La mediazione, è «attività, comunque denominata, svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa» (Dlgs. 28/2010, art. 1 comma c).
La mediazione è uno strumento alternativo alle pratiche legali «tradizionali», per raggiungere in modo positivo (e meno traumatico e meno costoso) la conciliazione delle controversie (tra coppie in via di separazione, tra vicini di casa, tra scuola e genitori, tra aziende e lavoratori, tra consumatori e aziende, ecc .).
È uno strumento regolamentato dal Decreto legislativo 28/2010:
può essere applicato a molte controversie, in vari ambiti (sociale, lavorativo, scolastico, familiare) soprattutto là dove sia maggiormente possibile
attivare le risorse relazionali positive delle parti in causa;
cerca la conciliazione delle parti in conflitto attivando le loro risorse relazionali e psicologiche positive;
intende salvaguardare (più di quanto facciano i tradizionali strumenti del sistema giuridico) oltre che i diritti, anche il benessere relazionale e psicologico delle parti coinvolte (si pensi, ad es., alle situazioni di separazioni, con figli e altre persone coinvolte).
Destinatari
Avvocati, mediatori, conciliatori, commercialisti, giudici, operatori sociali e operatori pastorali.
Gli autori Cesare Bulgheroni, avvocato, libero professionista dal 1984, è consigliere dell’ordine degli avvocati di Varese. Dal 1998 è conciliatore presso la Camera di Commercio di Varese. Nel 2004 ha fondato con altri mediatori l’Istituto di mediazione familiare e comunitaria diVarese, di cui è presidente dal 2006. Dal 2004 svolge anche l’attività di mediatore familiare. Nella primavera del 2006 ha aderito all’Associazione Nazionale di Mediazione e Solidarietà per la Famiglia e la Comunità con sede a Milano, e attualmente ne è presidente. Ha pubblicato nel 2010, con Diritto24.com–Gruppo 24 ore, Mediazione. Guida all’uso per avvocati che ha avuto ampia diffusione anche on-line. lalla Facco nel 2010 a Erba ha fondato con altri mediatori «Familiarmente Noi», associazione dedicata alla cura della famiglia. Ha partecipato alla stesura e sviluppo di progetti di mediazione in ambito di lavoro, scuola e attività interculturale, in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Lombardia. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra le quali ricordiamo Famiglia, scuola e comunità: un esempio di mediazione comunitaria per la soluzione dei conflitti (Edizioni San Paolo 2007)
«C’è un tempo per nascere e un tempo per morire». Il suo fisiologico svolgersi è segnato, rispettivamente, dall’atto del primo respiro autonomo e dalla cessazione delle principali funzioni vitali.Tuttavia, non di rado – complice una scienza che ne sovverte i princìpi – si assiste all’innaturale prolungamento della vita biologica dell’uomo. Le moderne tecniche di rianimazione, l’idratazione e la nutrizione mediante sondino naso-gastrico assicurano, infatti, possibilità di sopravvivenza precluse fino a qualche anno addietro e, ancorché l’esistere venga poi proiettato e vissuto in una dimensione «artificiale», impediscono la dichiarazione di morte clinica della persona.A venire in discussione è, in tali eventualità, non soltanto il significato ultimo dell’«essere vivi», ma altresì la natura e i limiti, soggettivi e oggettivi, del diritto alla vita. Finalità del lavoro è così d’indagare, alla luce dell’attuale dibattito sul testamento biologico e dei disegni di legge in materia, se e in quale misura possa ancora oggi discorrersi di (in)disponibilità del bene «vita».
destinatari
Un libro che per la sua tematica interesserà un ampio pubblico, in particolare: giuristi, medici e studenti.
gli autori
Pasquale Stanzione è professore ordinario di Istituzioni di diritto privato. Già preside della Facoltà di giurisprudenza dell’università di Salerno, coordina il dottorato di ricerca in «Comparazione e diritti della persona». È membro di vari comitati scientifici di riviste, nonché di associazioni culturali. Presiede l’Unione giuristi cattolici dell’arcidiocesi di Salerno. È autore di numerose monografie, saggi, voci enciclopediche, note a sentenze e commenti alla legislazione.
Gelsomina Salito è ricercatrice di diritto privato nella Facoltà di giurisprudenza dell’università di Salerno. È autrice di saggi, note a sentenza, commenti alla legislazione e contributi in materia di diritto civile e comparato, nonché di uno studio monografico.
Dietro al tema della laicità si gioca oggi una partita che va al di là del discorso filosofico e giuridico tradizionale. Nel nome di una laicità scettica e relativistica, che sostiene l’insindacabilità degli stili di vita e l’irriducibile relatività dei modi di pensiero, qualcuno vuole destrutturare la comunicazione tra gli esseri umani.
Il volume riporta gli articoli di quattro importanti autori: La fede, amica dell’intelligenza, di Francesco D’Agostino; La “laicità” e le “laicità” di Giuseppe Dalla Torre; La laicità in Italia, di Carlo Cardia; Funzioni della laicità, di Sergio Belardinelli.
Francesco D’Agostino insegna Filosofia del diritto nell’Università di Roma Tor Vergata ed è Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
Giuseppe Dalla Torre insegna Diritto ecclesiastico ed è Rettore della LUMSA.
Carlo Cardia insegna Diritto ecclesiastico nell’Università di Roma 3.
Sergio Belardinelli insegna Sociologia dei processi culturali nell’Università di Bologna, sede di Forlì.
Una ricca introduzione allo studio del diritto che pone un imperativo morale a tutti i giuristi e in particolare ai giuristi cattolici: riconoscere la verità del diritto come "cattolica" cioè riconoscerla per tutti gli uomini. In quanto "cattolico", il giurista è mosso dalla convinzione che il "giusto" si radica nel "bene" e che il bene non ha un carattere confessionale: è sempre e comunque "bene umano", che, nei confronti di ogni altro, l'uomo ha il dovere di difendere e di promuovere.
Francesco D'Agostino (Roma, 1946) insegna Filosofia del Diritto nell'Università di Roma "Tor Vergata" e nella Pontificia Università Lateranense. È condirettore della Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto. Membro dal 1990 del Comitato Nazionale per la Bioetica, ne è stato Presidente dal 1995 al 1998 e ne è attualmente Presidente Onorario. È membro della Pontificia Accademia per la Vita. Tra i suoi libri: Filosofia del diritto (19962), Il diritto come problema teologico (19973), Bioetica (19983), La sanzione nell'esperienza giuridica (19995).
Le istituzioni e il diritto della Chiesa, quali vengono descritti dai codici del 1983 e del 1990, hanno conosciuto una storia bimillenaria. Per comprendere il presente, per poter misurare la parte dei dati immutabili risalente al messaggio fondatore e quella, effimera o duratura, dovuta all'apporto dei secoli, è necessario fare ricorso alla storia.
Un grande compendio di diritto ecclesiale, frutto dello sforzo di un unico autore che in 15 anni di insegnamento ha maturato una profonda unità di pensiero.