La sfida educativa che riguarda il mistero della "vocazione" appare oggi sempre più impegnativa e urgente. Sono molti coloro che desiderano trovare risposte autentiche di fronte alle scelte della vita e chiedono di essere aiutati in un cammino di discernimento interiore. Rispondendo a questa esigenza, il libro offre un itinerario biblico-teologico che permette di rileggere il dinamismo della chiamata di Dio ripercorrendo 14 storie vocazionali, sette per l'Antico Testamento (Abramo, Mosè, Samuele, Rut, Geremia, Giona, Tobia e Sara)e sette per il Nuovo Testamento (Gesù Cristo, Giuseppe sposo di Maria, Maria di Nazaret, Simon Pietro, Paolo di Tarso, il Discepolo amato). L'approfondimento della Parola di Dio permette di cogliere la potenzialità della dialettica chiamata-risposta, lo struggente fascino e la "fatica" della vocazione e la sua decisiva importanza per la vita di tutti.
La Predicazione è molto più che un insegnamento: è Parola che opera ciò che dice in coloro che la accolgono, è strumento di salvezza, perché il Regno di Dio consiste precisamente nell'ascoltare la Parola, nel riconoscere la Parola, e nel metterla in pratica.
Riconoscere la Parola presenta brevi spunti di riflessione sulle Letture festive dell'Anno C, per illuminare le piccole parole umane, e perché il "riconoscimento" della Parola porti una novità nella vita cristiana.
Il libro è una trattazione scientificamente attendibile e uno strumento per un'adeguata comprensione, nelle persone consacrate, di alcune condizioni umane che, a diversi livelli, non sono "psichicamente" sane: le cosiddette "personalità problematiche".
Il libro offre un contributo sulla peculiare comunicazione che avviene nell'omelia, muovendosi da due prospettive: quella che scaturisce dall'esemplarità dei padri della Chiesa, e quella che nasce nell'alveo entro cui accade tale comunicazione: la celebrazione liturgica. Sfida e responsabilità, celebrazione e ministeriali: quattro termini che accompagnano il Lettore perché l'evento dell'omelia possa costituire quell'oggi della salvezza chiamato a riempire lo sguardo dell'anima di coloro che si accostano alla mensa della Parola, e possa far "ardere il cuore" come hanno sperimentato i due discepoli di Emmaus.
Il volumetto aiuta a meditare, in un clima di preghiera, il Salmo 139 per scoprirvi sia la chiamata alla vita di ogni uomo e donna, dell'orante in particolare, sia la risposta a tale chiamata, e le difficoltà che derivano dal rispondere. La parola del Salmo 139, letto, mediato e contemplato con gli occhi e il commento di Sant'Agostino, non è una parola del passato "da mettere sott'olio", ma vuole essere una parola di Dio che opera oggi. E' una parola che interpella ciascuno: stai seguendo veramente il Signore? L'interpretazione del testo evoca sentimenti e immagini suggestive, che toccano l'interiorità del cuore e descrivono il modo spirituale della persona umana chiamata a vivere un'autentica relazione con Dio a testimoniare il suo primato nella storia.
Si tratta dello studio in prospettiva vocazionale di sette preghiere evangeliche. L'itinerario del volume segue un percorso genetico. Si apre con il Magnificat della Vergine Maria a cui fa eco il Benedictus di Zaccaria e l'inno del Nunc Dimittis pronunciato da Simeone nel tempio. Questi tre inni sono come un portale che immette nella missione pubblica di Gesù e nella sua preghiera. Vengono individuate quattro importanti preghiere del Signore: il Padre Nostro sulla montagna; l'Inno di giubilo sulla strada verso Gerusalemme; la Preghiera dell'unità nel cenacolo; la preghiera dell'abbandono nel giardino del Getsemani, e, infine la singolare consegna di Gesù ai suoi discepoli, di pregare il Padrone della messe perchè mandi operai nella sua messe" (Mt 9,35; Lc 10,2). "
Non c'è gioia più profonda di una comunità che sperimenta la comunione fraterna e sinodale nel nome del Signore. E questo il desiderio che Paolo confida ai Corinzi, presentando loro l'immagine della Chiesa come corpo di Cristo composto di varie membra. In tale prospettiva il volume propone la lectio divina di 1 Corinzi 12,1-31. Approfondendo la pagina paolina sul piano esegetico e teologico, si coglie il dinamismo della vita ecclesiale che ha come sorgente la vita trinitaria. Tale dinamismo ha un carattere eminentemente vocazionale e missionario. Applicando la nota metafora somatologica, l'Apostolo sottolinea come ogni membro della comunità risponde ad una chiamata, scegliendo di condividere la propria esistenza e di mettere in comune i doni e ministeri suscitati dall'azione dello Spirito Santo. Dopo aver presentato il contesto epistolare della Prima lettera ai ai Corinzi in cui si colloca la riflessione sulla Chiesa (Capitolo I), viene proposto un percorso in tre tappe: Lo Spirito Santo e carismi (Capitolo II); La Chiesa, un solo corpo, molte membra (Capitolo III); Ministerialità e testimonianza (Capitolo IV).
