L'appello accorato di Papa Francesco a tutti gli uomini e le donne, contenuto nell'enciclica "Laudato si'", rappresenta un testo di riferimento universale sull'ambiente. E con l'occhio del suo obiettivo Yann Arthus-Bertrand ci restituisce la bellezza e i lati oscuri del nostro pianeta, illustrando in modo efficace quelle tematiche racchiuse nelle parole di Francesco.E così risultano inestricabilmente legate la negligenza dell'essere umano nei confronti dell'ambiente, lo sfruttamento dissennato delle risorse comuni, il consumismo a oltranza, la politica e l'economia. Il mondo si sta degradando a un ritmo senza precedenti, le diseguaglianze sociali si dilatano innescando conflitti e catastrofi sanitarie. Tutto ciò viene efficacemente catturato nelle immagini di Arthus-Bertrand. Allora è tutto finito? No, perché Francesco crede in Dio e di conseguenza crede nell'uomo. Da qui nasce il suo invito a ognuno di noi, qualsiasi sia il nostro ruolo, a impegnarci ogni giorno in una conversione sincera al rispetto dell'ambiente, che trovi la sua radice proprio nel cuore di ciascuno di noi "poiché sappiamo che le cose possono cambiare".Queste pagine racchiudono l'impegno ambientale di due uomini straordinari, rispettosi dell'umanità e della casa comune che la ospita.
Gli angeli ci amano infinitamente e sono sempre accanto a noi. Solo, presi come siamo dagli impegni e dagli affanni della vita quotidiana, non sempre riusciamo a riconoscerli quando sfiorano la nostra vita dietro il sorriso di un estraneo, o nel raggio di sole che illumina la nostra mano. Come è solito ripetere Craig, dobbiamo soltanto imparare a lasciar andare le nostre paure e concederci la possibilità di credere che non siamo soli. Per questo, in Incontrerai il tuo angelo, Craig ci apre ancora una volta le porte del suo cuore, con la sincerità e la trasparenza che l’hanno reso così popolare e amato. E torna a raccontarci di sé – compresa l’esperienza a L’isola dei famosi – e della sua famiglia, ma soprattutto nuove storie e nuovi incontri con gli amici celesti che lo accompagnano fin da quando era bambino. Inoltre, per la prima volta Craig si sofferma su alcune parole ispirate direttamente dal dialogo con gli angeli, per condividerne il valore con tutti i suoi lettori: “vita”, “pace”, “amore”, “speranza”, “allegria” e tante altre. Parole semplici eppure preziose che a volte dimentichiamo, e che invece sono quelle che ci consentono di dare un senso profondo alla vita di tutti i giorni, di riscoprire la gioia per le piccole cose, di avere cura dei nostri cari e dei nostri sogni.
"Nel cuore dell'uomo la speranza è come una fiammella: e uno dei più grandi peccati contro lo spirito avviene proprio quando viene cancellata o spenta. Ci vuole molto coraggio per cercare sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno, per osare la ricerca del cane che salva l'uomo e non di quello che lo azzanna." È questo l'augurio di Antonia Arslan: che la fiammella della speranza non si spenga mai. In tempi troppo spesso bui, la segreta bellezza dell'altro è la sola fonte di salvezza, l'unica luce che possa liberarci dalle tenebre dell'intolleranza. E così non esiste crescita interiore senza condivisione, non c'è cammino senza incontro, non c'è amore per il Paese senza memoria delle origini. Lo sa bene la testimone diretta dello scambio tra popoli: lei che attendeva nella sua casa di Padova i parenti sparsi e divisi dalla diaspora, davanti ai quali spalancava gli occhi incuriosita dai racconti dei cibi armeni e dei colori vivaci delle miniature. O sempre lei che scopriva che il nonno Yerwant aveva dato ai suoi figli quattro nomi armeni ciascuno, nonostante avesse compreso che l'antica patria era perduta per sempre e avesse deciso di dedicarsi a quella nuova con inesauribile energia. Dopo esili e diaspore, partenze e abbandoni che hanno segnato indelebilmente il destino di Oriente e Occidente, navigare verso la tregua è l'unica direzione accettabile; e proprio attraverso queste pagine che narrano di meravigliosi mondi lontani, ancora una volta la scrittrice della "Masseria delle allodole" ci conduce verso l'intimo equilibrio degli affetti e la scoperta dell'altro.
