Durante il processo per la canonizzazione di Tommaso d’Aquino, giunge da lontano un testimone misterioso e inatteso. È frate Carlo, carico di anni, ormai alla fine della sua vita terrena. Una vita che rischiava di essere sprecata, fino a quando non avvenne un incontro straordinario. Il giovane Carlo conobbe Tommaso d’Aquino che lo prese con sé e ne fece un suo scrivano. E così, tra visioni, sogni rivelatori e viaggi al fianco di Tommaso e Reginaldo da Piperno, suo fedele confratello, il ragazzo compì un cammino di purificazione.
Carlo, un semplice uomo plasmato nel fango, coi suoi dubbi e le sue stanchezze, viene trasformato dall’incontro con Tommaso che gli fa toccare con mano una vera e immensa santità, di fronte alla quale non è rimasto indifferente. E il miracolo della trasformazione e conversione del giovane frate colpirà il tribunale riunito per decidere della canonizzazione di Tommaso al quale – tra i tanti miracoli operati – verrà attribuito anche quello della conversione di fra Carlo.
I Promessi Sposi è il romanzo per eccellenza nella tradizione letteraria italiana e una delle opere più importanti nella storia della letteratura europea. Questa edizione integrale, che vede in apertura un commento destinato al largo pubblico, vuol essere un ulteriore contributo alla conoscenza del capolavoro manzoniano, così come le illustrazioni di Nino e Silvio Gregori che lo accompagnano rappresentano con efficacia e dinamismo narrativo le scene, i personaggi e le situazioni memorabili del romanzo. Giuliano Vigini, nel redigere il commento, ha posto particolare attenzione alla visione religiosa di Manzoni e alla prospettiva dottrinale e morale cattolica che assunse al termine del suo travaglio interiore e del suo approdo alla fede.
Bianca Monti è una giovane pittrice. Ma è anche una spia. Nella Milano del 1820, dove dopo la caduta di Napoleone si è instaurato nuovamente il governo austriaco, gruppi di cospiratori agiscono nell'ombra per riportare il potere nelle mani dei cittadini. Tra questi ne spicca uno, formato da sole donne: la Società delle Giardiniere. E proprio a questa società segreta viene affiliata Bianca, che presto comincia a condurre una doppia vita: una monotona e tranquilla, tra serate musicali e passeggiate per le vie della città, e un'altra decisamente più movimentata, con carrozze da pedinare, travestimenti da indossare e biglietti da nascondere nei luoghi più impensati. Bianca affronta missioni sempre nuove tentando di non essere scoperta e arrestata dalle autorità austriache, consapevoli della presenza di individui che minacciano il loro potere. Età di lettura: da 11 anni.
Sullo sfondo la Sardegna piena di simboli e ricordi tipica dei romanzi di Grazia Deledda. In primo piano il romanzo delle passioni elementari e comunque radicali: Olì che conosce l’amore e giovanissima si scopre tradita; Anania, il cercatore di tesori inesistenti, inconsapevolmente crudele; il figlio dei due costretto a crescere senza la prospettiva di una normale vita famigliare. I personaggi sono mossi dalle emozioni più forti e contrastanti, da odi e amori irriducibili, ed è la famiglia a rimanere travolta in questo violento turbinio, tanto da uscirne arsa, bruciata fino a rivelare, nell’ultimo residuo, tutto il suo valore.
In un tempo da poco post pandemico, don Giustino (il Gigi Riva dei preti) riceve una chiamata di soccorso da un vecchio amico parroco e "prete del Festival-: è malato e non potrà svolgere il suo incarico di padre spirituale alla kermesse sanremese che quest'anno riapre i battenti al pubblico. Don Giustino, animato dalla sua solita passione per l'uomo in difficoltà (oltre che da quella per Dio), non può dire di no e si mette in moto per raggiungere l'amico e il Festival nazional popolare per eccellenza. Accompagnato da un gesuita che ha vissuto per anni nel lontano Oriente, il prete di Sciurcanosta sta per fare il suo ingresso in un mondo di lustrini e paillettes, di invidie a stento celate, ma anche di intensi affetti e di ricchissima umanità, che riserverà al lettore non poche sorprese... canore e non solo. E nella sua parrocchia? Finalmente, lontano il parroco, laici di destra e di sinistra saranno obbligati a lavorare insieme per far sì che non si perda una tradizione faticosamente conquistata. Un romanzo leggero (ma non troppo), che farà molto ridere e un poco anche commuovere (il che non guasta).