Questo breve volume nasce dal desiderio di condividere un'esperienza e alcune riflessioni da parte dell'Autore, da anni impegnato come comunicatore in vari Organismi ecclesiali. Non un manuale di comunicazione, bensì una testimonianza che nasce dall'esercizio quotidiano di comunicare nella e per la Chiesa; il tentativo di interrogare la comunicazione ecclesiale alla luce della natura sinodale della Chiesa. Si assume come modello la comunicazione di una diocesi, con la definizione degli elementi base di un Ufficio per la comunicazione, particolarmente il ruolo del suo direttore, chiamato a riconfigurare quotidianamente il proprio lavoro alla luce dei cambiamenti in atto nella società e nel mondo delle comunicazioni sociali. Oltre che le realtà delle diocesi, il libro può ispirare anche la comunicazione di una congregazione religiosa, di un'associazione o altre istituzioni ecclesiali che intendano assumere pienamente la conversione sinodale della Chiesa. In diverso modo, il volume potrà essere utile anche a quanti si apprestano a guidare l'Ufficio stampa di un evento ecclesiale.
Il volume propone l'analisi della pagina di Romani 8,1-39, definita il canto dello Spirito" di San Paolo. Dalla condizione segnata dalla schiavitù del peccato si passa alla libertà dello Spirito che trasforma e rinnova il cuore dell'uomo. " Nel riflettere su tale dinamismo interiore, l'Apostolo rilegge l'intera esistenza nell'ottica della vocazione. Ciascun credente rinnovato dalla grazia è chiamato a rispondere a Dio camminando secondo lo Spirito. In tal modo egli condivide la figliolanza" e invoca la "paternità" di Dio. L'orizzonte cosmico ed escatologico della prospettiva vocazionale sono definiti dal processo di cristificazione dell'uomo. Nulla e nessuno potrà separare il credente dall'amore di Dio in Cristo. "
Nella frenetica corsa al al regalo che è diventato ormai il nostro Natale, questo libro offre un momento di sosta, una pausa per riposarsi e pensare al dono più bello. Tutti intenti a preparare i doni, è forse il momento di accorgerci che ce n' è uno speciale proprio per noi. Ci giunge direttamente da Dio, personalizzato, su misura. Sì, è proprio Gesù, un bambino, che Maria sua madre mostra a tutti, ai poveri, i pastori; ai ricchi, i magi; a chi è in attesa e in ricerca. Ha la gratuità del dono e infonde gioia: gli angeli inondano il cielo di canti. È anche "utile", cosa che ormai tanti regali non sono più: è un dono che ci riporta la vita e dà senso alle nostre vite: è un bambino, il segno che tutto può rinascere, è la speranza. Basta accoglierlo, con tenerezza, e ci sorprenderà.
A partire dai dodici anni nel Tempio di Gerusalemme, poi per tutta la vita Gesù — il Maestro, la Parola del Padre — ha pronunciato parole uniche, destinate a restare per sempre. Dopo l’ultima cena, la vita di Gesù raggiunge il culmine con la passione, morte, risurrezione, ascensione al cielo alla destra del Padre. In questi ultimi brevissimi e drammatici giorni sono gli eventi a parlare, eloquenti come mai.
E le parole? Ci sono ancora le parole di sapienza, i fiumi d’acqua viva che sgorgavano in abbondanza dalla sua bocca? Le parole ora si fanno rare, scarne, essenziali. Forse per questo appaiono più preziose. Il libro raccoglie quelle del Crocifisso e quelle del Risorto, le sue ultime parole, in una meditazione sobria, come il suo parlare.