In questo volume, i figli Alberto e Carlotta hanno riunito, in una ideale trilogia della prigionia, i libri del padre legati al periodo del suo internamento nei lager tedeschi in Polonia e poi in Germania. Tenente di complemento, Giovannino Guareschi si trovava in caserma ad Alessandria l'8 settembre 1943: catturato dai tedeschi rifiutò di continuare a combattere al loro fianco e fu inviato nei campi di prigionia. In quel periodo che è stato, paradossalmente, il più importante della sua vita, ha maturato il suo impegno umano facendo il giornalista nei Lager, scrivendo testi per conferenze e favole che andava poi a leggere nelle varie baracche ai compagni di sventura tenendoli aggrappati alla vita. Da questa esperienza sono nate le tre toccanti opere qui riunite: "Favola di Natale", Diario clandestino" e "Ritorno alla base".
Mai come oggi la politica italiana sembra in preda a una paralisi. Da anni i partiti sono impegnati in una continua campagna elettorale, con l'unico scopo di minare la legittimità degli avversari e allo stesso tempo lasciare aperte le porte a tutte le alleanze possibili. Alleanze da stringere nel nome di un'eterna emergenza: economica, politica o sociale. Questa incapacità di educarsi all'alternanza, di comprendere che "è normale stare lungo una stagione parlamentare ai banchi del governo e nella successiva su quelli dell'opposizione", sembra ai più una degenerazione della buona politica, il frutto avvelenato degli ultimi decenni, del passaggio dalla Prima alla Seconda repubblica. Ma potrebbe non essere così. Forse esiste un male originario della politica italiana. Paolo Mieli ripercorre la vita del nostro Paese attraverso una serie di storie - le convulse vicende politiche dei primi anni del Regno; la Grande Guerra; il fascismo; politici del dopoguerra come De Gasperi, La Malfa o Nenni; vicende oscure quali il golpe del generale De Lorenzo o il dirottamento dell'Achille Lauro; cronache giudiziarie come quelle del caso Montesi o dell'assassinio del giudice Caccia - che contribuiscono a disegnare un ritratto dell'Italia e della sua politica molto spesso diverso dalla storia ufficiale. E mostrano come l'incapacità di dar vita a meccanismi che creino un'alternanza tra gli schieramenti parlamentari costituisca la nostra anomalia di fondo.
Una madre che non ha avuto il tempo di esserlo. Un figlio mai cresciuto. Tra di loro, i giorni teneri e feroci, sognati eppure vividissimi che non hanno vissuto insieme. E un dialogo ininterrotto che racconta cosa significa diventare donne e uomini oggi. A più di quarant'anni dai versi che hanno disegnato i contorni di un cambiamento possibile -"Libere infine di essere noi / intere, forti, sicure, donne senza paura" - Dacia Maraini riavvolge il filo di una storia tempestosa, quella al femminile, attraverso le parole di una madre a un figlio perduto, il suo, che cammina verso la maturità pur abitando solo nei ricordi. È così che l'immaginazione si fa più vera della realtà, come accade per tutte le donne che popolano i suoi libri - Marianna, Colomba, Isolina, Teresa - e sono arrivate a noi con le loro voci e i loro corpi. Corpi che non hanno mai smesso di cercare la propria via per la felicità, pieni di vita o disperati per la sua assenza, amati o violati, santificati o temuti, quasi sempre dagli altri, gli uomini. Ed è proprio a loro che parlano queste pagine. Agli occhi di un bambino maschio non ancora uomo. Per ricordare a lui e a tutti noi, sul filo sottile ma resistente della memoria, che solo quando l'amore arriva a illuminare le nostre vite, quello tra i sessi non sarà più uno scontro ma l'incontro capace di cambiare le regole del gioco.
