significativa: i giovani non devono essere solo l’oggetto passivo della riflessione ecclesiale, ma sono chiamati a coinvolgersi quali protagonisti e interlocutori veri.
Non si tratta di una visione idealizzata dei giovani: se la “società liquida” non offre loro appigli scontati, certezze facili o strade aperte e sicure, la Chiesa propone loro quella pienezza di vita e di amore che il Signore ha sognato per ciascuno di loro. E lo fa nella consapevolezza della complessità delle situazioni di partenza, ma anche nella convinzione che più che mai oggi l’annuncio della buona novella ha il sapore di una sfida, di un pungolo ad aprirsi a nuovi stili di vita e a nuove forme di protagonismo.
Le pagine di questo libro, nate soprattutto da incontri e dialoghi di Bruno Forte con i giovani (o da loro stimolate), intendono essere un piccolo aiuto a compiere insieme questo cammino.
Fra ebraismo e cristianesimo c'è una convergenza di fondo, inseparabile certo dalla loro diversità, eppure tale da motivare la loro ineliminabile coappartenenza e la consistenza dell'apporto che la tradizione ebraico-cristiana nel suo insieme ha dato alla storia culturale e religiosa dell'umanità. La singolarità di quest'apporto sta nella testimonianza che entrambi, ebraismo e cristianesimo, rendono alla rilevanza dell'Altro, trascendente e vicino, nella vicenda personale e collettiva. Atteso, cercato, accolto, amato, il totalmente Altro - tanto per l'ebraismo quanto per il cristianesimo - è il Dio vivente, che sovverte e salva la vita e la storia quando, pur restando infinito, si fa presente nel finito per comunicarsi alla nostra fragilità. Per il cristiano questa presenza raggiunge il suo vertice nella Parola fatta carne, Gesù, che «è ebreo e lo è per sempre». Conoscere e amare l'ebraismo è perciò, per il cristiano, componente rilevante della conoscenza e dell'amore per il suo Signore e Maestro.
Una brillante sintesi teologica per introdurre nei III Millennio.
Il libro presenta la concezione teologica che la Chiesa cattolica ha di se a partire dal Concilio Vaticano II. Per la prima volta, dopo oltre trent'anni dal servizio della causa dell'unita, l'Istituto Ecumenico di Bossey (Svizzera) del Consiglio Mondiale delle Chiese, collegato all'Universita di Ginevra, ha organizzato un Seminario sul cattolicesimo romano. Scopo del Seminario era quello di far conoscere la Chiesa cattolica nei suoi vari aspetti a teologi e pastori delle varie confessioni cristiane di ogni parte del mondo. Cosi e stato chiesto all'autore di presentare la concezione teologica che la Chiesa cattolica ha di se a partire dal Concilio Vaticano II. Sono nate cosi queste lezioni, che nel loro insieme formano una breve ecclesiologia", articolata intorno a tre domande fondamentali: da dove viene la Chiesa? Che cos'e la Chiesa? Dove va la Chiesa? Verificate nella recezione ecumenica sperimentata a Bossey, queste pagine offrono un aiuto per chiunque voglia approfondire la conoscenza della ecclesiologia che ispira la prassi delle chiese in comunione con Roma, in vista della crescita dell'unita, che Cristo vuole. "