Anne Lécu sceglie di meditare alcuni versetti del Vangelo di Giovanni accompagnandoci per quaranta giorni, idealmente lungo l'intera Quaresima. Commenta i brani con molta libertà - in una lettura vagabonda, si, ma assorta e appassionata - per mostrare che l'evangelista ci invita a non guardare le nostre trasgressioni, ma a credere in Cristo, volgendo la nostra vita verso di lui. Il Gesù di Giovanni ci invita, anzi, a rinascere dall'alto: a recuperare, anche da colpevoli, l'innocenza, cioè quella dignità originaria che ci è donata e che ci attende sempre di nuovo. Attingendo alla sua esperienza di medico in servizio nei penitenziari e mettendo a profitto il suo attaccamento alla Scrittura, Anne Lécu parla al cuore. Tratteggia una visione positiva e liberante della vita, nella prospettiva di una rinascita sempre possibile. E si conferma qui una delle voci femminili della spiritualità contemporanea con cui bisogna assolutamente fare i conti. «Mi piace credere che convertirsi significhi immergersi nei rottami della propria vita lacerata per ritrovare il fondo a partire dal quale tutto ridiventa possibile. Mi piace credere che la conversione significhi camminare verso l'innocenza, e anzi camminare nell'innocenza verso il Padre» (Anne Lécu)
Parliamo facilmente dell'anima di un violino, dell'anima di una trave, dell'anima di una canna di fucile. Eppure siamo sempre più imbarazzati se dobbiamo parlare di anima umana. Perché? Sembra che "anima" evochi risonanze sospette, sicché tanti pensano di fare a meno - o preferiscono fare a meno - di quella nozione. La reputano desueta, mitica, infarcita di religioso. Lacroix, filosofo e moralista francese che per anni ha insegnato che «non c'è anima senza corpo», scorge ora uno stretto rapporto fra la rimozione del religioso e quella dell'anima. Così come il religioso è portatore di un significato che glie è proprio, allo stesso modo la nozione di anima è portatrice di un significato che va oltre le nozioni moderne con cui crediamo di sostituirla (come "soggetto" o "psichismo"): l'anima è propriamente apertura, è superamento, è libertà... "Anima" - termine che implica ragione e fede, buon senso e rivelazione - risulta in definitiva insostituibile. Sarebbe folle volersene sbarazzare.
Sono sette frasi brevissime, simili a un soffio che esce dalle labbra aride di Gesù morente, attanagliato dall'asfissia provocata dalla crocifissione. Eppure, la loro densità è tale da aver sollecitato nei secoli un'imponente riflessione teologica e spirituale e da aver conquistato anche la cultura occidentale che in esse ha condensato il mistero universale dell'esistere, del soffrire, del morire e dello sperare. Attraverso una lettura esegetica, accompagnata da percorsi meditativi, questo ideale ed estremo testamento di Gesù è di nuovo offerto in tutte le sue iridescenze umane e teologiche. Ma è anche incastonato all'interno della grande cornice della precedente passione e della successiva morte, risurrezione e glorificazione di Cristo. Lo sguardo si allarga, infine, anche alla tradizione spirituale e artistica che ininterrottamente ha cantato, rappresentato, meditato quelle ultime sette parole dell'uomo-Dio crocifisso.
Queste pagine sono un invito a mettersi in ascolto di alcuni brani giovannei, assumendo come filo rosso il “paradigma del vedere”: in ciascuno dei racconti considerati compaiono personaggi che incontrano Gesù e, nella relazione con lui, imparano a “vederlo”, e a riconoscerlo. Per ciascun brano analizzato si offre una lettura esegetica essenziale, corredata poi da qualche commento di natura teologico-spirituale utili a favorire la meditazione della Parola. L’itinerario si svolge in più tappe ed è delimitato, da un lato, dalla richiesta entusiasta che alcuni greci, desiderosi d’incontrare il Maestro, rivolgono all’apostolo Filippo nell’imminenza della Pasqua – «Vogliamo vedere Gesù» (Gv 12,21) – e, dall’altro, dall’esternazione piena di gioia dei discepoli davanti al Risorto: «Abbiamo visto il Signore!» (Gv 20,25). Questa, in definitiva, è la méta dell’itinerario proposto da Lorenzo Rossi: che i nostri occhi, purificati dalla parola di Dio, giunga- no a vedere Gesù sempre più nitidamente.