Nel 2014 Francesco Lorenzi ha raccontato in un libro sincero e intensissimo il suo percorso di conversione da una vita senza luce a un'altra illuminata da Dio, in cui tutto trova un senso: la musica, il successo, le amicizie, ogni relazione umana. Questa esperienza fortissima lo ha educato a una meditazione profonda che gli ha permesso di cogliere una nuova dimensione di felicità, una pienezza traboccante che libera l'anima e fa bene al cuore. Per questo Lorenzi presenta ora un cammino in 21 passi: i primi 7 rappresentano un risveglio perché ci aiutano a metterci in ascolto di quelle che lui, quale musicista, definisce le sette note dell'armonia interiore ed esteriore, dal Do di Dono al Si di Silenzio passando per il Fa di Fallire e il La di Lavoro. La seconda fase del percorso è quella della consapevolezza e della scelta, una terra di mezzo in cui occorre interrogarsi: perché continuare nonostante la fatica e la paura di non farcela? Sono i 7 scalini del combattimento spirituale interiore grazie ai quali si scoprono valori come il Perdono (che non vuol dire lasciar perdere), l'Ammirazione (che non è fanatismo), la Fedeltà (ben diversa dalla monotonia). Salire questi gradini apre la strada alla terza parte del cammino, i 7 passi di contemplazione della meta: l'incontro con lo Spirito, l'accorgersi che in questo cammino non siamo mai stati soli. Quello proposto da Lorenzi è un itinerario lineare e graduale che può intraprendere chiunque senta l'esigenza di indagare sul significato della vita. Ma è anche un cammino rivolto a quelli che hanno paura, a chi vorrebbe amare e non ci riesce, a coloro che sono feriti, a chi non si arrende e vuole portare più luce nella propria vita. Insomma un cammino per tutti perché ciascuno di noi è un'anima alla ricerca della felicità. Prefazione del cardinal Luis Antonio G. Tagle.
Paolo Gentiloni ripercorre la sua stagione di governo - l'arrivo a Palazzo Chigi dopo la sconfitta del referendum, i rapporti con i leader mondiali, la crisi sociale e quella delle banche, la fine dell'epoca d'oro della globalizzazione e le tensioni in Europa, il terrorismo e l'emergenza migratoria. Le tappe decisive della sua esperienza da premier aiutano a spiegare cosa è cambiato nello scenario italiano degli ultimi anni. Capire come si è arrivati alle elezioni del 4 marzo e alla bruciante sconfitta del Partito democratico è la premessa per ripartire. Una riflessione non priva di autocritica e più che mai attuale nel panorama della sinistra, attraverso la quale Gentiloni tratteggia un manifesto per il rilancio democratico, per un'alleanza per l'alternativa capace di ricostruire la relazione naturale dei progressisti con il popolo.
"The Mamba Mentality", impreziosito dalle fotografie di Andrew D. Bernstein, fotografo ufficiale dei Lakers che ha seguito Kobe fin dai suoi primi passi allo Staples Center, è un viaggio per parole e immagini nella mente di un artista tra i più geniali e vincenti della storia dello sport. Vent'anni di carriera nella stessa squadra, i Los Angeles Lakers, 5 Titoli NBA, due ori olimpici, un'infinità di record personali. Kobe Bryant ha letteralmente rivoluzionato la pallacanestro, prima di ritirarsi nel 2016 scrivendo una toccante lettera d'addio al basket che è diventata un cortometraggio animato premio Oscar nel 2018. In questo libro illustrato Kobe (autosoprannominatosi "Black Mamba" dal nome di uno dei serpenti più letali e rapidi in natura) racconta il suo modo di intendere il basket: le sfide sempre più dure lanciate a se stesso e ai compagni in ogni allenamento, i riti per trovare la carica o la concentrazione, tutti i retroscena della preparazione ai match e i motivi per cui, semplicemente, per lui perdere non è mai stata un'opzione. E ancora: la volontà di superare il dolore e rinascere ogni volta più forte dopo i tanti infortuni patiti in carriera, i suoi maestri, lo studio maniacale degli avversari - da Michael Jordan a LeBron James - per carpire loro ogni segreto possibile e migliorare, migliorare ancora e ancora fino all'ultimo minuto dell'ultima partita disputata.