Anno 724: Liutprando, re dei longobardi, decide di dare gloria al proprio regno promettendo ai suoi sudditi cristiani che farà trasportare il corpo di sant'Agostino da Cagliari a Pavia (dove oggi si trova, nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro). In Sardegna, infatti, la venerabile reliquia è esposta agli attacchi dei pirati saraceni provenienti dall'Africa. Inoltre, il santo non deve cadere nelle mani dei nemici bizantini, rivali dei longobardi in Italia. Accanto a veri personaggi storici (Liutprando e il duca di Cividale Pemmone), nel romanzo agiscono gli uomini di fiducia del re, incaricati della traslazione: tre soldati longobardi provenienti dal Friuli (Herfemar, Droctulf, Alakis) e un monaco benedettino dell'abbazia di Bobbio (Anastasio). Insieme i quattro affrontano un viaggio avventuroso - attraverso monasteri, città abbandonate, taverne, tempeste di mare - e ricco di personaggi (briganti, ufficiali bizantini, marinai, pellegrini, mercanti): uomini e donne che affrontano con forza il loro destino.
Pubblicato a puntate nel 1887 e in volume nel 1888, "Il cappello del prete" è stato il romanzo più famoso di Emilio De Marchi, subito tradotto anche all'estero. Ambientato a Napoli, narra le vicende del nobile squattrinato Carlo Coriolano, barone di Santafusca che, ridotto alla rovina dai debiti di gioco e da una vita oziosa e dissipata, uccide il ricco prete usuraio don Cirillo per impossessarsi dei suoi soldi. Ma al suo "delitto perfetto" manca un dettaglio chiave: l'occultamento del cappello del prete. Diventato un indizio pericoloso, il tricorno tormenterà il barone come una sorta di allucinazione ricorrente, fino ad arrivare, dopo una serie di peripezie, davanti al banco del tribunale per inchiodarlo alla sua colpa. Romanzo originale, definibile un "giallo psicologico", "Il cappello del prete" resta ancora oggi un esempio di letteratura d'intrattenimento di alto livello, in cui De Marchi riprende la lezione della grande narrativa europea - da Dostoevskij a Poe, da Manzoni al verismo - alternando con maestria il tono leggero del bozzetto ottocentesco con il registro cupo del romanzo gotico.
15 dicembre 1824, nei pressi di Graz, Stiria. Un amore folle e impossibile si accende tra il conte Janos e Denise, figlia dell'anziano marchese di Saint-Fleury, sfuggito agli orrori della Rivoluzione Francese, volterriano acceso, stanco della Chiesa, chiuso alla Grazia e ripiegato su un passato perduto per sempre. Denise si è votata a Dio per la salvezza del padre. Janos, venuto a conoscenza di quella ''decisione folle'', tenta dapprima di far recedere la fanciulla dai suoi propositi; poi, di fronte alla fermezza di lei, decide di assecondarla e di andarsene per sempre. Ed è proprio allora che la vicenda assume i toni più tragici e sfolgoranti. Romanzo d'esordio di Italo Alighiero Chiusano, La prova dei sentimenti è stato definito ''il vero capolavoro assoluto dello scrittore biellese...Una storia davvero inaudita e di sorprendente perfezione formale'' (Guido Sommavilla).
La Divina commedia – la sua opera più conosciuta, apprezzata e amata – è una sorta di portabandiera di Dante Alighieri, dell’Italia e del mondo, nel segno della poesia che tutti accomuna e illumina nel viaggio della vita. In questo viaggio dove nulla si perde dell’incontro fatto con l’uomo sulla terra, ma tutto si completa e illumina nella luce di Dio, sono però molte le cose che non è facile capire, interpretare, collocare nel loro contesto o nella loro esatta prospettiva.Anzi, si può dire che, senza commenti e guide sicure, c’è il rischio di perdersi nel labirinto di fatti, personaggi e riferimenti d’ogni genere che Dante dissemina a piene mani nel corso del suo lungo itinerario nell’aldilà.