Molti sono i volti che assume oggi la paura: per esempio la paura di attentati terroristici, l’ansia dettata da un’immigrazione fuori controllo e da una perdita di identità, il timore dei populismi di destra e di una scarsa lungimiranza in chi guida le nazioni... Quali risorse può mobilitare la fede per affrontare le paure che incombono su di noi – minacciose come altrettante spade di Damocle –, senza subirle né arrendersi? Possiamo lasciarci alle spalle le nostre ansietà? Senza avanzare pretese mirabolanti, Werbick esplora in profondità le diverse forme della paura e individua come la si possa vivere alla luce della fede biblica in Dio. Il suo è uno sguardo realistico, corretto, capace davvero di infondere coraggio in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. «Non intendo eliminare del tutto la paura, però non voglio nemmeno compiacerla o, peggio, consegnarmi a lei. Difficilmente la semplice obiezione la impressiona. Mi piacerebbe riuscire a dirle la frase che la colpisce al cuore e la turba davvero. E, per farlo, devo intavolare un discorso attendibile...».
Per il concetto di "secolarizzazione" è tempo di bilanci. Introdotto in origine per indicare il passaggio di beni e persone della sfera sacra e quella profana, si è trasformato nei secoli quasi in un sinonimo di "modernizzazione" (slittamento non sempre condiviso dalla comunità scientifica oggi). Attorno a tutto ciò ha preso forma una raffinata teoria filosofica e teologica della secolarizzazione. Paolo Costa ricostruisce per la prima volta sistematicamente gli sviluppi avvenuti, che - specie nelle versioni più recenti - configurano un vero e proprio mutamento di paradigma. E lo fa analizzando il contributo di studiosi esemplari come H. Blumenberg, D. Martin, C. Taylor, H. Joas, T. Asad, M. Gauchet, J. Habermas e G. Vattimo. Il risultato dell'indagine è una fotografia nitida, che mette a nudo sia l'urgenza della questione storica sottostante al tema "secolarizzazione", sia i limiti strutturali dell'apparato concettuale su cui ha fatto leva la prospettiva teorica che ha prevalso fino a pochi decenni fa. Ne risulta, alla fine, una mappa indispensabile per orientarsi criticamente in uno dei dibattiti cruciali della contemporaneità.