Ammettiamolo: Natale è tempo di scelte. E il più divisivo. Gli schieramenti principali, in realtà, prima di azzuffarsi sulle alternative pranzo o cenone, albero o presepe, panettone o pandoro, si confrontano proprio sulla festa in sé. Quell'atmosfera che per alcuni significa magia, soffici nevicate e insondabile desiderio di bontà, per altri è più semplicemente inutile stress e insopportabile routine. Ed ecco dunque fronteggiarsi gli irriducibili amanti del Natale e i contrari a priori. Tra la formazione dei folletti di Santa Claus e quella degli inguaribili Grinch allergici a ogni manifestazione di buoni sentimenti d'occasione si cela, tuttavia, un'inesplorata terra di mezzo ricca di sfumature. Questa raccolta nasce proprio dal desiderio di avventurarsi lungo questa strada e soddisfare le esigenze di chi, stanco delle opposizioni un po' bidimensionali e scontate, cerca punti di vista originali e nuove vie da percorrere. In questo volume le voci uniche dei più amati autori italiani contemporanei e le più originali penne internazionali si alternano per guidarvi in un viaggio all'insegna dell'inatteso. Se Pino Cacucci, Gianrico Carofiglio, Piero Colaprico e Antonio Pascale vi accompagneranno lungo le più oscure vie del male, Maeve Brennan, James Herriot, Roberto Perrone e Nadia Terranova vi mostreranno che anche il più classico dei Natali nasconde delle crepe. Andrea Molesini, Luca Ricci e Jean Stafford vi presenteranno tre insospettabili protagonisti alle prese con lo spirito natalizio, mentre Morley Callaghan, Mavis Gallant e James Thurber vi daranno prova dell'importanza di sapersi lasciare sorprendere. E se le sorprese migliori, in fondo, sono quelle in grado di scardinare le nostre aspettative, il Natale non è esente da questa regola: ogni Natale ha un suo perché. Purché non sembri Natale.
La storia di Roma racconta la parabola del più grande impero occidentale con la scrittura affilata che ha negli anni appassionato - e appassiona tutt'ora - i lettori di Indro Montanelli. Abile, la penna dell'autore ripercorre i rivolgimenti culturali e politici della società romana dalle sue origini al crollo dell'impero, unendo alla sempre precisa cronaca degli eventi, ritratti vivaci delle figure che di Roma hanno incarnato la storia. Il risultato è un racconto coinvolgente e scevro da accademismi, che invita a conoscere meglio il passato e, allo stesso tempo, a riflettere sul mondo contemporaneo. Dalle guerre puniche all'affermazione del Cristianesimo, dall'austerità di Catone al magnetismo di Giulio Cesare fino agli eccessi di imperatori come Nerone o Eliogabalo, dallo stoicismo delle origini alla decadenza del tardo impero; la Storia di Roma e i suoi protagonisti rivivono oggi in una nuova edizione che abbina le parole ironiche e pungenti della prosa montanelliana a splendide rappresentazioni artistiche, antiche e moderne, per una versione illustrata di un classico tra i più amati dai lettori.
«La differenza tra Roma e Milano, tra rito romano e rito ambrosiano, sta tutta qua. Il primo è liturgia, lentezza, procedure. Il secondo concretezza, rapidità, efficienza.» È la lunga esperienza da ministro e da governatore della regione Lombardia a portare Roberto Maroni a questa conclusione. Ed è attraverso esempi di scelte improntate al pragmatismo e alla risoluzione di problemi reali che queste pagine tracciano l'elogio di un approccio alla politica privo di steccati ideologici, che non si pone come obiettivo una mera occupazione degli spazi del potere, capace di andare contro le rendite di posizione e le beghe di palazzo. Una netta distinzione, quella tra rito romano e rito ambrosiano, che si è evoluta nel tempo e che appare oggi, se possibile, ancora più accentuata: offuscata dal chiacchiericcio social, persa in un battibecco nevrastenico, la politica smarrisce la sua missione: migliorare la vita delle comunità che rappresenta, mossa solo da una passione innata e inderogabile. Superficialità, frettolosità e imprudenza non devono mettere a rischio la capacità di dialogo. Roberto Maroni punta il dito su cosa non ha funzionato nel nostro Paese e in Europa e su cosa oggi, nei primi mesi di governo giallo-verde, manca all'azione dell'esecutivo. E non risparmia consigli e suggerimenti ai due partiti di maggioranza.