Pur conoscendo molti, a memoria, tanti celebri versi del poema, spesso sfugge il significato profondo dell’insieme. Allora è necessario indagare per approfondirlo, in modo da cogliere il filo che lega insieme tutte le vicende della storia umana e spirituale di Dante. Per questo, ogni anniversario dantesco è sempre an- che un tentativo di fare un passo avanti nell’aiutare a penetrare il significato del messaggio che il poeta consegna come eredità da vivere.
In vista del 700° anniversario della morte di Dante (2021), le Edizioni San Paolo propongono un’edizione speciale in tre volumi del capolavoro di Dante, la Divina commedia, con il commento di Giuliano Vicini, le illustrazioni in bianco e nero di Nino e Silvio Gregori e gli indici, cantica per cantica, di tutte le parole di Dante, a cura di Lara Piffari,Vincenzo Santarcangelo e Giuliano Vigini.
In vista del 700° anniversario della morte di Dante (2021), un’edizione speciale in tre volumi del capolavoro di Dante, la Divina commedia, con il commento di Giuliano Vigini, le illustrazioni in bianco e nero di Nino e Silvio Gregori.
La Divina commedia è una sorta di portabandiera di Dante, dell’Italia e del mondo, nel segno della poesia che tutti accomuna e illumina nel viaggio della vita. In questo viaggio dove nulla si perde dell’incontro fatto con l’uomo sulla terra, ma tutto si completa e illumina nella luce di Dio, sono però molte le cose che non è facile capire, interpretare, collocare nel loro contesto o nella loro esatta prospettiva. Anzi, si può dire che, senza commenti e guide sicure, c’è il rischio di perdersi nel labirinto di fatti, personaggi e riferimenti d’ogni genere che Dante dissemina a piene mani nel corso del suo lungo itinerario nell’aldilà.
Al centro del libro, la vicenda di Guglielmo, studente dell’ultimo anno di liceo che, pur intraprendente e capace, non si adatta al mondo della scuola. Proprio, lui, tuttavia, attraverso il racconto dell’amico Ferdinando, appassionato di storia, sembra essere proiettato nella vicenda di un frate, Padre Massimiliano Kolbe, che nel buco nero dell’Europa salva la vita a un compagno di prigionia accettando la morte per fame e sete. La narrazione si concentra sulla volontà di Guglielmo di non tirarsi indietro e scrutare l’oscuro. In questo esercizio dello sguardo, Guglielmo vede la misericordia del frate nei confronti del capo, artefice di una morte tanto ignobile; vede Anita, la moglie del capo, sempre più insofferente al sistema in cui il marito è immerso.
Il romanzo sta fra questi due piani basculanti, fra il passato e il presente, e nel finale saranno i compagni di classe di Guglielmo ad accettare di colmare il divario temporale e di mettere in scena la morte di una persona che avuto il coraggio di dare la vita per gli amici, svelando a tutti coloro che vogliono andare oltre lo schermo dell’evidenza la forza del Bene inesauribile.
Graziella Bonansea è storica e scrittrice, membro della Società Italiana delle Storiche, titolare di corsi di Storia delle donne presso l’Università del Piemonte Orientale di Vercelli, Researche Associate dal 2013 al 2018 all’European University Institute di Firenze in cui ha lavorato a una ricerca su nuove memorie d’Europa nelle culture giovanili.
In vista del 700° anniversario della morte di Dante (2021), un’edizione speciale in tre volumi del capolavoro di Dante, la Divina commedia, con il commento di Giuliano Vigini, le illustrazioni in bianco e nero di Nino e Silvio Gregori.
La Divina commedia è una sorta di portabandiera di Dante, dell’Italia e del mondo, nel segno della poesia che tutti accomuna e illumina nel viaggio della vita. In questo viaggio dove nulla si perde dell’incontro fatto con l’uomo sulla terra, ma tutto si completa e illumina nella luce di Dio, sono però molte le cose che non è facile capire, interpretare, collocare nel loro contesto o nella loro esatta prospettiva. Anzi, si può dire che, senza commenti e guide sicure, c’è il rischio di perdersi nel labirinto di fatti, personaggi e riferimenti d’ogni genere che Dante dissemina a piene mani nel corso del suo lungo itinerario nell’aldilà.