Rubrica Per comunicare meglio
48. I casi difficili/17. Parlare di se stessi all’inizio del ministero in una comunità (pag. 3)
Roberto Laurita
Dossier I nostri modi di dire 8. «... a fin di bene»
Presentazione a cura della Redazione (pag. 11)
1. «A fin di bene»: un modo di dire che fa pensare (pag. 13)
Alberto Carrara
2. «A fin di bene»: due prospettive a confronto (pag. 16)
Giannino Piana
3. La complessità del giudizio morale (pag. 20)
Lilia Sebastiani
Sussidio
Celebrazione parrocchiale dedicata ai malati (pag. 27)
Roberto Laurita
Preparare la messa Dal Battesimo del Signore alla 8ª domenica ordinaria
Presentazione a cura della Redazione (pag. 39)
Battesimo del Signore
Presentazione a cura della Redazione (pag. 41)
Interpretare i testi:
La missione del Figlio (pag. 42)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 51)
Pierino Boselli
2ª domenica ordinaria
Presentazione a cura della Redazione (pag. 59)
Interpretare i testi:
La gioia che crea comunità (pag. 60)
Alessandro Gennari
Attualizzare il messaggio:
Il Vangelo e la gioia (pag. 71)
Tonino Lasconi
Programmare la celebrazione (pag. 74)
Michele Roselli
3ª domenica ordinaria
Presentazione a cura della Redazione (pag. 80)
Interpretare i testi:
Una comunità che ascolta (pag. 81)
Alessandro Gennari
Attualizzare il messaggio:
L’affidabilità dei vangeli per consolidare la fede (pag. 93)
Gastone Boscolo
Programmare la celebrazione (pag. 97)
Michele Roselli
4ª domenica ordinaria
Presentazione a cura della Redazione (pag. 104)
Interpretare i testi:
Una comunità profetica (pag. 105)
Alessandro Gennari
Attualizzare il messaggio:
Preconcetti, false attese, rifiuti al Vangelo che si incontrano nella nostra pastorale (pag. 115)
Francesco Lambiasi
Programmare la celebrazione (pag. 119)
Gabriele Tornambè
5ª domenica ordinaria
Presentazione a cura della Redazione (pag. 125)
Interpretare i testi:
Una comunità di inviati (pag. 126)
Alessandro Gennari
Attualizzare il messaggio:
La fede come relazione di fiducia (pag. 136)
Ezio Bolis
Programmare la celebrazione (pag. 139)
Gabriele Tornambè
6ª domenica ordinaria
Presentazione a cura della Redazione (pag. 146)
Interpretare i testi:
La beatitudine che trasforma (pag. 147)
Alessandro Gennari
Attualizzare il messaggio:
Destare le coscienze, mettere in guardia (pag. 158)
Luciano Manicardi
Programmare la celebrazione (pag. 161)
Daniele Piazzi
7ª domenica ordinaria
Presentazione a cura della Redazione (pag. 170)
Interpretare i testi:
Una comunità che nasce dall’amore (pag. 171)
Alessandro Gennari
Attualizzare il messaggio:
Giustizia, misericordia e perdono (pag. 180)
Carmine Di Sante
Programmare la celebrazione (pag. 183)
Daniele Piazzi
8ª domenica ordinaria
Presentazione a cura della Redazione (pag. 192)
Interpretare i testi:
La Parola che giudica e guida (pag. 193)
Alessandro Gennari
Attualizzare il messaggio:
La capacità di guardare dentro di sé (pag. 200)
Giuseppe Sovernigo
Programmare la celebrazione (pag. 205)
Vittorio Brunello
Ognuna di queste via Crucis segue il racconto di un evangelista, cercando di evidenziarne, anche sul piano celebrativo le peculiari caratteristiche. La proposta, qui fatta, conserva le 14 stazioni tradizionali.
Il mistero del Natale come chiave di comprensione dell'essere umano nella sua totalita.
Nell'incontrare l'altro, il fratello, l'uomo diviene essere autentico. E proprio lì si incammina verso Dio. Perché lì, nella positività realizzata, porta ad espressione l'essere divino. Questo il pensiero dominante che da filo conduttore all'intero libro. E qual è l'essenza dell'umano, cercata con i propri sforzi e accolta come riuscita immeritata? È la virtù. Ecco allora che Boros, quando scrive sulle virtù più criticamente ragguardevoli, ha qualcosa di veramente nuovo da dirci. Qualcosa di estremamente profondo. Attraverso le sue meditazioni, egli perviene al mistero dell'incarnazione: il Dio che si fa totalmente, realmente uomo, il Dio che prende su di sé ciò che è terribilmente normale, abituale, che si lega a ciò che dà nell'occhio. E proprio lì si produce, allora l'originarietà dell'essenza umana. Scritte in uno stile penetrante e lucido, queste riflessioni giungono dirette al cuore. Si possono leggere separatamente meditandole pezzo per pezzo. Proprio in questo modo esse sprigionano la loro intera chiarezza.
Chi crede in Cristo sa di non potersi accontentare di una pratica religiosa che si aggiunge alla vita ordinaria così come una salsa si aggiunge a una pietanza per esaltarne i sapori. Credere in Cristo implica invece seguirlo, così come hanno fatto i primi cristiani dopo la risurrezione. Ebbene, la sequela di Gesù la si può capire solo sul piano dell'amore. Chi si fa suo discepolo sperimenterà di essere sostenuto dall'amore di Dio che Gesù stesso gli rivela. Lasciandosi attirare e plasmare da quell'amore, potrà andare al di là di se stesso. Tocca a noi costituire l'anello mancante fra Cristo risorto e coloro che non hanno ancora creduto in lui: gli altri potranno sperimentare, attraverso la nostra vita, chi è stato Gesù e che cos'ha insegnato. Diventando discepoli a loro volta. Frère François tenta qui, insomma, di condividere un'esperienza, nello stile inconfondibile della comunità ecumenica di Taizé: la fede come un consegnarsi a Cristo. Anziché scorrere in fretta i vari capitoli, infine, egli chiede al lettore di leggere lentamente e di soffermarsi ogni volta che un passo attira l'attenzione. Anche perché scoprire e accogliere che cosa comporta "diventare discepoli" è il lavoro di tutta una vita...
Rubrica Per comunicare meglio
47. I casi difficili/16. Parlare di se stessi all’inizio del ministero in una comunità (pag. 3)
Roberto Laurita
Dossier I nostri modi di dire 7. «È nato Gesù Bambino»
Presentazione a cura della Redazione (pag. 13)
1. «È nato Gesù Bambino». Natale: la differenza cristiana (pag. 15)
Alberto Carrara
2. È nato per noi un Bambino, un figlio ci è stato donato (pag. 18)
Doriano Locatelli
3. Come parlare in modo corretto e comprensibile oggi di “incarnazione”? (pag. 22)
Roberto Ferrari
Sussidio
Per attuare il Natale. Tre racconti (pag. 27)
Roberto Laurita
Preparare la messa Tempo di Avvento e tempo di Natale
Presentazione a cura della Redazione (pag. 43)
1ª domenica di Avvento
Presentazione a cura della Redazione (pag. 45)
Interpretare i testi:
La liberazione è vicina (pag. 46)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 52)
Pierino Boselli
Immacolata Concezione
Presentazione a cura della Redazione (pag. 60)
Interpretare i testi:
Nulla è impossibile a Dio (pag. 61)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 69)
Pierino Boselli
2ª domenica di Avvento
Presentazione a cura della Redazione (pag. 76)
Interpretare i testi:
Preparare la via al Signore (pag. 77)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 85)
Pierino Boselli
3ª domenica di Avvento
Presentazione a cura della Redazione (pag. 91)
Interpretare i testi:
Rallegratevi, il Signore è vicino (pag. 92)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 99)
Pierino Boselli
4ª domenica di Avvento
Presentazione a cura della Redazione (pag. 107)
Interpretare i testi:
Il frutto della benedizione (pag. 108)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 115)
Pierino Boselli
Natale del Signore
Presentazione a cura della Redazione (pag. 123)
Interpretare i testi:
Venne fra la sua gente (pag. 124)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 133)
Pierino Boselli
Santa Famiglia
Presentazione a cura della Redazione (pag. 151)
Interpretare i testi:
Alla ricerca di Gesù (pag. 152)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 161)
Pierino Boselli
Maria Madre di Dio
Presentazione a cura della Redazione (pag. 170)
Interpretare i testi:
Custodire il mistero (pag. 171)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 178)
Pierino Boselli
Epifania del Signore
Presentazione a cura della Redazione (pag. 185)
Interpretare i testi:
Contemplare il mistero (pag. 186)
Antonio Landi
Programmare la celebrazione (pag. 195)
Pierino Boselli